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Variante Ponte Rosso: l’ultimo tratto sarà meno pendente

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L’ultimo tratto prima di raccordarsi alla statale 63, in corrispondenza della rotonda dell’Albiaccio, sarà meno pendente. E’ forse questa la novità più rilevante ascoltata durante la discussione del punto che, ieri sera, trattava l’approvazione della proposta di accordo di programma del nuovo tronco stradale che presto sarà realizzato alle porte di Castelnovo ne’ Monti salendo da Reggio Emilia.

L’ing. Chiara Cantini, responsabile del settore lavori pubblici comunale, è stata chiamata ad illustrare la materia, introdotta dal sindaco Gian Luca Marconi, il quale ha informato i consiglieri (e lo scarso pubblico presente) che in un incontro con la Provincia è stata messa a punto la scaletta dei tempi delle prossime tappe. Non si partirà quest’estate, come precedentemente annunciato, per via – è stato spiegato – del trascinarsi di atti e pratiche. Così la gara di appalto è prevista per ottobre e l’assegnazione lavori entro fine anno. Lavori di cui a questo punto si riparlerà nel 2012.

Alcune opposizioni hanno votato contro, seppure poco convinte. Alessandro Davoli ha spiegato: “Siamo contrari, anche se allo stato delle cose c’era poco altro da fare”. E Federico Tamburini: “Di necessità virtù, senza entusiasmo”.

Questo tratto, comunque, è stato ancora detto, è solo il primo di tre stralci che, se e quando troveranno mai maniera di essere finanziati, dovranno portare la statale fuori dal paese, secondo progetti già esistenti, attraverso anche l’ormai nota galleria. Cantini ha aggiunto: “Quattro studi hanno esplorato le varie possibilità di attraversamenti, anche in funzione di impatto ambientale, ma alla fine quello ritenuto più idoneo è risultato questo”.

Provvedimento, come detto, approvato a maggioranza.

8 COMMENTS

  1. Variante Ponte Rosso
    Leggo dell’ennesima proroga dell’inizio dei probabili lavori della ormai famosa ed antica variante, antica perchè la prima picchettazione avvenne negli anni precedenti la seconda guerra mondiale, quando podestà del paese era l’Onorevole Celio Rabotti, dunque auspico ed auguro che sia la volta buona. Dando quindi per acquisito quest’ultimo termine per la realizzazione dell’opera e andando al pratico, siamo sicuri che l’ultimo tratto – per intenderci: ingresso gommista Ferrari/Manfredi- rotonda Albiaccio – sia più agevole? Io non sarei così sicuro come viene annunciato nel comunicato che leggo su @Redacon#C. Senz’altro mediamente la nuova variante sarà meno ripida ma l’ultimo tratto su menzionato, in inverno con neve e ghiaccio, se non si provvederà a riscaldarne il tracciato molte macchine saranno in difficoltà. Vorrei aggiungere che saremo nel 2012/2013 quindi ciò che propongo non è nè utopico nè scandaloso e tanto meno fantasioso; nei paesi freddi è “normalità”. Già che ci siamo perchè non rendiamo più agevole anche l’accesso a monte Bagnolo con una piccola scala mobile? Vogliamo o no diventare un paese moderno? Grazie e auguri.

    (Sergio Tagliati)


  2. In tanti sottolineano, della nuova variante, i pregi in quel punto, i difetti nell’altro, se qui migliorerà rispetto all’attuale oppure no. Secondo me si sottovaluta l’aspetto che sarà fondamentale dell’opera, ovvero che fornirà non una sostituzione dell’attuale tracciato, bensì una ALTERNATIVA. Ciò significherà che in caso di incidente o intraversamento su uno dei due percorsi, per lo meno la provincia non sarà più tagliata in due come accade ora.

    (Aderito)

  3. Il giusto merito
    Speriamo ancora in tempi più rapidi, comunque va dato atto dell’impegno della Provincia, del Comune e della Regione per quest’opera. Finalmente la concertazione tra enti ha portato i frutti sperati.

