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TeatroLab 5 / La malattia di Alzheimer – Questa sera ore 20,30 I Folli vanno in scena al Bismantova con “L’Intrusa”

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Giovedì, 24 marzo alle 20.30 la compagnia teatrale dell’Appennino "Il Teatro dei Folli” metterà in scena “L’Intrusa”, per la regia di Francesca Bianchi, all'inerno della manifestazione TeatroLab.

Ispirato all’omonimo racconto di Eric-Emmanuel Schmitt, sul palco un aspetto molto difficile da affrontare, quale la progressiva perdita della memoria. Una famosa giornalista in pensione viene colpita dalla demenza senile, dramma che ricade sulla sua famiglia e sulla società.

La malattia di Alzheimer è molto diffusa, è degenerativa e colpisce le cellule cerebrali. Le cause non sono note, ci si può ammalare anche prima dei 65 anni, non è quindi legata soltanto alla vecchiaia.

La persona inizia a perdere riferimenti spazio temporali, dimostra stati confusionali, fino ad arrivare a vere e proprie allucinazioni. Altamente invalidante, coinvolge la famiglia dell'ammalato che va incontro a esaurimento delle risorse, e va a sua volta sostenuto.

I Folli nell'affrontare questa tematica dimostrano di aver fatto un passo avanti, proponendo un teatro dove sociale e ricerca del vero si incontrano, in tema questa volta con l'argomento del festival TeatroLab,"Memorie a breve termine".

E' lecito chiedersi se alcune forme di demenza sono come una fuga da una realtà impoverita e da un dolore che non si vuole vivere? Può essere un modo per rifugiarsi in una dimensione senza luogo nè tempo, rinunciando ai propri ricordi per vestirsi di altri immagini, temute, desiderate o paventate?
Si può definire la persona demente come un ricco diventato povero? O ci può essere un significato sociale e psicologico anche positivo nel dimenticare? La demenza può essere vissuta come un viaggio di ritorno all'innocenza?

Questo il tema dello spettacolo che I Folli propongono, suscitando una profonda riflessione.

Il teatro può essere un luogo dove coltivare e narrare ricordi, un posto dove tenere viva la memoria. E dove mettere in scena ricordandola, come un'ossimoro, l'assenza di memoria.