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“Cerreto Laghi stazione turistica a tutto tondo”

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Cerreto Laghi, stazione sciistica del nostro crinale appenninico, tra le più attrezzate e moderne del centro-nord Italia, si candida a diventare una destinazione turistica a pieno titolo, inserita in un territorio di alto pregio. Il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, in collaborazione con Cerreto Laghi 2004 Srl e il Comune di Collagna, sta avviando un importante progetto rivolto a tutte le attività, pubbliche e private, presenti nel comprensorio. L’obiettivo è quello di realizzare insieme un percorso di sviluppo economico all’insegna della qualità e della sostenibilità ambientale. Un progetto concreto e realizzabile, anche in questi tempi di scarse risorse finanziarie, grazie ai fondi messi a disposizione per 50 per cento dalla Comunità europea (misura Life Plus Ambiente) al fine di realizzare ECO-CLUSTER (Environmental COoperation model for Cluster): azioni di gruppo (cluster) i tra vari operatori che intendono realizzare un modello di sviluppo a partire dagli aspetti ambientali caratteristici del proprio territorio.

"Sempre più, per le stazioni sciistiche, competitività e qualità dell’ambiente risultano inscindibili – afferma Fausto Giovannelli, presidente del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano - Cerreto Laghi è la principale stazione turistica del crinale appenninico reggiano; una realtà con migliaia di posti letto, pluralità di impianti e decine di migliaia di presenze turistiche estive e invernali, di provenienza, soprattutto, ligure e toscana. Con il progetto Eco-cluster, operatori pubblici e privati costruiranno un modello di gestione e di qualità ambientale destinato a investire e migliorare sia le singole imprese che i servizi collettivi, le strutture e l’organizzazione complessiva del territorio. Il ’Cerreto’ potrà così offrire, oltre a piste, risalite, ospitalità e ristorazione, anche un ambiente e una qualità urbana, territoriale e di servizi, (mobilità, socialità, cultura) all’altezza delle nuove attese dei turisti, oltre che di residenti e proprietari. Cerreto Laghi è al centro del territorio del Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano non solo geograficamente, ma anche per la grande capacità ricettiva e per la vitalità demografica e imprenditoriale. Il progetto che sarà realizzato aspira ad essere modello per altre analoghe realtà dell’Appennino e non solo".

Al progetto, che terminerà a primavera del 2014, partecipano anche due qualificati partner tecnici: l’Istituto “Delta Ecologia Applicata” dell’Università degli Studi di Ferrara (specializzato nell’applicazione di metodologie scientifiche per combinare le esigenze della produzione con quelle della tutela dell’ambiente) e Certiquality, una società accreditata per la certificazione dei sistemi di gestione aziendale per la qualità, l'ambiente, la sicurezza. Questi partner offriranno un costante e qualificato supporto alle imprese di Cerreto Laghi - alberghi, ristoranti, negozi e servizi - per renderli più competitivi, e daranno supporto agli Enti Locali chiamati a realizzare una rete di infrastrutture.

"Investire nella qualità dell’ambiente - sottolinea il presidente Giovanelli - significa investire nella principale delle nostre risorse che, insieme alla capacità di fare e all’inventiva, dà corpo a quel mix di elementi che possono determinare uno sviluppo duraturo e davvero sostenibile per la nostra montagna. Parliamo di Parco come del settore ‘ricerca e sviluppo’ dell’economia del crinale, e intendiamo esattamente questo: uno strumento efficace per garantire la qualità degli interventi economici, oltre che dell’ambiente naturale".

ECO-CLUSTER, in sostanza, si candida a diventare uno degli strumento capaci di sostenere i tanti giovani che hanno scelto di vivere e lavorare a Cerreto Laghi. La prima azine concreta, infatti, sarà rivolta alle imprese con la creazione di uno sportello informativo web per l’assistenza e aggiornamento delle disposizioni legislative in materia ambientale, oltre che per la definizione di uno standard di certificazione specifico per Cerreto Laghi e per l’adozione di un Piano di acquisti verdi di ‘cluster’.

2 COMMENTS

  1. Bene ma non create nuovi vincoli allo sviluppo delle infrastrutture legate alla pratica dello sci…
    Vivere l’Appennino in modo completo e nel rispetto della natura è quanto auspicabile da tutti, residenti e turisti compresi.
    L’opportunità di valorizzare l’Appennino e i suoi territori anche secondo nuove filosofie/iniziative, così come sta facendo in questi anni l’Ente Parco rappresenta motivo di attrattiva e di interesse per tutti. Ciò che suscita timore però è l’aspetto legato alla non compatibilità di accrescere servizi e promozione turistica tradizionale (sci e snow) mediante il potenziamento nonchè il miglioramento di impianti di risalita e tracciati perchè in antitesi alle nuove direttrici ambientali promosse dall’Ente Parco. Ci sono famiglie e bambini che aspettano da anni un campo scuola a Cerreto Laghi, un’area giochi sulla neve per poter praticare lo slittino in sicurezza o adulti che sci in spalla percorrono (tra le auto) la piazza per tornare alla partenza degli impianti a causa della mancanza di collegamento con la pista Valfonda-Tornello.
    La bella immagine di Alberto Tomba con il nostro Giuliano Razzoli posta al Passo del Cerreto (troppo vicina all’incrocio, per chi viene dalla Toscana non è leggibile con l’auto, basterebbe indietreggiare il cartello di 5/10 metri sulla provinciale 58) esaltano sci in spalla le nostre nevi emiliane, dove però ancora molte sono le mancanze in termini di infrastrutture per la pratica degli stessi sport invernali.
    Bello seguire tutte le vostre iniziative e i vostri progetti, con la speranza che si realizzino al meglio senza però che queste siano una concausa per mancanze davvero troppo importanti per le nostre stazioni di sport invernale e per il relativo richiamo turistico.

    (Miriano Monnanni)


  2. Concretamente quale sara la ricaduta di questo progetto sulla stazione sciistica e quanto costa? Sono stati preventivamente coinvolti gli operatori locali? Questa è la priorità per il Cerreto Laghi (una stazione senza neppure il campetto scuola)? Quale mobilità la SS 63 a rischio chiusura ogni volta che il tempo volge al brutto? Quale ambiente, forse la qualità, l’estetica delle costruzioni realizzate al Cerreto? Ma per piacere, non prendiamo in giro la gente. A mio avviso, come al solito si spendono soldi pubblici e non senza avere preventivamente analizzato il reale panorama in essere e le reali esigenze in questo caso della stazione di Cerreto Laghi. Più in generale questo è diventato un modo comune di operare della politica e delle istituzioni.

    (U.M.)