Sono giunti oggi pomeriggio in territorio reggiano 10 profughi di nazionalità sudanese provenienti dalla Libia. Sono ospitati nei comuni di Boretto, Gualtieri, Sant’Ilario e Casina, nell’ambito della seconda fase del piano nazionale di accoglienza che prevede la suddivisione tra le Regioni italiane dei migranti in fuga dal paese africano in guerra.
Accolti da personale della Protezione civile della Provincia di Reggio Emilia e dai volontari del Coordinamento provinciale delle associazioni di protezione civile, sono stati assegnati ai comuni in base ai criteri di proporzionalità per popolazione residente stabiliti dalla cabina di regia provinciale.
Con l'arrivo di oggi, i profughi provenienti dal Nord Africa presenti nella nostra provincia sono 145.
La solidarietà
Rimango colpita e favorevolmente da come si riesca ad accogliere e da come ci si sforzi di dare dignità a persone meno fortunate di noi. Mi chiedo però come un giovane marocchino di 22 anni in Italia dal 2005 con regolare permesso di soggiorno non riesca a trovare una dimensione umana in cui vivere. Stasera sono andata a trovarlo e ho visto un giovane ragazzo che dorme all’aperto, che si lava come può, che mangia quando riesce e che per fortuna ha trovato un lavoro fino a Ferragosto grazie a mia madre che in quindici giorni è riuscita a farlo assumere anche se solo a tempo determinato. Mi chiedo: ma è possibile che le tante stanze dell’Amministrazione comunale non possano essere messe a sua disposizione almeno momentaneamente? Oppure che il capannone dell’oratorio non possa essere utilizzato per accogliere chi ha bisogno almeno fino a quando non si riesca a trovare una sistemazione decente? E’ possibile che l’ufficio immigrazione o la Caritas di Reggio non riescano a trovargli un posto? Io gli ho creduto e mi sono vergognata profondamente della indifferenza. C’è bisogno forse di una casa di accoglienza? Beh, forse la ristrutturazione dell’oratorio potrebbe prevedere anche una destinazione di questo genere allo stabile. Se avete bisogno di un aiuto come manovale, nella stalla, in ceramica, a tagliare la legna e per svolgere tutti quei generi di lavori che i nostri figli non fanno più, pensate a Samir che lui li ha già fatti e offritegli la possibilità di essere una persona e non di vivere come un animale. Grazie.
(Tiziana Bizzarri)