Home Cronaca Festa al Parco S. Stefano a Rosano di Vetto per il restauro...

Festa al Parco S. Stefano a Rosano di Vetto per il restauro della Chiesa di Crovara

107
0

Il Parco S. Stefano è uno spazio ricavato in un bosco sulla strada tra Rosano e La Strada in comune di Vetto. La Pro loco vi organizza iniziative di aggregazione che si svolgono durante tutta l'estate. Per la serata di mercoledì 29 giugno propone una cena a base di gnocco, affettati, formaggi, patatine e torte e, a seguire, l'orchestra spettacolo di Pietro Galassi per ballare.

La serata ha uno scopo benefico, serve per raccogliere fondi destinati al restauro della Chiesa di Crovara (vedi la nota di seguito). Proprio per questo gli organizzatori vogliono evidenziare che la partecipazione di Pietro Galassi e della sua orchestra è a titolo gratuito.

* * *

La Chiesa di S. Giorgio a Crovara

Nucleo situato sui rilievi al margine sinistro del torrente Tassobbio. La prima menzione risale al 1267 quando il Castello, in possesso di Jacopino della Palude, di fazione ghibellina, viene espugnato dai Parmigiani e Reggiani (1). Il castello fu nuovamente assediato nel 1271 da truppe di Reggio, Parma e da altre venute da Mantova e da Castiglione di Toscana (2). Dopo lunga lotta fu espugnato e distrutto. I Signori della Palude lo rifabbricarono e nell'antica "Cronaca Parmigiana" leggiamo che l'anno 1307: "Domini de Palude munierunt Corvariam et alia sua loca" (3). Nello stesso anno Matteo da Correggio tentò invano di espugnare il castello (4). Ancora nel 1312 dovette subire una nuova distruzione da parte dei Reggiani. Tornati in possesso del castello i Signori della Palude ne conservarono in seguito il feudo confermato da molte investiture degli Estensi. Riportiamo, sul castello, alcuni passi tratti dalla relazione del cronista D. Gian Nicolò Catellani nella prima metà del secolo XVIII: "Presentemente la Croara ancora feudo dei Conti Palù; e conserva la forma di Castello all'antica su medesima eminenza, con una altissima torre ove sono orrende prigioni, trabocchetti e profondi spechi fabbricati con insidie dentro cui precipitano le persone; dall'altro lato la Chiesa parrocchiale dedicata a S. Giorgio... ma tutto oltresì è disabitato... ". La chiesa di S. Giorgio, ad unica nave rivolta ad oriente, filiale della Pieve di Campiliola, fece parte della congregazione di Gombio; ne rimane l'elenco dei rettori a partire dal 1357, mentre il libro dei battezzati inizia nel 1630 (5). Su di un fianco della chiesa è visibile una arenaria scolpita con una raffigurazione demoniaca rintracciata tra le rovine del castello. Alla sommità della rupe est della chiesa, rimangono alcune rovine dell'antico castello. Attualmente è visibile una massiccia muratura con paramento ad "opus quadratum" e due sotterranei con una ampia cisterna dotata di volta ad arco abbassato.