GOTTANO (4 maggio 2011) – Ha inaugurato lui. Uno dei più giovani abitanti di Gottano di Sopra, meno di dieci abitanti in tutto, che, quassù, ha deciso di venire a vivere abbandonando la pianura. L’architetto Paolo Castagnetti, responsabile dell’ufficio architettura in municipio a Vetto, ha scelto proprio di lasciare Bibbiano per vivere in uno dei borghi più belli dell’Appennino. E il sindaco, Sara Garofani, ha chiesto che fosse proprio lui a tagliare il nastro inaugurale del restaurato borgo di Gottano.
In questo modo, domenica primo maggio, si è festeggiato il termine di importanti lavori nell’incantevole frazione vettese che di questo scorcio di paradiso affacciato sull’Enza intendono lanciare le basi per un albergo diffuso.
“Il progetto – ha spiegato il sindaco Sara Garofani prima del taglio del nastro preceduto dalla benedizione di don Gian Carlo Denti - , ha riguardato il rifacimento della pavimentazione della viabilità interna al borgo con pietra locale di Predolo al posto dell’impattante asfalto. Perché era impensabile mantenere del bitume tra questi viottoli millenari e arroccati nello spartiacque tra Enza e Lonza”.
“E’ stata, però, anche l’occasione per la sostituzione e la riqualificazione degli impianti di pubblica illuminazione e il rifacimento delle reti tecnologiche. Si tratta di un progetto dell’importo complessivo di 300.000 euro, stato finanziato in parte dalla Comunità Montana con un contributo di 150.000 euro, sull’accordo del 2008, dalla Regione Emilia Romagna, con contributo di 100.000 euro sulla legge 19/89 sulla riqualificazione urbana dei centri minori, e per i restanti 50.000 euro con fondi propri del Comune di Vetto”.
In contemporanea l’Associazione Amici di Gottano ha presentato un nuovo stralcio per la ristrutturazione e il consolidamento dell’Santuario della ‘Madonna delle formiche’, dopo i danni del terremoto del 1996. Si tratta di un antico edificio religioso, meta di pellegrinaggi sin dal Seicento, per via di un singolare fenomeno naturale (miracolo secondo alcuni): ogni due anni, sulla soglia della chiesa, migliaia di formiche alate vengono a morire sulla soglia. Questo singolare fatto, avviene il giorno precedente, lo stesso o il seguente l’8 settembre, il giorno della “Natività di Maria” (a cui, appunto, l’oratorio è dedicato). Un’altra collaborazione tra pubblico e privato: la signora Lina Bizzarri ha fatto dono di un vecchio lavatoio al limitare del paese trasformato, dall’Amministrazione, in un locale di servizio in parte adibito a bagni pubblici e in parte a un piccolo locale espositivo.
Da segnalare, quindi, il primo maggio gottanese che, per il sedicesimo anno consecutivo, ha portato pellegrini (giunti anche dalla Bassa) a piedi da Vetto sino alla sommità del monte. Quindi il pranzo sull’aia del sagrato della chiesa, organizzato con prodotti tipici dall’Associazione Amici di Gottano che, ora, intende proseguire nel restauro interno nell’oratorio delle formiche.
“Alcuni ringraziamenti doverosi – spiega Sara Garofani -: alla Comunità Montana con l’allora presidente Nilde Montemerli, l’assessore Antonietta Cerenza, assessore alle risorse umane ed economico-finanziarie della Provincia, l’assessore regionale Luigi Gilli, il dirigente Luciano Vecchi, e quindi alla Provincia per il sostegno al progetto di albergo diffuso; al progettista Cristiano Ferrari e allo studio Ape; all’ufficio tecnico del Comune di Vetto, col responsabile dell’ufficio architettura Paolo Castagnetti, assieme all’ingegnere Giuliano del Rio per il supporto e l’attenzione con cui hanno seguito l’intera fase di progettazione ed esecuzione delle opere; a Iren Emilia che ha realizzato la sostituzione della rete fognaria lungo tutto il tratto della nuova pavimentazione”.