Si è concluso oggi il festival teatrale che ha animato per dieci giorni il Bismantova. Decine di scolaresche si sono alternate in platea a vedere altrettanti giovani attori recitare. Un clima disteso e primaverile ha accolto scuole, docenti, parenti di ogni dove.
Chiediamo al direttore artistico Daniele Franci di farci un bilancio.
E' finita la quinta edizione del festival. Allora com'è andata? Soddisfatto?
"Certamente, più che soddisfatto!
Abbiamo superato le 4900 presenze di pubblico e le 800 presenze di studenti provenienti da tutt’Italia e dall’estero. L’intera città di Castelnovo Ne’ Monti, dai commercianti ai ragazzi, dai comuni cittadini agli amministratori, ci ha espresso i complimenti in più occasioni per la manifestazione, la qualità degli spettacoli e le attività realizzate.
Certamente il tempo è stato più clemente rispetto lo scorso anno: il sole ha fatto sì che la città si presentasse nel modo più accogliente possibile, basti pensare che i nostri ospiti istituzionali della Regione Aquitania e il Viceconsole d’Italia Onorario di Bordeaux sono saliti a piedi in cima alla Pietra di Bismantova.
Il dialogo continuo e diretto sia con l’Amministrazione Comunale, sia con la direzione del teatro, ha certamente contribuito a dare ancora più respiro all’iniziativa, consolidandone il valore dell’identità distintiva.
Sono davvero contento che dopo cinque anni, oggi, il festival sia stato riconosciuto non solo istituzionalmente, ma direttamente da chi questo territorio lo vive quotidianamente."
Eravate in molti a lavorare?
"Oltre a Etoile, altri compagni di viaggio. Non posso non fare i miei complimenti a nome di tutta la direzione allo Staff Junior del festival, sia per il loro operato, sia per le fresche idee che ci hanno proposto: stiamo ancora stampando post-it con il timbro di Lab, vista la grande richiesta.
Lo staff dell’istituto Motti e dell’Istituto Iodi ha dimostrato per l’ennesima volta che il coinvolgimento dei ragazzi non è solo mirato ad assolvere le ore di stage ma diventa un vero e proprio gioco di squadra, partecipato e condiviso. Fa piacere sentire alcuni di loro, dopo ore e ore di lavoro, ringraziarci per aver vissuto un’esperienza che, ci dicono, potrà servire loro anche al di là della vita scolastica o lavorativa."
Avete ospitato anche gruppi teatrali locali fuori concorso?
"Sì. La partecipazione di realtà locali, gli Stralunati, i Folli, Face con i Coccodè, Enaip, ma anche la stessa regia firmata Francesco Marchesi (felinese di origine) penso non possa far altro che evidenziare le grandi risorse del territorio e dimostrare che la rete che abbiamo cercato di creare tra loro come Etoile, oggi abbia portato i suo frutti.
Sono davvero fiero del lavoro di Francesca Bianchi e Matteo Carnevali, presentato in occasione dello spettacolo dei ragazzi Coccodè: una performance che ha dimostrato pubblicamente quanto si possa far leva sulla disabilità cercandone l’autonomia più autentica, non fermandosi semplicemente di fronte alla diversa abilità delle persone. Ringrazio anch’io il Teatro Bismantova che da quest’anno ha concesso i locali del teatro per lo svolgimento del laboratorio de I Coccodè."
Un bel gioco di squadra!
"Verissimo! E ci tengo a ringraziare a titolo personale e a nome di tutto il festival Fabrizio Saccardi (Sacca) per aver davvero sostenuto e creduto in tutte le nostre iniziative sostenendoci all’inverosimile. Sarebbero davvero tante le cose da dire e le persone da ringraziare per questa grande avventura, terminata nel migliore dei modi, ma in particolare ringrazio i miei colleghi della direzione di Etoile: Maria Grazia De Marco, Giovanni Ferrari, Meri Zimbelli, Viviana Malaguti, Alessandra Bedenghi e assieme a loro tutti quelli che in questo progetto hanno creduto."
Daniele, il festival in cifre?
"Alcuni numeri:
- 4914 presenze;
- 840 i ragazzi provenienti da altri comuni;
- più di 1000 pernottamenti;
- 19 momenti di spettacolo;
- 90 ragazzi coinvolti nelle avventure urbane;
- 65 autobus coinvolti;
-102 persone coinvolte nello spettacolo di apertura;
- più di 2000 ore di formazione allo staff di accoglienza delle scuole Iodi e Motti;
- 2500 scatti fotografici di servizio, fatti dalla fotografa dello staff junior Irene Ferri.
E un’unica esperienza fatta di tanti volti e tante voci."
Per le strade del paese risuonano ancora i sorrisi, gli sguardi divertiti e emozionati di tutti questi giovani, qualche lacrima nel dover ritornare a casa. Un'esperienza per tutti arricchente: alunni che recitano per altri studenti che vengono a vedere, docenti che accompagnano e si assumono la responsabilità di una gita didattica e artistica. Qualche parente al seguito. E tanti, tantissimi ragazzi con lo zainetto, pronti a esprimere sul palco un'emozione, la loro avventura. Il valore didattico, educativo, umano, sociale, turistico di tutto questo è inestimabile.
Un lungo applauso, e molti complimenti a chi ha permesso e creato tutto questo.
Sipario!