Nella stessa sede, il foyer del Teatro Bismantova, dove la cosa era partita l'11 dicembre del 2007, sono stati presentati ieri sera i risultati dei saggi di scavo eseguiti su Monte Castello dai volontari di Archeomontagna con la supervisione della soprintendenza regionale competente.
Dopo i saluti del Sindaco Marconi, presentati dall'assessore Nuccia Mola, sono intervenuti Marco Podini, per la Soprintendenza regionale, l'archeologa Anna Losi, la presidente di Archeomontagna Rosanna Costi, l'architetto comunale Chiara Cantini e l'architetto Walter Baricchi.
Sui risultati concreti dei saggi di scavo si è espressa Anna Losi che ha spiegato che i saggi si sono concentrati in quattro luoghi: due ai piedi della torre per circa 70/80 cm. di profondità, uno a qualche distanza dove emergono ancora resti di costruzione e l'ultimo lungo il sentiero di accesso alla torre a breve distanza dalla stessa.
Il ritrovamento di frammenti di ceramiche databili tra il XIV e il XVII sec., di monete in lega di rame, di fibbie e di chiodi, di cortine murarie, di resti identificabili come cisterne per la raccolta delle acque piovane, attesterebbe che su monte Castello c'era veramente un castello presidiato ed abitato le cui origini si possono far risalire all'epoca matildica, ma attivo soprattutto in epoca estense.
Ciò conferma quanto già noto dai documenti archivistici conservati nell'Archivio di Stato di Modena.
Il lavoro compiuto è comunque solo propedeutico ad un intervento di consolidamento delle strutture necessario prima di intraprendere altri scavi sulla base di un progetto da elaborare ora che ci sono prove certe della utilità dello stesso.
Chiara Cantini ha detto che il comune di Castelnovo ne' Monti ha investito in questa operazione 40.000 euro, ma che ulteriori interventi richiedono investimenti ben superiori.
Walter Baricchi, in qualità di presidente del Club UNESCO reggiano, ha concluso spiegando che anche questo intervento rientra in un più ampio progetto di riscoperta e valorizzazione del sistema di castelli canossano che ha preso il via qualche anno fa e per il quale occorreranno ancora anni di lavoro.
Diversi gli interventi da un pubblico numeroso e interessato.
Da questi interventi è emerso che i bisnonni ricordano ancora la processione che si faceva a monte Castello nella ricorrenza di San Pancrazio (12 maggio), una tradizione che si è persa nel tempo.
enrico zini
Complimenti per l’iniziativa.
(Enrico Zini)
Ma sui volontari della Commissione Scientifica del CAI di Reggio che hanno lavorato agli scavi del castello neanche una menzione ?
(Elio Pelli)
Ma davvero? C’era un castello?
“Ma toh, che squerta”
(g.p.d.)