Home Cronaca “Scuole di montagna: un cammino tutto in salita”

“Scuole di montagna: un cammino tutto in salita”

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"È fatto ormai noto, anche ai non addetti ai lavori, che la scuola pubblica in Italia in questi ultimi anni si è dovuta sottoporre ad un graduale ma radicale processo di riorganizzazione e ridimensionamento a fronte dei numerosi provvedimenti normativi adottati in materia dal governo. Da ultima, ad ulteriore rafforzamento della linea in atto, la manovra economico-finanziaria approvata in questi giorni per gli anni 2011-2014, che riserva alla scuola ulteriori amare sorprese e l’incertezza di un futuro assai poco rassicurante e convincente. Ma non è questo il luogo per entrare nel merito e nel dettaglio della recente misura. Tanto si è detto e si dirà nei giorni a venire sui giornali e su ogni altro mezzo di informazione e di discussione".

Inizia così un intervento del Consiglio dell'Istituto comprensivo di Villa Minozzo.

"Preme qui invece esporre - si legge - alcune considerazioni relative allo specifico della realtà territoriale montana, ove lo scenario che si prospetta pare tanto più inquietante quanto più si considera il ruolo che l’istituzione scolastica, qui ancor più che nella città, riveste per un territorio pressoché privo di una concreta offerta alternativa che abbia una reale valenza educativa e formativa".

Secondo i genitori degli studenti, "con particolare riferimento all’Istituto comprensivo di Villa Minozzo, stando alle nuove disposizioni in materia rese note dall’Ufficio scolastico provinciale a partire dal prossimo anno la ridotta disponibilità del personale docente, l’accorpamento delle classi ed il taglio al 'tempo prolungato' (e quindi al modello delle 36 ore settimanali con due rientri pomeridiani) non consentiranno di riproporre, quanto meno nelle stesse modalità, quell’offerta formativa che per oltre un ventennio ha riscosso ampia adesione e consenso presso i ragazzi, le loro famiglie, gli operatori scolastici del territorio".

"Il tempo prolungato a Villa Minozzo, così come altre esperienze di successo quali il progetto invernale 'Neve & natura' con il Parco nazionale o il progetto estivo 'Scuola aperta' (che ha visto gli alunni ed i loro docenti impegnati, durante il mese di giugno, in attività extra-scolastiche all’aperto) - sempre secondo quanto si legge nella nota - si sono connotati come dei veri e propri 'cantieri di sperimentazione', dove l’apprendimento in aula è stato rafforzato dall’esperienza diretta, dove si sono costruiti, giorno per giorno, modalità nuove e diverse di relazione tra i compagni e con i docenti, dove le difficoltà e le diversità emerse tra i banchi di scuola spesso si sono assottigliate e dove ragazzi ed adulti, non più ingessati nei ruoli formali degli allievi e degli insegnanti, si sono scoperti protagonisti alla pari della stessa 'comunità di apprendimento'”.

Un patrimonio di valori, relazioni ed esperienze - viene definito - su cui tante famiglie hanno fatto per anni affidamento, in certi casi anche per questo scegliendo di abitare, o di continuare ad abitare, la montagna.

"Le recenti scelte del governo in materia scolastica vanno in ben altra direzione, minando pesantemente la stabilità di un sistema formativo che era ben consolidato e radicato nel suo territorio. Un territorio che, a fronte di ulteriori impoverimenti in termini di servizi, rischia davvero di subire un’'emorragia' di abitanti che col tempo diventerà cronica, mentre oggi, e sempre di più, vivere in montagna è un’opzione sensata ed intelligente, che la classe politica tutta deve promuovere e sostenere! Con questa breve nota il Consiglio d’Istituto della scuola di Villa Minozzo, con il consenso ed il supporto di tutti i genitori, esprime grande preoccupazione per questa ulteriore minaccia alla scuola pubblica della montagna, ed auspica l’apertura, in tempi brevi, di uno spazio di riflessione e confronto ove siano poste a base della discussione le reali e concrete esigenze del territorio e dei suoi abitanti".

(Il Consiglio d’Istituto dell’IC di Villa Minozzo)

2 COMMENTS

  1. e… se non basta,….ECCO LE ULTERIORI PESSIME NOVITA’
    Ulteriori elementi di preoccupazione per la scuola sono stati aggiunti dal Decreto Legge n. 98 del 6 luglio 2011 appena entrato in vigore recante “Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria”, che tra i vari interventi che interessano il comparto scuola. prevede all’art. 19, comma 4, l’aggregazione, a decorrere dall’a.s. 2011/2012, in istituti comprensivi delle scuole dell’infanzia, delle scuole primarie e delle scuole secondarie di primo grado con la conseguente soppressione delle istituzioni scolastiche autonome costituite separatamente da direzioni didattiche e scuole secondarie di primo grado.

    Lo stesso D.L. 98/2011, con riferimento alle istituzioni scolastiche autonome con un numero di alunni inferiore a 500 unità, ridotto fino a 300 per le istituzioni site nelle piccole isole, nei comuni montani e nelle aree geografiche con specificità linguistiche, stabilisce che queste non potranno essere più sede di dirigenza scolastica e, pertanto, dovranno essere conferite in reggenza a dirigenti scolastici in servizio presso altre istituzioni scolastiche autonome.

    Questo D L avrà effetti pesantissimi per la scuola del primo ciclo in montagna, che ora è organizzata su n. 6 Istituti Comprensivi (con meno di 500 alunni) e n. 1 direzione didattica, con ripercussioni notevoli sulla didattica e sulla qualità della scuola.

    Viviamo decisamente momenti difficili, sono moltissime le “azioni” poste in essere per distogliere l’attenzione dai problemi veri, ma le “sentinelle” hanno il dovere di risvegliare le coscienze perché solo una buona scuola, unico luogo in cui afferiscono tutti i futuri cittadini, è in grado di migliorare la qualità della società di domani.

    (Massimo Bonini)

  2. Fantastico
    Già ci sono dirigenti che non sanno dirigerne una di scuole, egoici e saputelli. Figurarsi più di una. Evviva l’Italia. Del caos e del pressapochismo. Solo un’alleanza tra dirigenti e docenti può portare frutti educativi. Accorpare, ridurre, significa erigere i presidi a guardiani, cerberi assoldati, vigilanti del sistema, messi lì per far quadrare un cerchio. Non funzionerà. Già ci sono collegi in cui serpeggiano insoddisfazione e malumore. Figurarsi poi. Povera scuola.

    (Cat)