Stato di crisi per la suinicoltura e moratoria triennale sui mutui bancari accesi dagli allevatori: queste le richieste immediate che Confagricoltura porterà avanti, a livello nazionale e provinciale, per fronteggiare la grave crisi che attanaglia questo comparto della zootecnia.
“Gli allevatori di suini non possono essere considerati ‘figli di un dio minore’. La crisi economica, che per il comparto sta perdurando da ben tre anni, va affrontata con misure urgenti e straordinarie”. Lo chiede il presidente di Confagricoltura di Reggio Emilia, Lorenzo Melioli.
Una filiera come quella suinicola di grande tradizione, storia e valore, deve poter contare su una "strategia-paese", che affronti questioni fondamentali come quella dell’etichettatura delle carni suine, che ancora manca e che, invece, è indispensabile, per valorizzare il prodotto nazionale e garantire il consumatore.
Il presidente di Confagricoltura ha quindi posto l’accento sulle ispezioni negli allevamenti: “E’ giusto vigilare, ma dodici controllori in azienda, da più enti e non coordinati tra di loro, rischiano di trasformarsi in un’operazione punitiva; invece le verifiche dovrebbero avere una funzione prioritariamente educativa”.
Il presidente Melioli si è poi soffermato sui rapporti di filiera. “Gli allevamenti sono il perno del sistema produttivo. Bisogna lavorare assieme, con impegno, per evitare una pericolosa marginalizzazione produttiva ed economica del comparto che danneggia allevatori ed industria di trasformazione”.
Altre richieste già avanzate e ribadite con forza perché giudicate indispensabili: la riduzione del costo del lavoro e interventi sul credito per gli allevamenti che si sono esposti finanziariamente per gli investimenti aziendali.
“Sono interventi adeguati alla gravità della situazione – ha affermato Melioli – perché i prodotti della filiera suinicola sono uno dei simboli del made in Italy alimentare, un patrimonio che deve essere difeso ad ogni costo”.