Riceviamo e pubblichiamo.
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Nonna Quercia: un bellissimo esemplare secolare, sano, con 5 metri di circonferenza del tronco, 20 metri di altezza e almeno 35 metri di diametro della chioma, una decina di giorni fa ha subito una strana potatura che non è passata inosservata.
Ci troviamo nelle colline di Viano tra Ca' Bertacchi e Casola di Querciola; molti vanno a visitarla e si fermano ad onorarla quando passano di lì. Ma una manutenzione da parte del comune per motivi di “sicurezza” ha stravolto la simmetria della folta chioma dell'albero.
“Che dire, – dice E.G., abitante di Ca' Bertacchi – assistiamo impotenti alla devastazione dell'ambiente. La scorsa settimana i miei vicini mi hanno chiamata: “Hai visto cosa han fatto alla nostra quercia secolare? L'hanno sfregiata per far passare i camion del cemento! Stanno costruendo le case a Casola. Come si fa - prosegue E.G. - a dare l'ordine di potare un monumento naturale di tale bellezza senza aver prima consultato un fitopatologo? E non si potano gli alberi in questa stagione! Chi ha eseguito il lavoro ha tagliato i rami buoni e lasciato i secchi”!
“Abbiamo inviato una segnalazione – dichiara Giovanni De Vito - al Corpo Forestale dello Stato di Viano e sono intervenuti subito per un sopralluogo. Da una prima valutazione non ci sarebbero elementi per un illecito, perchè l'albero pure avendone i requisiti, non è catalogato dal vincolo di tutela arborea monumentale regionale, altrimenti, questo sfregio non sarebbe accaduto. Ho segnalato la faccenda al sindaco, era già al corrente della situazione e ha detto: “Ho rimproverato i potatori”.
“La quercia – sottolinea De Vito - è parte integrale di un pezzo di storia della comunità locale, una cattedrale arborea danneggiata con un atto di irresponsabilità da parte di chi era tenuto a vigilare la potatura. Per evitare che possa accadere ancora, stiamo preparando le carte per chiederne la tutela alla Regione Emilia Romagna".
"Eppure– conclude E.G. - nelle linee programmatiche di mandato 2009-2014 della nostra amministrazione si legge: Il territorio è quindi la nostra prima e più importante risorsa: una risorsa fragile che è necessario amministrare con oculatezza, salvaguardandola e valorizzandola per trasmetterla alle future generazioni. Speriamo che questa oculatezza non faccia seccare la quercia secolare.”