Fuggita dall’abitazione dell’amico, che l’aveva invitata a cena ed ospitata a dormire per poi svegliarla in piena notte e violentarla, è stata soccorsa e condotta a mezzo ambulanza presso il nosocomio dove, visitata, è stata successivamente dimessa con una prognosi di 20 giorni. Per quei fatti i Carabinieri della Compagnia di Castelnovo ne' Monti hanno raccolto gravi indizi di colpevolezza nei confronti di un cittadino marocchino 25enne abitante in un comune del nostro Appennino, che era stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria con l’accusa di violenza sessuale aggravata e ristretto a disposizione del sostituto procuratore Isabella Chiesi, titolare del’inchiesta.
Dopo la convalida del fermo ad opera del gip del tribunale di Reggio Emilia, l’uomo era stato rimesso in libertà non ravvisandosi nei suoi confronti le esigenze cautelari ravvisate per contro dall’autorità giudiziaria inquirente. Una decisione impugnata dalla stessa Procura reggiana, che era ricorsa al tribunale della libertà, che, con provvedimento del luglio scorso, confermato dalla suprema Corte di Cassazione qualche giorno fa (il 15 febbraio), applicava nei confronti del 25enne l’ordinanza di custodia cautelare in carcere inviando il provvedimento per l’esecuzione ai carabinieri del Nucleo radiomobile della Compagnia di Castelnovo ne' Monti.
I Carabinieri, ricevuto il provvedimento ieri l'altra mattina, vi hanno dato esecuzione traendo in arresto il giovane marocchino, posto a disposizione dell'autorità giudiziaria.
I fatti, si ricorda, risalgono al giugno dello scorso anno quando, secondo il racconto della donna, riscontrato dall’attento sopralluogo effettuato dai carabinieri nella casa e, soprattutto, dai referti medici, i due giovani sono andati a cena con un amico comune, che poi li ha salutati al termine della serata. A quel punto la donna ha accettato d’essere ospitata a casa dell’amico, dove sono andati a dormire in due stanze diverse. Verso le 5, però, sempre secondo quanto denunciato dalla 30enne, il giovane arrestato l’ha svegliata all’improvviso, con il chiaro obiettivo di fare sesso. A nulla è valso il tentativo da parte della donna di farlo ragionare, anche a colpi di bastone. La donna, per difendersi, ha anche cercato di afferrare un coltello da cucina, ma l’amico l’ha disarmata, per poi sopraffarla, immobilizzarla sul letto e violentarla. Solo alle 7, quando è entrato in casa il fratello del ragazzo, la donna è riuscita a fuggire: ha chiesto aiuto entrando in un bar ed è stata trasportata in ospedale con un’ambulanza. Dalla mattinata di ieri quindi per l’uomo, che si è sempre dichiarato innocente sostenendo consenziente la donna, si sono riaperte le porte del carcere.