La Commissione di Garanzia provinciale del PD ha emesso il giudizio nel procedimento intentato contro Paolo Bargiacchi dopo che egli si era candidato a sindaco di Collagna con una lista concorrente a quella sostenuta dal PD.
Insieme a Bargiacchi, che poi aveva vinto le elezioni comunali diventando il nuovo sindaco di Collagna, sono stati giudicati altri iscritti al PD locale: Caterina Bottazzi che era segretaria del circolo comunale, e i candidati Ivan Bertolani (eletto consigliere) e Roberto Giovannini (non eletto).
Per Bargiacchi e la Bottazzi la Commissione ha decretato la cancellazione dalla lista degli iscritti per gli anni 2011 e 2012, per gli altri due soltanto per l'anno in corso.
Sulla vicenda ha preso posizione Paolo Bargiacchi con un comunicato stampa, che trascriviamo di seguito, in cui elenca i motivi per cui porrà opposizione agli organi superiori.
IL COMUNICATO DI PAOLO BARGIACCHI
a) I garanti hanno disposto la sospensione ai sensi dell’art. 2 c.9 dello Statuto senza indicarne l’esatto contenuto e le prescrizioni.
b) Nella motivazione la Commissione richiama un ( fantomatico ) mandato al Segretario Provinciale di concordare coi circoli le modalità di selezione della candidatura, senza indicare la norma che consente siffatta deroga statutaria e soprattutto senza precisare come e con quali mezzi il mandato sia stato portato a conoscenza dei Circoli.
c) Si apprende solo ora che gli organi politici provinciali hanno adottato i poteri sostitutivi di cui all’art. 17 dello Statuto per avallare una lista che, diversamente dalla mia, il Circolo di Collagna non ha mai esaminato, ne tanto meno approvato ( e neanche gli elettori ) e per procedere al commissariamento del Circolo .
d) L’esclusione per due anni dall’anagrafe degli iscritti è una sanzione eccessiva e ingiusta contro la quale intendo far valere le mie ragioni forte dell’appoggio e della solidarietà che mi hanno manifestato molti iscritti di Collagna e fuori. Mi pare che la sentenza sia stata adottata più per risollevare l’orgoglio ferito di alcuni “capetti” un po’ arroganti, che non si aspettavano il risultato elettorale che ne è poi derivato, piuttosto che per salvaguardare il pensiero e la volontà degli iscritti e dei simpatizzanti del Partito oltre che la sua unità e la sua capacità di esprimere i candidati secondo le indicazioni dei militanti e degli iscritti.
Ricorrerò comunque agli organi superiori del Partito chiamati , secondo le regole statutarie, a rivedere eventuali posizioni assunte sotto la spinta di emozioni contingenti anziché per razionale e meditata scelta.
Conto, con i fatti e con la solidarietà che mi è venuta da tanti, di convincere il Partito a ritornare sui suoi passi, per la mia posizione e quella degli altri coinvolti nel provvedimento.
Paolo Bargiacchi