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“Oggi siamo di fatto alla paralisi sulle fonti rinnovabili…

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“Oggi siamo di fatto alla paralisi sulle fonti rinnovabili, mentre sul costo dell’elettricità in Italia continuano a pesare gli incentivi che vengono concessi alle fonti cosiddette 'assimilate', che includono i prodotti di raffineria, il carbone e altri aiuti per la dismissione del nucleare esistente”. E’ dura la presa di posizione di Confcooperative rispetto al rinvio di ogni decisione del governo sugli incentivi per le fonti rinnovabili. “Fino a giugno – sottolinea la centrale cooperativa – non vi saranno decisioni formali da parte dell’esecutivo ed è del tutto evidente che questo produce una vera e propria paralisi delle nuove installazioni, disdette di contratti e blocco di nuovi accordi che pagano innanzitutto le imprese installatrici, ma che più in generale pagano i cittadini disponibili ad investire sulle rinnovabili e che contemporaneamente paga l’ambiente”.

“Oggi – spiega Confcooperative – le energie sostenibili valgono il 2% del Pil nazionale e oltre 100.000 posti di lavoro: nella nostra realtà provinciale sono decine, e tra queste diverse realtà cooperative, le imprese specializzate in fotovoltaico e proprio nel nostro territorio abbiamo tanti esempi che configurano la produzione di energie da fonti rinnovabili come uno dei pochissimi settori in controtendenza rispetto alla crisi attuale”.

“Come Confcooperative – prosegue la centrale di Largo Gerra – siamo costretti a mettere in attesa iniziative già pronte al decollo nell’ambito del progetto 'Col.Sole', il fotovoltaico collettivo che tanto interesse ha suscitato: a fronte di un importante investimento per diffondere il ricorso alle fonti rinnovabili e alle attese di cittadini e amministrazioni pubbliche impegnate e disponibili - come sta avvenendo a Scandiano, ad esempio – queste incertezze sono inaccettabili, e lo sono a maggior ragione perché sono diffuse e non si limitano a qualche caso”.

“Siamo consapevoli – osserva Confcooperative - che gli incentivi alle rinnovabili rappresentano un costo, come del resto tutti gli incentivi che la pubblica amministrazione concede, ma sulla bolletta elettrica sono ben altre le voci di costo, e tra queste anche gli incentivi per la produzione di energia da fonti non rinnovabili ed inquinanti: in ogni caso è inammissibile l’indeterminatezza, che peraltro si verifica proprio nel momento in cui cresce esponenzialmente il numero di imprese, cittadini e strutture pubbliche pronte a nuovi investimenti favoriti anche da un progressivo calo dei costi dei materiali”.

“Al governo – conclude Confcooperative – chiediamo dunque decisioni immediate che tengano conto di quanto nel comparto si va producendo in termini di ricchezza e di occupazione e – non di meno – di quanto si possa concorrere a salvaguardare quell’ambiente che è fonte di vita ma anche di opportunità di impresa e di lavoro che ben conoscono, ad esempio, quanti operano nell’agroalimentare o nel turismo”.