"A seguito della trasmissione delle Iene del 23 febbraio scorso, anche a Castelnovo ne' Monti si presenta la necessità di verificare la correttezza dell’istituzione delle aree a pagamento lungo la centrale via Roma". Parole di Federico Tamburini, capogruppo della minoranza "Persone e montagna" in Consiglio comunale.
"Sembra - dice Tamburini - che la maggioranza di quei parcheggi siano illegali e quindi, di conseguenza, si possa contestare la multa. Vediamo di cosa si tratta. Il Codice della strada (art. 7, comma 6) prevede espressamente che le aree destinate a parcheggio a pagamento devono essere ubicate fuori della carreggiata stradale. Lo stesso Codice della strada prevede (art. 3, comma I, n. 7) che per carreggiata debba intendersi: 'la parte della strada destinata allo scorrimento dei veicoli; essa è composta da una o più corsie di marcia ed, in genere, è pavimentata e delimitata da strisce di margine”. Quelle cioè che vediamo spesso sulle extraurbane e raramente nei centri urbani.
"Lo stesso codice - sempre parole del capogruppo - specifica che le strisce di delimitazione della carreggiata, cioè di margine, devono essere tassativamente di colore bianco o giallo in particolari occasioni. E di particolare evidenza che mai una striscia blu potrà essere considerata di delimitazione della carreggiata bensì unicamente identificativa di uno spazio destinato ad area di parcheggio a pagamento. Tutte le aree di parcheggio a pagamento lungo via Roma a Castelnovo sono all’interno della carreggiata della strada (cioè da marciapiede a marciapiede), con buona pace del Codice della strada e dei cittadini che pagano le multe!!!!!!".
Conclusione: "Ricordiamo ancora che il Codice della strada (art. 7. comma VIII) prevede comunque che nelle immediate vicinanze di aree a pagamento (che devono rispettare le seguenti misure minime: 2,30 per 4,50, con 1,50 per i pedoni e almeno 5 metri di distanza dagli incroci) ve ne debbano essere altre a parcheggio libero e gratuito. Le sentenze e i moduli per i ricorsi sono facilmente reperibili su internet. Il tema è di grande attualità e ci aspettiamo chiarimenti e precisazioni dall’Amministrazione e dalla Polizia municipale".
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La risposta dell'Amministrazione comunale
Sul tema ho avuto modo di confrontarmi con il comandante della Polizia municipale Marco Longagnani e la situazione è differente da come la imposta Tamburini, che si è basato sul recente servizio della trasmissione Le Iene che aveva aperto un dibattito sul tema. L’articolo 7, comma 6, del Codice della strada, citato dal consigliere, recita: “Le aree destinate al parcheggio devono essere ubicate fuori della carreggiata e comunque in modo che i veicoli parcheggiati non ostacolino lo scorrimento del traffico”. Lo stesso consigliere cita poi l’articolo 3, comma 1, n. 7, nel quale la “carreggiata” è definita come “parte della strada destinata allo scorrimento dei veicoli; essa è composta da una o più corsie di marcia ed, in genere, è pavimentata e delimitata da strisce di margine”. Dalle due definizioni Tamburini, come aveva già fatto il giornalista delle Iene riguardo ai parcheggi di Milano, trae la conclusione che non essendo la carreggiata di via Roma delimitata in tutto il suo corso da linee di margine, gli stalli di sosta (a parcometro, a disco orario e stalli riservati) si troverebbero sulla “carreggiata” e quindi sarebbero illegittimi. A tale deduzione però è possibile obiettare che la delimitazione di margine della carreggiata non è prevista dalla norma citata come elemento costitutivo obbligatorio (è utilizzata l’espressione “in genere”). Inoltre l’autorità amministrativa delimitando le aree destinate alla sosta ha sottratto detti spazi allo scorrimento dei veicoli e quindi alla carreggiata stessa, rispettando formalmente la norma. Infine la tracciatura al suolo degli stalli (segnaletica orizzontale), a norma dell’articolo 149 del regolamento d’esecuzione al Codice della strada, ha conferito evidenza pubblica della citata diminuzione della carreggiata. Se Tamburini comunque ritiene che possa essere apposta ulteriore segnaletica orizzontale per fare maggiore chiarezza se ne può tranquillamente discutere, ma invitare la gente a non pagare le contravvenzioni non solo non ha una base concreta ma può indurre in situazioni poco piacevoli dato che in caso di mancato pagamento subentrano le graduali maggiorazioni dell’importo.
(Nuccia Mola, assessore alla mobilità sostenibile)
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Certo che…
Certo che, caro assessore… anche ieri sera le iene sono tornate sull’argomento e il servizio proposto argomentava, sentito anche il parere di un giudice di pace, che quello realizzato a Milano non fosse proprio tutto corretto. E per analogia o assonanza penso che anche altre città o cittadine possano avere lo stesso tipo di “problema”. Chiedere poi al comandante se quello realizzato sia corretto mi passi il paragone: è come chiedere al macellaio se ha della buona carne da vendere. Risponderà: certo che sì! Meglio sarebbe chiedere a chi è deputato a giudicare (giudice di pace).
(mb)
Bene
Almeno dall’aggiornamento sappiamo che sia il consigliere che il comandante della municipale sono bravi ad interpretare le norme a loro favore e farne pronta replica; sul fatto che invece le conoscano ci sono dei seri dubbi, infatti le cose non stanno proprio come le hanno descritte, invito a leggervi le norme. Infine questa solerzia stride parecchio con la lassità che si nota quando si chiedono delucidazioni sui “procacciatori di divieto di sosta”.
Complimenti!
(Commento firmato)