Riceviamo e pubblichiamo.
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L’acqua è un bene comune, un diritto umano come riconosciuto anche dall’Assemblea dell’Onu nel luglio scorso, non una merce con la quale produrre profitti.
Il Comitato direttivo della Camera del Lavoro di Reggio Emilia esprime la propria soddisfazione per la decisione della Corte costituzionale di ammettere 2 dei quesiti referendari per la ripubblicizzazione dell’acqua promossi dal Forum nazionale dei movimenti per l’acqua, attraverso l’abrogazione dell’art. 23 bis del Decreto Ronchi e delle norme sulla remunerazione dei capitali investiti nel servizio idrico.
Si tratta di un risultato importante che fa seguito e conferma il valore della straordinaria mobilitazione popolare della scorsa primavera che ha consentito la raccolta di 1.400.000 firme, un risultato mai raggiunto prima in Italia al quale la CGIL e le sue categorie hanno dato un importante contributo qualitativo e quantitativo. Ora l’obiettivo è effettuare il referendum raggiungendo il quorum referendario e la vittoria del Sì.
Questa vittoria è possibile, ed insieme ad una vittoria sul contemporaneo referendum contro la reintroduzione nel nostro Paese della produzione di energia nucleare, aprirebbe la strada e rafforzerebbe l’iniziativa per conquistare un diverso e più democratico modello sociale, economico ed ambientale.
Un modello che metta al centro i processi partecipativi, la centralità del lavoro e dei diritti, la difesa dell’ambiente e della salute, il risparmio e la conservazione delle risorse, l’utilizzo delle fonti rinnovabili. In altre parole una società basata sulla difesa dei beni comuni e che contrasti la privatizzazione forzata di altri servizi pubblici fondamentali.
E’ utile e necessaria, anche per evitare inutili costi a carico della collettività, la collocazione del voto sui referendum in occasione delle elezioni amministrative, ed a questo proposito sosteniamo l’appello al Governo ed alle forze politiche ed istituzionali per l’accorpamento delle date delle consultazioni elettorali.
Quindi da parte della CGIL e delle categorie vanno messe in campo:
1. una corretta e capillare informazione dei cittadini;
2. pratiche contrattuali conseguenti che nelle aziende sappiano incorporare questi temi;
3. determinare una contrattazione territoriale che impedisca lo svolgersi dei processi di privatizzazione determinati dal decreto Ronchi, chieda la moratoria delle privatizzazioni almeno fino alla celebrazione dei referendum e persegua il ripensamento dei modelli finanziari e mercantili nella gestione dei beni comuni che purtroppo si stanno affermando anche sul nostro territorio.
Il Comitato direttivo della Camera del Lavoro di Reggio Emilia aderisce formalmente al Comitato referendario 2 Sì per l'Acqua Bene Comune e dà quindi mandato a tutte le sue strutture ed invita tutti i delegati e gli iscritti alla partecipazione attiva per realizzare questi obiettivi e vincere i referendum.
Ritenendo inoltre che questa adesione non esaurisca la iniziativa della CGIL e delle sue categorie in merito ai servizi pubblici essenziali, dà mandato alla Segreteria della Camera del Lavoro di Reggio Emilia, in rapporto con le categorie interessate, di promuovere una riflessione sul controllo pubblico, sulle modalità di gestione e sulle caratteristiche del lavoro nelle aziende che oggi erogano questi servizi sul territorio reggiano ( Iren, Sabar, ACT, FER, …) anche in ragione dell’auspicabile vittoria del Si ai referendum.
(Cgil - Camera del lavoro territoriale - Reggio Emilia)