CERREDOLO DI TOANO (12 maggio 2011) - Giovedì 19 maggio alle ore 18 a Reggio Emilia al Centro culturale La Gabella si terrà un incontro dibattito sul tema violenza e stalking con una la presentazione del libro "Il Gentiluomo, una storia di stalking" di Marzia Schenetti, la cerredolese già intervistata da Redacon. L’appuntamento è organizzato dall’associazione "Nondasola donne insieme contro la violenza".
Al tavolo, oltre all'autrice del libro autobiografico, l’avvocato Giovanna Fava del Forum donne giuriste, Carmen Marini vice presidente dell’associazione Nondasola.
Alcune letture del libro saranno a cura di Antonietta Centoducati. Si tratta di una nuova occasione di confronto su un tema che sempre più spesso entra prepotentemente nella cronaca ma che poi finisce per essere dimenticato, accantonato o trattato in modo superficiale.
"Come autrice - spiega a Redacon Marzia - ho tratto il grande vantaggio di poter lottare apertamente contro la paura e la vergogna, sicuramente è stata nel mio caso un’arma efficace che mi ha permesso di riprendere in mano la mia esistenza. Quello che però mi da energia oggi è la voglia anzi la necessità di smuovere quello che tacitamente e insensatamente si continua a sopportare".
Durante queste presentazioni, cosa ti senti di dire in più rispetto a quando hai parlato per la prima volta?
"Che ci sono donne eccezionali e io le sto conoscendo, che lavorano duramente per dare un appoggio, una speranza a chi vede e crede la propria vita finita sotto un mucchio di schiaffi. Ma questi sforzi pur a volte disumani non sono sufficienti perchè si scontrano purtroppo ogni giorno contro la macchina infernale della burocrazia e della non giustizia. Per questo credo che questi appuntamenti siano determinanti non solo per condividere esperienze ma anche fare luce su quella strada ancora buia e lunghissima per la difesa della donna".
Quindi un dato: per violenza da gennaio 2011 sono già morte più di 30 donne… "è un fatto così normale? - si chiede Marzia -. La mia testimonianza è di una donna che ha subito ogni forma di violenza da parte di una specie di uomo. E' vero sono viva e mi sto ricostruendo a piccoli passi una vita".
"Oggi - conclude l'autrice - nel 2011 a distanza di oltre due anni dalla legge 612 bis, una donna troppo spesso deve morire... trovandosi dinnanzi, se vuole scoperchiare il vaso di Pandora, troppe carte, denunce, integrazioni alle denunce,dichiarazioni ... Tutto resta ancora solo come un'ulteriore violenza che una donna subisce. Una fine senza fine".
