Home Economia C’era una volta un suino: “Riallineiamoci al mercato”

C’era una volta un suino: “Riallineiamoci al mercato”

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REGGIO EMILIA (12 aprile 2011) - C'era una volta l'allevamento del suino. I caseifici, in particolare, disponevano quasi tutti della porcilaia annessa per utilizzare il siero residuo della lavorazione del formaggio. Poi... scelte politiche da un lato e crisi di mercato dall'altra hanno decretato il radicale ridimensionamento di questo settore.

"L’esasperazione degli allevatori ha superato ogni limite - aggiunge Lorenzo Melioli, presidente di Confagricoltura Reggio Emilia -. Non è possibile sopportare ancora questa situazione di mercato. A poche ore dall’apertura della 51° Rassegna Suinicola Internazionale (dal 14 al 16 aprile) Confagricoltura Reggio Emilia si fa portavoce della rabbia degli allevatori".

“Ormai non possiamo più parlare di rischi futuri- aggiunge Melioli - la destrutturazione della filiera suinicola è già un fatto reale e concreto. I danni pesantissimi che la nostra suinicoltura ha subito negli ultimi anni diventeranno irreparabili se non verranno messe in atto misure concrete di carattere economico, finanziario e fiscale in grado di aiutare gli allevatori”.

Le modifiche delle abitudini alimentari, la crisi economica e la crescente concorrenzialità di alcune suinicolture europee hanno messo in crisi la nostra suinicoltura “monoprodotto”.

“L’offerta dei suini – afferma Melioli - va riallineata al mercato: produciamo un eccesso di suini pesanti per prosciutti Dop, scarseggiano gli animali per i tagli di carne fresca e mancano quasi totalmente i suini per il 'cotto'”.

L’Organizzazione degli imprenditori agricoli chiede che la crisi del settore suinicolo venga affrontata dal mondo politico come una vera e propria priorità nazionale.

“Dopo tanti tentativi andati a vuoto – conclude Melioli - è ora di definire un piano di settore che sostenga una vera e profonda riconversione della nostra suinicoltura. Se ciò non avverrà, continueremo a parlare a vuoto di Made in Italy e a scagliarci inutilmente contro le importazioni. Dobbiamo recuperare concorrenzialità, mercati e soprattutto dobbiamo riportare reddito negli allevamenti”.