    (Massimo Romei)


  4. Gradiremmo precisare che questo commento non vuol essere polemico, ma vuol essere solo un modo di approfondire la discussione. Il Comitato e tutti gli aderenti gradirebbero una discussione più approfondita in merito alla variante. Tantissimi sostenitori del comitato ci scrivono preoccupati dal fatto che questa variante “non definitiva” sprecherà altro territorio pregiato della nostra amata terra. Altri fanno notare che arrivare in rotonda in salità sarà peggiorativo e causerà maggiori ingorghi. Altri sono preoccupatissimi per il traffico deviato in via E. Ferrari, oltre al fatto che si “asfalterà” verde vicino ai centri Coni e Benessere.
    Ora noi proponiamo una riflessione prima di fare una cosa che sarà IRREVERSIBILE. Chiediamo al sindaco Marconi di organizzare una riunione con tutti gli abitanti del Peep, ove spiegherà a loro che il traffico passerà vicino alle scuole e che le auto passeranno a pochi metri dal Parco delle scuole elementari. Spiegherà agli sportivi che quando saranno al Coni il traffico della SS 63 passerà a poche decine di METRI, che gli stessi a pieni polmoni respireranno smog. Per concludere invitiamo la sig.ra Cantini con strumenti alla mano e sul campo a dimostrarci la MINORE pendenza del tratto finale, ricordando a LEI l’obbligo di dare la precedenza alle auto che sono in rotonda. Cioè, in parole povere, se oltrepassi le curve di Ponte Rosso adesso arrivi in rotonda in discesa, DOPO arriverai in rotonda in SALITA e ti dovrai fermare… Alleluia, se ne vedranno delle belle. Ora la palla passa ai cittadini della montagna, se staranno zitti avranno una variante tutta “da scoprire”; se faranno sentire la propria voce la politica sarà obbligata a sedersi al tavolo e discutere. Per concludere due domande. E la salita davanti ai carabinieri? E il traffico di viale Bagnoli? Alle domande rispondiamo noi: la variante è una pezza che non risolve il problema traffico a Castelnovo.

    (Il coordinamento del Comitato strada statale 63)


  5. Onestamente credo che la maggioranza della popolazione questa variante la voglia. Da parte del Comitato mi piacerebbe sapere quale alternativa propongono, dato che se si passasse a monte dell’attuale tracciato si sarebbe sotto la Pietra e se si passasse a valle non si potrebbe prescindere dalla costruzione di viadotti di 30-40 metri non solo costosissimi ma, a livello ambientale, tremendamente impattanti in una zona attualmente piuttosto integra e pregevole. E’ quanto è stato detto anche dai consiglieri di minoranza in Consiglio comunale (al quale non mi sembra sia stato presente uno dei più di 12mila esponenti del Comitato). E’ chiaro che la variante solo al Ponte Rosso è parziale, ma si tratterebbe di un primo stralcio di una variante complessiva, che però sicuramente non sarà possibile realizzare esclusivamente con i fondi degli enti locali come questo primo tratto. Inoltre, dopo 50 anni che se ne parla, arrivati finalmente vicini ai lavori concreti che tutti attendono, chiedere ancora ripensamenti e di fermarsi mi sembra da “Tafazzi”. Capisco e condivido il Comitato quando critica le cose che non si fanno, ma quando critica quelle che si fanno ne perdo di vista il senso…

    (Commento firmato)

