Sarà perché ormai la conoscono in tutta Italia. Sarà perché da tempo è entrata nel cuore di tutti i reggiani. Sarà perché è ormai risaputo che se decidi di andare passerai una bellissima giornata.
Sono passati nove anni e “il Ventasso”, come ormai viene chiamata l’Ecomaratona dell’omonimo monte, è una realtà di tutto rispetto per Busana, per l’alta valle del Secchia e per la montagna tutta. Un’esperienza, un sogno che, divenuto realtà, ha dimostrato che in montagna è possibile ideare e realizzare un evento sportivo di grande richiamo, un evento pensato e costruito con un occhio alla valorizzazione del paesaggio e alla promozione del territorio. E così, anno dopo anno, “il Ventasso” è diventato, in tutta Italia, un appuntamento sportivo speciale, additato come esempio da tutti coloro i quali hanno a che fare con la corsa in natura.
Ma questa non è l’unica, fra le considerazioni, a far strizzare l’occhio a questo appuntamento. Ce n’è un’altra: sempre più spesso, in giro per la montagna, capita di sentir dire di qualcuno che “quest’anno vuole provare l’Ecomaratona del Ventasso”.
Si tratta di paesani di questo o quella borgata d’Appennino che hanno iniziato a correre in natura sulla spinta di questo appuntamento. E’ a loro, come ai podisti che vengono da lontano quel fine settimana, che magari arrivano in treno e corriera, che corrono l’Eco sorridendo e salutando i volontari senza l’occhio sul cronometro, che dedichiamo “il Ventasso”, oggi come il primo giorno.
Perché, in fondo, è per tutti loro che “il Ventasso” è nata, ha concepito questo modello di accoglienza e quel calore che la rendono speciale. Per organizzare un evento ci vuole tanto lavoro, il lavoro di un anno all’inseguimento delle mille piccole cose che debbono essere pensate e ricordate e replicate. Ma, soprattutto, ci vuole il lavoro di una grande squadra di volontari, oltre duecento, senza i quali non sarebbe possibile immaginarlo. Anche quest’anno, come per il passato, “il Ventasso” raggiungerà la croce della montagna su dove vedi tutto l’Appennino reggiano e il parmense in uno sguardo. Una fatica che viene compensata dal bello che ti scivola sotto gli occhi, dalla sensazione di avere conquistato la vetta. Anche quest’anno verrà riconfermato, poi, il percorso non competitivo di 11 Km, la gara dei pulcini, così come la “Di passo sul Ventasso”, una formula trekking dei 30 Km del percorso di gara che potrà essere camminato in tutta sicurezza, assistenza e con il supporto dei ristori lungo il tracciato. Una formula che ha lasciato un bel ricordo in tutti coloro i quali “il Ventasso” se lo sono percorso a piedi, giungendo all’arrivo con un bel sorriso sul volto.
Tanti modi, tante soluzioni, dunque per essere “al Ventasso” il 9-10 luglio, rinnovando un appuntamento che, ormai, ha il sapore della data da non perdere.
Che bella questa gente, che fatica per un gusto sportivo puro. Tra loro non c’è rivalità. Riconoscono il migliore ed anche l’ultimo è festeggiato come il primo. Stare in mezzo a loro è un bagno di pulizia spirituale.
(Graziella Salterini)