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Giochi urbani contro il razzismo

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E' stata presentata questa mattina in Municipio a Castelnovo ne' Monti l’attività “Giochi urbani contro il razzismo”, che verrà realizzata nel capoluogo montano il prossimo 23 aprile. Si tratta di una attività allestita in stretta collaborazione con la Provincia ed altre realtà che operano sul territorio per favorire l’integrazione, e la data scelta per presentarla non è casuale, come ha spiegato l’Assessore ai Servizi Sociali Mirca Gabrini, insieme al Vice Sindaco Cosetta Gattamelati, a Clara Vassallo e Cecilia Grisanti dell’Ufficio Stranieri ed anti discrimine, a Maria Grazia Simonelli Responsabile del Settore Sicurezza Sociale ed alla mediatrice culturale Besma Dhakar.

“Quest’anno - ha spiegato la Gabrini - inizia il 15 marzo per terminare il 21, la settimana internazionale per l'eliminazione della discriminazione razziale, istituita dall'Onu in memoria del massacro di Sharpeville, cittadina sudafricana dove il 21 marzo 1960 la polizia uccise 69 persone che manifestavano pacificamente contro la politica dell'apartheid. Ognuno è dunque chiamato a fare memoria e a riflettere sulle cause che ancora oggi determinano ingiustificabili pregiudizi, spesso alimentati dall'ignoranza e dall'intolleranza: la Settimana contro il razzismo è uno degli appuntamenti più importanti per il lavoro di prevenzione e sensibilizzazione alla cittadinanza svolto dal Centro regionale contro le discriminazioni. In Emilia-Romagna sono in programma oltre 20 iniziative da Rimini a Piacenza tra le quali una programmata a Castelnovo Monti, che si svolgerà il 23 aprile”. L’iniziativa si inserisce all’interno delle azioni contenute nel Piano distrettuale per la salute ed il benessere sociale 2009-2011, approvato dai Sindaci dei Comuni del Distretto e dal Direttore del Distretto Sanitario. Il distretto socio-sanitario da diversi anni, in linea con le indicazioni nazionali e regionali, promuove azioni rivolte all’integrazione dei cittadini stranieri. “Le iniziative organizzate sui territori in occasione della Settimana d’azione contro il razzismo –ha aggiunto Clara Vassallo- hanno l’obiettivo di approfondire a più livelli le caratteristiche e le dinamiche dei flussi migratori; di conoscere e mettere a confronto differenti culture in un ottica di condivisione trasparente e serena con la speranza e soprattutto l’impegno di trovare la giusta prassi per far sì che siano proprio le differenze culturali il “mezzo e la forza” attraverso cui molti comportamenti discriminatori cessino”. Tutte le iniziative in programma sono organizzate dal Centro regionale contro le discriminazioni con il contributo dell’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar) della Presidenza del Consiglio dei ministri.

“A Castelnovo - hanno detto la Gabrini e la Vassallo - si svolgerà un grande gioco a squadre, che vede la collaborazione di numerosi soggetti per il suo allestimento (Università di Modena e Reggio, Comuni di Castelnovo Monti, Scandiano, Reggio Emilia, Associazione Donne del mondo, Centro interculturale di Rio Saliceto, nodi antidiscriminazione di Reggio, Scandiano, Castelnovo Monti), e che sarà una sorta di prima sperimentazione che poi speriamo di ampliare in altri comuni. Già dai prossimi giorni apriremo le iscrizioni, che sono rivolte a ragazzi giovani ma non solo, ed il gioco avrà come obiettivo la realizzazione di alcune “ricette” alimentari, che verranno consegnate scritte in più lingue. Ogni squadra, composta da cinque giocatori, avrà non solo il compito di tradurle e trovare gli ingredienti, il tutto chiedendo aiuto a gente del posto, ma anche di cucinare le ricette ed in più di trovare persone che abbiano storie significative legate al tema dell’integrazione e che si sentano di raccontarle. Queste saranno registrate e andranno a creare un archivio di storie. Infine si potranno mangiare tutti insieme i piatti cucinati. E’ ovvio che l’obiettivo principale sarà la creazione di nuove relazioni, l’interazione con la gente, ed auspichiamo una forte collaborazione e partecipazione da parte della popolazione”. Nei prossimi giorni verranno fornite le indicazioni su come iscriversi: sarà approntata anche una apposita pagina del popolare social network Facebook.

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Scheda

Giochi urbani contro il razzismo

Soggetto proponente Provincia di Reggio Emilia per la rete provinciale antidiscriminazione

Soggetti coinvolti: Università di Modena e Reggio, Comune di Castelnovo ne’ Monti, Scandiano, Reggio Emilia, Associazione Donne del mondo, Centro interculturale di Rio Saliceto, nodi antidiscriminazione di Reggio Emilia, Scandiano, Castelnovo ne’ Monti.

