Home Economia La latteria sociale di Selvapiana si allea con un privato. Minori costi,...

La latteria sociale di Selvapiana si allea con un privato. Minori costi, qualità ma…

14
0

Se il latte scarseggia... ci si allea coi privati. E' il succo dell'accordo la latteria sociale di Selvapiana con Dalter Alimentari (proprietaria del caseificio di Canossa) che danno così vita a una nuova società consortile per la produzione di Parmigiano Reggiano di montagna e di un magazzino di stagionatura dalla capacità di 14.000 forme. La nuova realtà è denominata “Colline di Selvapiana e di Canossa” e che si occuperà di tutte le fasi della lavorazione del latte per la produzione di Parmigiano Reggiano di montagna.

Mentre la nota ufficiale spiega che "l’iniziativa si inserisce in continuità con le scelte strategiche di Dalter Alimentari con la volontà è quella di perseguire, attraverso l’integrazione verticale, il controllo totale della filiera" appare evidente che, in situazioni di 'caccia al latte' (con una netta concentrazione dei caseifici in Appennino, si sempre maggiori dimensioni), il beneficio per la latteria sociale (quindi appartenente al mondo cooperativo) di Selvapiana è chiaramente quello dell'abbattimento dei costi di produzione, potendo ora lavorare in un'unica struttura anche maggiori quantitativi di latte di un privato, al Dalter appunto, che prima produceva nel caseificio di Canossa.

La Dalter, infatti, nel 2007 aveva acquisto il 50% delle quote del caseificio di Canossa, poi rilevato completamente nel 2009. Ora la decisione di creare questa nuova realtà che garantirà un notevole aumento della capacità produttiva, le caldaie attive passeranno da 12 a 21, e un miglioramento dei costi fissi. Gli investimenti deliberati in fase di attuazione, consentiranno inoltre un aggiornamento ed un ampliamento degli impianti, con possibilità di inserimenti di altre caldaie, e l’introduzione di tecnologie all’avanguardia. Sul versante della qualità, la nuova società seguirà il rigido Disciplinare di produzione stabilito dal Consorzio di Tutela, e si preparerà a soddisfare i più rigorosi parametri richiesti dalle certificazioni europee, come BRC (British Retail Consortium) e IFS, continuando quel sapiente connubio fra le tradizioni artigianali dei maestri casari della zona e le nuove tecnologie, con l’obiettivo comune di ottenere un prodotto di grande qualità nel rispetto delle tradizioni. Gli standard qualitativi saranno garantiti anche grazie al magazzino di stagionatura: oltre ad avere una capacità di ben 14.000 forme, il magazzino si trova ad un’altezza di 650 m, posizione ottimale dal punto di vista climatico e ambientale per una perfetta maturazione del Parmigiano Reggiano.

“L’accordo raggiunto – spiega Alberto Viappiani, presidente di Colline di Canossa Srl– ci soddisfa pienamente per i molteplici aspetti positivi che ne derivano e che, fra l’altro, non si limitano al contesto puramente aziendale. L’investimento permetterà infatti di fornire nuova linfa economica e prospettive concrete di lavoro ad un’area che vive fortemente il fenomeno dell’emigrazione verso la città. Basti pensare che negli ultimi decenni, nella zona delle colline intorno al caseificio, le aziende agricole sono passate da 250 a 10 e i caseifici da 8 a 1. Credere nelle potenzialità di questo territorio, attraverso iniziative imprenditoriali, significa valorizzare le risorse presenti, evitando la perdita di un patrimonio tangibile e intangibile costruito nel tempo.”

L'unica cosa che sfugge è quale è (e se c'è) l'eventuale maggiore economico attraverso la commercializzazione per i pochi produttori... cooperativi rimasti.