“Abbiamo fatto l’Italia, ora bisogna fare gli Italiani” annotò Massimo D’Azeglio e certamente anche il canto ha contributo in 150 anni a unire gli Italiani, soprattutto attraverso i cori che eseguono e diffondono composizioni che fanno parte del nostro patrimonio culturale.
Nell’ambito delle celebrazioni del centocinquantesimo dell’unità nazionale è stata inserita, a ragione, la Rassegna di canto popolare “Città del Tricolore”, che avrà luogo sabato 21 maggio, alle 21, nell’Aula Magna dell’Università di Reggio, con ingresso da via A. Allegri, 9.
Promossa dal Coro Monte Cusna di Reggio Emilia, la serata vedrà la partecipazione, oltre che del coro stesso, di altre due formazioni tra le più prestigiose del panorama della coralità italiana: il Coro La Cordata di Montalto Marche (Ascoli Piceno) e il Coro Sant’Ilario di Rovereto (Trento).
I tre complessi vocali appartengono a quel genere di coralità che si esprime attraverso quattro reparti di voci virili “a cappella”, cioè senza l’uso di strumenti musicali, in cui le voci stesse uniscono, a parole e melodie, impasti armonici di sicuro effetto musicale.
I canti dei tre repertori spaziano dall’uno all’altro dei territori dell’Italia centro-settentrionale: dal Trentino alle Marche (le regioni da cui provengono i due cori ospiti), dal Friuli al Piemonte, dalla Lombardia alla Toscana, con qualche assaggio della tradizione dei canti degli Alpini e della Grande Guerra. L’effetto si annuncia singolare: il canto popolare, quello vero, nato da e per la gente, quello delle generazioni passate e che hanno fatto la storia del nostro Paese in questi quindici decenni, è in grado di far cogliere agli ascoltatori elementi di profonda unità, che appartengono al cuore stesso del nostro popolo.
Sono aspetti che precedono e accompagnano l’unità politica e ne sono, nel profondo, la sostanza: i valori spirituali e morali, l’attaccamento alla famiglia e alla comunità di appartenenza, la pietà solidale per chi soffre, l’amore per il lavoro, la giustizia e la pace.
Il Coro Monte Cusna, che si avvia a celebrare il cinquantesimo di fondazione, ha accompagnato, in questi decenni, con centinaia di esibizione pubbliche, la passione corale della nostra città e delle comunità del nostro territorio. Soprattutto, si è fatto conoscere come uno dei complessi che meglio interpretano questo genere corale nella sua forma divenuta ormai classica, quella inaugurata nei primi decenni del Novecento dal Coro della Sat di Trento.
Più giovani per fondazione sono i due gruppi canori ospiti, ma non inferiori per qualità. Il Coro La Cordata di Montalto Marche ha portato nel cuore del Paese timbri e sonorità tipiche delle contrade del nord, diffondendo nel centro Italia questo genere di canto e aggiungendo, ad un repertorio ormai classico, alcuni canti della tradizione marchigiana. Il Coro Sant’Ilario di Rovereto appartiene al ricchissimo filone della coralità trentina, che è in grado di far apprezzare con esiti armonici di altissima qualità e con iniziative culturali che portano il canto popolare a contatto con altri generi artistici: il teatro, la danza, la poesia, la musica sacra.
Nel pomeriggio di sabato i due cori ospiti saranno ricevuto dal Sindaco Graziano Delrio e visiteranno la Sala e il Museo del Tricolore.
Giuseppe Adriano Rossi