Territori in cui si realizza il progetto
Castelnovo ne’ Monti

Descrizione
Con il progetto ci si propone di realizzare un evento pubblico a Castelnovo ne’ Monti rivolto a cittadini italiani e stranieri in grado di contribuire a far superare in modo coinvolgente e gradevole, quei pregiudizi, stereotipi e difficoltà di dialogo che possono riscontrarsi nel vivere quotidiano, legati alla differenza di provenienza nazionale.

Nel concreto si allestirà un prototipo di gioco urbano interculturale studiato per avvicinare cittadini reggiani e migranti attraverso dinamiche giocose.

L’evento dal titolo "Mettiti in gioco!- un gioco buonissimo a Castelnuovo Monti" verrà presentato il 15 marzo in occasione della riunione della Consulta provinciale per l’immigrazione, l’asilo e l’antidiscriminazione dedicata alla settimana di azione contro il razzismo. Il 19 marzo a Castelnovo ne’ Monti verrà dato avvio alla campagna di promozione, pubblicizzazione e raccolte di iscrizioni all’evento cittadino, che verrà realizzato, per incontrare migliori condizioni atmosferiche, il 23 aprile 2011 con il coinvolgimento anche delle associazioni locali di volontariato e degli studenti dell’Università di Modena e Reggio e dei nodi della rete provinciale antidiscriminazione.

La progettazione delle componenti dell’evento è avvenuta nel 2010 presso l’Università di Modena e Reggio Emilia nel corso di un seminario intensivo co-promosso dalla Consulta provinciale per l’immigrazione, l’asilo e l’antidiscriminazione e dall’Università stessa.
La ricerca condotta da due esperti in materia, il Prof. Coppock (Università di Modena e Reggio Emilia) e il dott. Gabriele Ferri (Università di Bologna/ Istituto di Scienze Umane, Firenze) ha coinvolto 20 studenti italiani e stranieri della Facoltà di scienze della comunicazione ed associazioni interculturali del territorio (Centro interculturale di Rio Saliceto, Associazione donne del mondo di Castelnovo ne’ Monti, Associazione Codru), il cui fattivo contributo ha permesso di vagliare costantemente la fattibilità in realtà locali di piccole dimensioni del format studiato.
Il progetto, infatti, era mirato alla trasferibilità in contesti urbani di medie e piccole dimensioni.

L'evento si ispira a un precedente famoso, un gioco urbano organizzato dalla prof.ssa Mary Flanagan della Dartmouth University impiegato per la prima volta nel 2008 nel quartiere di Jackson Heights a New York. Si tratta di un quartiere multietnico, caratterizzato da consistenti tensioni sociali – soprattutto nei riguardi della comunità asiatica. Il gioco urbano proposto da Flanagan, replicato più volte negli anni seguenti, richiedeva ai partecipanti di trovare degli ingredienti per la realizzazione di ricette tratte dalla cucina cinese, giapponese e coreana al fine di portare i giocatori a contatto con quelle comunità. Il progetto ha avuto successo e rilevanza nazionale ed è stato replicato anche in occasione del festival internazionale Come Out and Play a New York nel 2009.

Il tema scelto per l'evento di gioco urbano è il cibo e la sua preparazione. Cucinare, infatti, è un'attività comune a ogni società ed è un elemento molto importante per le identità culturali. È una pratica facilmente comprensibile al di là delle differenze linguistiche, attorno a cui esistono norme di grande importanza per la coesione sociale. Cucinare e mangiare sono, in tutte le società, momenti di aggregazione e dialogo.

Il gioco è rivolto a gruppi misti di partecipanti adulti sia di origine italiana sia migranti, ai quali si richiede di preparare una ricetta di cucina proveniente da una cultura differente, raccogliendo all’interno di un contesto urbano di piccole dimensioni le necessarie informazioni sugli ingredienti da utilizzare, su dove e come acquistarli. Viene richiesto, inoltre, con un espediente premiante del gioco di registrare e rinarrare racconti di vita dai membri della comunità locale incontrati nel corso del gioco. I passaggi del gioco vengono filmati e al termine dell'evento, tutti i filmati prodotti vengono raccolti, e mostrati a conclusione dell'evento.
Domandare ai partecipanti al gioco di comprendere e ricostruire una ricetta proveniente da un’altra tradizione è una buona occasione per stimolare la conoscenza di culture diverse dalla propria. Diventa necessario tradurre alcuni termini, trovare ingredienti insoliti e chiedere informazioni in luoghi e a persone con cui difficilmente si sarebbe entrati in contatto per altri motivi.

La realizzazione del gioco a Castelnovo ne’ Monti aprirà la strada alla sua realizzazione anche negli altri comuni della provincia.

Destinatari
Cittadini italiani e stranieri: abitanti del Comune di Castelnovo ne’ Monti e potenzialmente del distretto montano (34.508 di cui stranieri 2.370).