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Casina / Sessantasei anni dopo: si parlano per la prima volta i protagonisti della favola del paracadute di seta

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CASINA (24 giugno 2011) – C’erano un centinaio di persone. E alla fine la tecnologia ha fatto il miracolo e, presto, un indumento di seta con sei decenni di storia partirà dall’Italia alla volta della Scozia. Una storia degna del miglior “Portobello” d’antan o di "Chi l’ha visto".

E ai “Martedì letterari” presso la Casa Cantoniera di Casina Albertina Magliani Giampellegrini, venuta per l’occasione col suo abito da sposa di 66 anni fa, in diretta ha parlato per la prima volta con David Kirkpatrick lo scozzese, che oggi di anni ne ha 87 anni, che nel marzo 1945 fu paracadutato in kilt sul Cusna per andare a suonare la cornamusa durante l’assalto al comando tedesco di Botteghe d’Albinea. Albertina, 88 anni oggi divisi tra Collagna e Parma, ebbe la fortuna di realizzare per le sue nozze, il 1° luglio 1945, un abito molto particolare: realizzato con il paracadute di seta che Kirkpatrick donò al suo futuro marito e a un altro partigiano, il dottor Castellini delle Fiamme Verdi.

La vicenda è narrata in “Il bracciale di sterline, cento bastardi senza gloria, una storia di guerra e di passioni” (Aliberti Editore) dei giornalisti reggiani Matteo Incerti e Valentina Ruozi che, sul portale www.redacon.it, hanno lanciato un appello per ritrovare la sposa di allora. E la figlia, Enrichetta Giampellegrini, ha risposto segnalando il nome della madre. Di lì, grazie al web e alla tecnologia, ci si è attrezzati e in meno di 20 giorni si è giunti al ricongiungimento tanto atteso e auspicato da Giovanna Caroli, assessore alla cultura del Comune di Casina.

“Ci avevano incendiato la casa – spiega a chi scrive Albertina mentre è intenta a firmare autografi – e non avevo che un vestito indosso”.

Alle ore 21 è andata in scena l’emozionate telefonata con Incerti e Ruozi intenti a fare da tramite tra i due arzillissimi protagonisti di questa incredibile storia. Che ha serbato numerose sorprese. Prima di tutto è stata la prima volta, in vita loro, che Albertina Magliani Gianpellegrini e David Kirkpatrick hanno avuto occasione di parlare tra di loro. E sul filo di questa vicenda che parte da uno splendido paracadute in seta della Seconda Guerra Mondiale, è andato in scena il dialogo.

setDavid Kirkpatrick: “È una grande emozione per me, dopo tanto tempo, riscoprire storie così belle. In questi anni la guerra e le sue tragedie gravavano come un’ombra su di me. Come ti chiami di nome?”

Albertina Magliani Gianpellegrini: “Albertina”.

David Kirkpatrick: “E’ un bel nome, molto italiano”.

Albertina Magliani Gianpellegrini: “Sono emozionata. Il tuo paracadute mi ha portato fortuna: grazie al dono che facesti al mio futuro marito dottor Gianpellegrini e al dottor Castellini, che si divisero la seta, mi sono potuta sposare in bianco nel 1945. Ho trascorso una vita felice e serena, ho avuto otto figli e dodici nipoti”.

David Kirkpatrick: “Io ho avuto invece quattro figli e tanti nipoti. Sia quando mi paracadutai, sia durante l’operazione speciale, sotto il kilt non portavo nulla, da vero scozzese”.

Albertina Magliani Gianpellegrini: “Avrei un regalo per te: visto che non le indossavi, ti invierò come regalo e riconoscenza le mie mutande da sposa, fatte anch’esse con la tela del tuo paracadute”.

David Kirkpatrick: (Ride).

Intervistatori: “Così magari le indossa se si paracaduta di nuovo”.

David Kirkpatrick: “Magari… ma ho 87 anni! Non posso accettare il regalo: sotto il kilt i veri scozzesi sono senza mutande, per mostrare di avere gli attributi”, dice scherzando.

E poi via ad approfondire con inediti retroscena gli sviluppi di allora, l’orrore indelebile che rimase nella mente di Kirkpatrick che, solo dopo questo fortuito episodio, ha iniziato a raccontare di ciò che vide nell’assalto ai nazifascisti e di quanto fu utile il suono della sua cornamusa nello scongiurare rappresaglie previste per attacchi di partigiani. Una vicenda che sta appassionando in Italia dato che il romanzo “Il bracciale di sterline” è uno dei più venduti nella sezione di storia militare e storia europea di Amazon.it. Per ulteriori informazioni è possibile consultare il blog: http://ilbraccialedisterline.wordpress.com/.

(Gabriele Arlotti)

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IL LIBRO DI ALIBERTI EDITORE
Il bracciale di sterline

La vera storia di cento uomini e donne provenienti da tutta Europa, che scesero dal cielo e dai sentieri dell’Appennino reggiano, guidati dalle magiche note di una cornamusa scozzese, per attaccare il quartier generale della Linea Gotica. Il loro coraggio contribuì ad accelerare l’avanzata degli alleati e la fine della guerra e della dittatura. In quell’inferno due bambine ricevettero in dono due bracciali di sterline. Da Operazione Tombola nacquero cinque amori per la vita. Sessantasei anni dopo, grazie a internet, il filo d’Arianna della storia riunisce dieci protagonisti di allora: si intrecciano così amori, ideali, sogni, e come in una favola quei bracciali rivelano alle due bambine di un tempo, diventate donne, la storia di due coraggiosi soldati.

GLI AUTORI
Matteo Incerti
Nato a Reggio Emilia nel 1971, giornalista, collabora con “Il Fatto Quotidiano”, “Il Resto del Carlino”, “QN”, Reggionelweb.it, Radio Bruno e il blog di Beppe Grillo. Dal 1996 al 2001 ha vissuto nei Paesi Bassi, da dove è stato corrispondente free lance per “Il Gazzettino”.

Valentina Ruozi
Nata a Correggio (Reggio Emilia) nel 1989, studia presso la facoltà di Economia e marketing internazionale dell’Università di Modena. Giornalista free lance e interprete, collabora con la “Gazzetta di Reggio” dal 2008.