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La serata del 7 febbraio sulle “Fonti di energia rinnovabili” vista da Enrico Bussi

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La serata di lunedì 7 febbraio è stata intensa per le relazioni degli esperti e le domande della gente sempre più attenta all’uso corretto delle biomasse.

La sala del Consiglio comunale di Castelnovo si è riempita di persone che hanno voglia di capire come vanno le cose perché si è accumulata la diffidenza dinnanzi ai problemi di smaltimento dei rifiuti e agli affari per incassare incentivi riservati dallo Stato a chi sfrutta le cosiddette Fonti di Energia Rinnovabili, un tipo di intervento pubblico che presenta delle controindicazioni sempre più forti.
La relazione del Dott. Adelfo Magnavacchi, ha spaziato dalla politica dell’UE per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, all’attuazione nazionale con il risparmio energetico e l’aumento di energia prodotta dalle FER. Il Direttore del CRPA è riuscito a colmare l’assenza di Zambelli (l’esperto di ENEA era ammalato) e approfondire le soluzioni per produrre energia in agricoltura. La montagna va tenuta fuori dalla follia della coltivazione dei terreni migliori per produrre cereali da bruciare, mentre ha la possibilità di produrre biogas con biomasse di scarto e nel 2006 questo obiettivo è stato studiato per il GAL nell’alta valle del Tresinaro.

A Felina ci sono le condizioni per guadagnare energia dalle deiezioni animali riducendo i costi del loro accumulo e gli odori durante lo smaltimento. Gli allevamenti reggono la vita della nostra montagna e le nuove tecnologie per produrre biogas da sostanze organiche residue consentono di avere un bilancio energetico positivo assieme ad energia pulita. Dunque, il circuito foraggio-formaggio può rafforzare il suo ruolo decisivo e in futuro si potranno aggiungere altre due tipi di biomassa locale da recuperare: nei boschi della zona, rafforzando il lavoro di chi raccoglie la legna da ardere per portare fuori anche gli scarti, e nel rifiuto alimentare degli abitanti, premiando chi fa un’accurata separazione come si faceva una volta.

La relazione dell’Ing. Gildo Dallari di IREN-Rinnovabili si è svolta su tre temi. L’attività dell’azienda multiservizi, le esperienze fatte per utilizzare le FER in Emilia e in particolare gli impianti installati lungo il Secchia. In una valle definita “energivora”, per l’intenso insediamento di stabilimenti nel campo delle ceramiche, IREN ha installato impianti elettrici per sfruttare piccoli salti d’acqua e il biogas che si genera dentro le discariche di rifiuti urbani, una chiusa e una ancora aperta a Poiatica. Siccome la lingua batte dove il dente duole, Dallari ha dedicato molto spazio al progettato impianto di Fora per produrre energia da biomasse che ha fatto sollevare le proteste degli abitanti di Cavola, ha spinto il Comune di Toano a deliberare in senso contrario, quindi il ricorso al TAR da parte della SOFISER che ha predisposto l’area, ecc. La vicenda è nota ed è stata sottolineata la decisione presa da Provincia e Comunità Montana di creare a Fora un’Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata, APEA.

Tra altre imprese è stata scelta IREN per un progetto rivolto alla produzione di energia elettrica, da consumare in uno stabilimento ceramico adiacente, con l’impiego del materiale legnoso raccolto nelle isole ecologiche in pianura e, in secondo tempo, proveniente dai boschi della montagna. Attraverso la relazione di Dallari, i numerosi interventi e le sue risposte sono emerse informazioni sul progetto, tuttavia rimangono aperte alcune importanti questioni sollevate dal comitato EcologicaMente: informazione preventiva alla popolazione, vantaggi per i residenti, importazione di biomasse da altri luoghi, durata dell’impianto.

L'incontro condotto dall’Avv. Alberto Simonazzi ha permesso di dare alcuni chiarimenti a cittadini, operatori, rappresentanti di associazioni e partiti. Soprattutto in merito alle biomasse, la fonte di energia rinnovabile più importante per la nostra Regione e che presenta aspetti critici per quanto riguarda la provenienza, la competizione nell’uso dei suoli (seguita con attenzione dal mondo rurale) e la qualità dei fumi se vengono bruciate.
Per tali motivi è stato giudicato negativamente anche il progetto di installare a Castelnovo e a Felina degli impianti basati sulla combustione di oli vegetali importati dall’estero.

Il Sindaco Marconi ha fornito informazioni tranquillizzanti sulla volontà del Comune di rivedere l’impostazione precedente e di cogliere le opportunità che presenta la zona di Felina, a partire dal biogas. In proposito il Presidente del GAL Correggi ha illustrato il lavoro commissionato al CRPA nel 2006, i cui risultati sono a disposizione di tutti, e ha informato su un nuovo studio avviato con l'Università di Bologna per impiegare le castagne nella produzione di biogas.

Nardo Ferrarini Presidente della Latteria sociale del Fornacione ha detto di sentirsi "messo in un tritacarne" perché la sua cooperativa viene citata come l’attore principale per produrre biogas mentre non è in grado di assumere dei nuovi rilevanti impegni finanziari dopo quelli accumulati per potenziare la lavorazione, il magazzino del formaggio e il punto vendita. Tuttavia c’è la disponibilità di studiare una soluzione dove la cooperativa partecipa assieme ad altri soggetti per produrre e distribuire energia.

Franzini del Comitato a favore della diga di Vetto ha aperto il fronte sulle crescenti esigenze idriche provinciali, sulle potenzialità dell’invaso per fornire l’acqua migliore, al posto di quella prelevata dalle falde e dal Po, produrre energia pulita e creare attrazione turistica com’è avvenuto in casi simili dell’Appennino tosco-emiliano. Ha replicato Luigi Bizzarri del gruppo consiliare Castel-Nuovo sollevando preoccupazioni di natura ambientale e giudicando il progetto troppo vecchio. In generale l’energia, i consumi e i rifiuti sono strettamente connessi, ma la questione idrica è di rilevanza tale da meritare appositi approfondimenti.

Il tema della raccolta differenziata dei rifiuti urbani con il metodo "porta a porta" è stato ripreso dal Sindaco Marconi, dall’Assessore Nuccia Mola e l’Ing. Dallari ha confermato l’importanza di raggiungere un elevato grado di separazione per impiegare la parte organica nella produzione del biogas, creare posti di lavoro, ridurre i costi per gli utenti e per il Comune. Le fonti rinnovabili contribuiscono allo sviluppo della montagna se la loro utilizzazione è partecipata, se l’energia è pulita e la prima condizione per ottenere questi risultati è di puntare sulle ENERGIE LOCALI. Con questo titolo si svolgerà l’incontro organizzato il 28/2 a Felina alle 20,30 per allargare l'informazione alle altre tecnologie, dal microeolico al fotovoltaico, al collegamento tra fonti di energia e tra consumatori di energia. Anche stavolta gli esperti risponderanno a molte domande.

(Enrico Bussi)

1 COMMENT


  1. Non solo inceneritori! Speriamo che Iren cominci ad ampliare i propri orizzonti verso un uso più consapevole delle biomasse, magari migliorando i servizi legati ai rifiuti. Per una SPA con “diritto” di monopolio sarà dura, ma la speranza…

    (Andrea Costi)