Oltre ottocento pagine, distribuite in due solidi volumi, per ricostruire due secoli di storia – dal 1400 al 1600 – delle Castellanze del nostro Appennino, Castelnovo ne' Monti e dintorni. Ne è autrice la prof. Maria Teresa Cagni Di Stefano, nativa di Frascaro di Castelnovo ne' Monti, laureata con lode in lettere nell'ateneo genovese, alunna interna dell'Istituto di storia medievale, diplomata in archivistica e a lungo docente assai apprezzata per vent'anni alle magistrali, dove ha formato tanti futuri maestri, e nei licei “Ariosto” e “Spallanzani”.
Una ricerca puntuale e paziente, quella compiuta dalla studiosa, che ha compulsato le carte degli archivi di Stato di Reggio e Modena, parrocchiali e della Curia vescovile reggiana, in particolare gli atti dei notai, con scrupolo e tenacia, soprattutto quando la lettura dei documenti si faceva particolarmente difficile sotto il profilo paleografico.
"La professoressa Cagni Di Stefano", annota Gino Badini, presidente della Deputazione reggiana di Storia di cui è socia, “si è addentrata nel vasto, variegato, affascinante mondo del patrimonio archivistico indagando con rigore e per lunghi anni quelle fonti testimoniali che sono poi state poste a fondamento della sua narrazione: un lavoro non certamente facile, che tuttavia non ha intimorito la ricercatrice”.
Dei notai la studiosa fornisce notizie biografiche e riproduce il signum tabellionatus; trascrive integralmente tanti documenti – vari sono anche riprodotti; il suo lavoro testimonia la valenza scientifica insita nello splendido complesso documentario prodotto dai notai, sottolinea ancora Gino Badini. Tanti gli aspetti presi in esame: dal commercio e artigianato alla giustizia, dai gruppi parentali alla religiosità, dai mercati, alla podesteria, ai provvedimenti legislativi, annotano Gian Luca Marconi e Francesca Correggi, rispettivamente sindaco e assessore alla cultura del Comune di Castelnovo ne' Monti, che assieme alla Fondazione “Pietro Manodori” e alla Deputazione reggiana hanno consentito la pubblicazione dei due volumi, il primo incentrato sulla “Rocha” e l'altro su “Rocha, castra, famiglie di ieri e di oggi”, arricchiti da un cospicuo corredo iconografico e stampati dalla Nuova Tipolito di Felina.
Spazio è riservato anche alle bande e ai banditi, come i “farinelli” che colpivano durante la fiera di S. Michele, ai soprastanti alla sanità, alle carestie, ai mulini, alla giustizia criminale, alle chiese del territorio, ai boschi.
Scrive nella premessa l'autrice: “Certo hanno accompagnato e stimolato durante il lavoro la speranza che il risultato di questa lunga fatica non fosse del tutto insignificante e quell'intimo entusiasmo che spinge ogni ricercatore a immergersi 'toto animo' nell'indagine, a persistere cocciutamente inseguendo le tracce, a gioire di ogni risposta”.
E certamente, conclusione logica e doverosa di tanta fatica è stata la pubblicazione di un'opera che viene ad arricchire la bibliografia sulla nostra montagna, a colmare lacune, ad aprire nuove prospettive di ricerca, ad offrire inedite testimonianze.
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Per chi interessato, il volume può essere acquistato presso librerie ed edicole di Castelnovo ne' Monti.