Importante occasione per il sindaco del Comune di Castelnovo ne' Monti, Gian Luca Marconi, nella sua veste di presidente della rete internazionale Cittaslow, carica aa cui è stato eletto due anni fa. Domani e dopodomani, 28 febbraio e 1 marzo, Marconi sarà a Bruxelles per un workshop organizzato dal Consiglio d’Europa in merito ad un ampio progetto, portato avanti da tempo, sul tema del coinvolgimento e della responsabilità dei cittadini nelle scelte delle amministrazioni locali.
Spiega Marconi: “La rete Cittaslow è stata convocata dalla Comunità europea in veste di 'consigliere', di stakeholder (portatore di interessi, ndr) su questo importante tema: avremo occasione di portare su un palcoscenico internazionale di massimo prestigio alcune esperienze condotte a Castelnovo, selezionate tra temi diversi, tra progetti ormai conclusi ed altri ancora in corso. Ad esempio sui temi del commercio e della promozione del territorio parleremo del Centro commerciale naturale, un progetto che anche se poi si è interrotto all’epoca fu di assoluta avanguardia, tanto che poi è stato ripreso con successo da altre realtà italiane. Sul tema della solidarietà internazionale illustreremo invece i progetti di cooperazione avviati con la comunità brasiliana di Pintadas e poi allargati alle comunità vicine. In tema ambientale illustreremo i passaggi affrontati per la capillarizzazione della raccolta differenziata, ed anche il progetto in corso per il piano energetico: quest’ultimo peraltro è uno degli argomenti sui quali intendiamo proseguire il percorso di confronto e dialogo con la cittadinanza già avviato con incontri ed assemblee pubbliche, che hanno già portato ad alcune sostanziali modifiche della bozza iniziale”.
Prosegue Marconi: “Come Rete Cittaslow abbiamo anche convocato alcune altre cittadine che illustreranno ulteriori iniziative: per l’Italia ad esempio il Comune di Novellara che da diversi anni porta avanti importanti progetti sull’integrazione, e per l’Europa le cittadine di Midden-Delfland (Olanda), Lidzbar Warminski (Polonia) e Falköping (Svezia). Se da una parte la nostra presenza sarà importante per illustrare alcuni progetti della rete delle città del buon vivere, dall’altra sarà una grande occasione di arricchimento anche ascoltare le altre esperienze che saranno portate ed spiegate in questo workshop, per conoscere e prendere esempio da ulteriori pratiche di coinvolgimento dei cittadini. E’ davvero una grande occasione per Castelnovo: il ruolo di presidenza delle Cittaslow offre un valore aggiunto per il nostro paese che si esprime in opportunità come questa. Vogliamo rendere i castelnovesi sempre più consapevoli di questo ruolo di prestigio: la rete Cittaslow ad oggi conta più di 140 cittadine sparse in Italia, in Europa ma anche in America ed Asia, rappresentando ormai una realtà internazionale radicata e di alto livello di cui siamo alla guida”.
Il viaggio a Bruxelles degli esponenti Cittaslow sarà completamente finanziato dall’Unione europea. Già nei mesi scorsi, e nel corso degli ultimi due anni, per collaborare a questo importante progetto sono stati diversi i viaggi a Strasburgo di personale tecnico della rete, e questo workshop a Bruxelles rappresenta il momento di “restituzione” di questo lungo lavoro.
Diciamo la verità…
Come montanaro sono contento che Castelnovo, attraverso la presidenza delle città Slow, goda di visibilità e prestigio in Italia ed anche in Europa. Quello che mi sorprende e che non condivido è che si possa in qualche modo rappresentare una realtà manipolandola col fine di farla diventare una testimonianza positiva. Parlo del Centro commmerciale naturale, della raccolta differenziata e del piano energetico comunale.
L’esperienza del Centro commerciale naturale è fallita da tempo e l’obiettivo della promozione del territorio attraverso questa iniziativa non è stato neanche minimamente raggiunto.
La raccolta differenziata nel comune di Castelnovo è pari al 42%, cioè una percentuale, in provincia ed in regione, seconda solo ad alcuni comuni del crinale con un territorio particolarmente disagiato. E’ una percentuale assolutamente insufficiente ed inadeguata ad un comune virtuoso e titolare della presidenza delle Città Slow ben lontana da quell’obiettivo del 65% in scadenza. Portare l’esempio di Castelnovo in questo campo appare una mistificazione della realtà.
Per quanto riguarda il Piano energetico comunale invece si può parlare di coinvolgimento e responsabilità dei cittadini nelle scelte amministrative locali in quanto la presentazione del Piano comunale è stata sonoramente bocciata dalla popolazione e dall’opposizione e questo sì che ha portato ad una veloce retromarcia dell’amministrazione. E’ quindi corretto portare il Piano energetico comunale come esempio che testimonia come il coinvolgimento e la responsabilità dei cittadini possano modificare in meglio scelte dell’amministrazione non condivise sui temi dell’ambiente.
(Federico Tamburini, “Persone e montagna”)