  6. Variante aerea
    Il coordinamento del Comitato 63 (ma chi sono?) spiega di non voler fare un intervento polemico, ma di fatto lo è. Eccome. Non va bene nemmeno la variante già picchettata e allora cosa fare? Parliamoci chiaro: la fiancata del monte è una sola e le possibili alternative possono prevedere tratti più o meno distanti tra loro di 15/20 metri, nulla di più. Se poi facciamo anche summit a porte aperte, oltre ad allungare i tempi (quando il Comitato dice sempre che ne è stato perso fin troppo) appare ovvio e scontato che avremo 1000 pareri diversi e, in nome della (eccessiva) condivisione anche su argomenti fortemente tecnici, non si giungerà mai ad una rapida soluzione. Informare e condividere le scelte amministrative è giusto, farsi rappresentare e portare le proprie ragioni davanti alle autorità è ancora meglio, ma polemizzare su tutto anche di fronte a scelte quasi obbligate è davvero fuorviante. Propongo così al coordinamento del Comitato (non ho capito da chi e quanti è composto? i nomi? quando si riuniscono? dove? perchè non lo fanno loro a porte aperte? o è frutto dell’agire di una sola persona?) di prevedere una variante aerea, lontano da tutto e da tutti, se non dal migrare delle rondini e dal passaggio dei passeri (che mi auguro non vorranno inscenare cortei di protesta). Così, se tutto va bene, potremo anche goderci dall’alto le meraviglie della nostra montagna, non intasare le rotonde e lasciare che le centinaia di atleti che ogni giorno si allenano al centro Coni non si inquinino i polmoni. Comitato permettendo, sia ben chiaro…

    (Un amico)

  7. Progetti? Studi?
    E’ interessante sapere che qualcuno ha in mano un progetto con meno pendenza e addirittura quattro studi sull’attraversamento di Castelnovo. Ma perchè non possiamo leggerli anche noi cittadini? Metteteli su @CRedacon#C, sul sito del Comune o dove volete voi ma dateci modo di farci una ragione su ciò che appare così inutile. Sì, inutile, perchè si parte dal Ponte Rosso e si arriva alla rotonda dell’Albiaccio togliendo (forse) un po’ di pendenza. Personalmente il vecchio progetto della galleria che sbuca sulla rotonda dell’ospedale e la variante che aggira la Pieve andando su via Boschi li vedo maggiormente efficaci. Piccole pendenze, passaggio a lato del Centro Coni più basso e quindi più facilmente mitigabile, possibilità di dividere i flussi per scuole e centro. Ma soprattutto prima di mettere in atto la variante del Ponte Rosso occorrerebbe un vero piano della viabilità del paese: si parla di aree pedonali, di percorsi casa-scuola pedonabili, di parcheggi ma sempre in modo non coordinato.
    L’attuale progetto della variante è utile solo a chi lo ha promesso in vista delle elezioni per fare l’ennesimo monumento inutile a Castelnovo.

    (mc)


  8. Il coordinamento si riunisce a casa di un componente dello stesso, è aperto a chiunque, basta inviare una mail di richiesta. Saremmo ben felici di ampliare la cerchia di coloro che fisicamente ci mettono la faccia. Noi non facciamo altro che dar voce alle “INNUMEREVOLI” mail che ci vengono inviate daglia aderenti e non solo. Ma per PONTE ROSSO abbiamo fatto di più, ci siamo recati FISICAMENTE al PEEP ed abbiamo chiesto ad alcuni abitanti se sapevano quello che sarebbe successo in merito alla VARIANTE. La risposta è stata quasi sempre negativa.
    All’AMICO che non si firma vorremo far sapere che il Comitato si è recato in Provincia, ha esternato all’Ing. Bussei le perplessità; oltre a questo ha fatto sopralluoghi e misure, ha chiesto pareri a tecnici. Non ci basiamo su chiacchiere. Abbiamo anche delle proposte.
    A commento FIRMATO. Ci spiace molto che la gente si renda partecipe solo a “mezzo mail” o a “mezzo bar”, ma noi montanari siamo così; asserire che tutti la vogliono è una bella frottola, tutti la vorrebbero ma non così, rinnoviano le domande? E viale Bagnoli, la salita dei carabinieri? E se alla fine si scoprisse che abbiamo peggiorato? Chi ne risponderà?
    Rinnoviamo a tutti che la porta del Comitato è aperta e vi aspettiamo braccia aperte. Ma è più facile non firmarsi, noi almeno con i nostri limiti e difetti ci proviamo a far qualcosa per la collettività! E voi, cari amici? Fateci sapere.

    (Roberto Malvolti, per il coordinamento del Comitato strada Statale 63)