E' mancato questa mattina, 11 febbraio 2011, don Vittorio Chiari. Tra le innumerevoli cose, si occupava di educazione, di giovani in difficoltà. E’ stato anche conferenziere, pubblicista e scrittore di numerosi libri sui problemi dei giovani e del teatro, di cui era un grande esperto.
«Non esistono ragazzi cattivi o difficili, ma solo quelli in difficoltà per le tante carenze in campo educativo ed affettivo che hanno sofferto e li hanno portati a smarrirsi nella vita». Questo sosteneva Don Chiari, sempre pronto a stare vicino ai suoi ragazzi.
Una breve ma spietata malattia non gli ha dato tregua, si è spento stamattina all'ospedale S. Gerardo di Monza. Don Vittorio curava una rubrica sul nostro sito, "Chiari di luna", molto apprezzata. L'ultimo suo scritto risale ai primi di gennaio. La redazione lo ricorda con gratitudine e affetto.
Ciao, Don Chiari...
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Questa sera, venerdì 11 febbraio, alle ore 18,45 sarà celebrata da Don Giordano Goccini nella chiesa parrocchiale di S. Croce, in via Adua a Reggio Emilia, una S. Messa di suffragio. Alle ore 21, sempre nella Chiesa di S. Croce, si svolgerà una veglia di preghiera.
Anche a Castelnovo ne' Monti verrà recitato un Rosario, alle ore 21, presso la chiesa della Resurrezione.
I funerali di don Vittorio Chiari saranno celebrati domani, sabato 12 febbraio, alle 16, a Milano, nella chiesa di S. Agostino. Da S. Croce è organizzato un pullman che partirà alle 13 (occorre prenotarsi allo 0522 920 144).
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AGGIORNAMENTO 17,24: per domani, sabato 12 febbraio, è stato organizzato un viaggio a Milano, con partenza dalla montagna, per assistere ai funerali di Don Vittorio Chiari.
Un pullman partirà dalla chiesa della Risurrezione di Castelnovo ne' Monti alle 12,15 per recarsi a Milano ove, presso la chiesa di S. Agostino, verranno celebrate le esequie.
Ai fedeli di Castelnovo è stato affidato il compito di organizzare la liturgia ed i canti, perciò quanti desiderassero cantare porgendo l'ultimo saluto a don Vittorio sono invitati a partecipare.
Per informazioni contattare Marco Baroni al 331 7471258.
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UNA VITA E UN SACERDOZIO PER I GIOVANI
Della vita di Don Vittorio basta ricordare i quindici anni vissuti con incredibile intensità a Reggio come animatore della pastorale giovanile.
La venuta dei Salesiani a Reggio è stata tenacemente voluta dal vescovo Gilberto Baroni che nel 1988 esprimeva subito tutta la sua gioia e nella lettera pastorale del 1989 scriveva: “La mia attesa di anni è stata esaudita e proprio nell'anno centenario della morte di don Bosco".
Lo stesso Don Vittorio, accingendosi a partire, nel 2003 annotava: “È stato Mons. Gilberto Baroni ad ottenere dal Rettore Maggiore don Egidio Viganò l'istituzione della Casa Don Bosco”. Infatti nel giugno 1988, durante il Festincontro dell'Azione Cattolica, don Viganò, superiore aveva annunciato la venuta dei salesiani.
E Don Vittorio confidava: “Non ero mai stato a Reggio Emilia, prima d'allora, se non nel maggio del 1988 per una conferenza sul metodo educativo di Don Bosco al Centro Giovanni XXIII.”
In tantissimi ambiti e modi si è espressa la ricchezza umana e spirituale di Don Vittorio. Ne facciamo un rapido cenno.
L’accoglienza e la cura dei ragazzi, le iniziative di pastorale giovanile: il Meeting della montagna, le Tre Sere dei giovani al Palazzetto, le processioni di preghiera (marce) per la pace l’ ultimo giorno dell’anno. Poi il Teatro Re-Giò (Reggio-Giovani); lui stesso Don Vittorio è stato compositore di testi. E ancora: le conferenze, la collaborazione ai giornali, (aveva una penna agilissima e accattivante), i dibattiti pubblici. Si è pure molto impegnato nell’ambito sportivo: l’Atletico, il progetto Aurora, i campi sportivi. Era il prete del dialogo anche con gli enti pubblici, con le strutture assistenziali, con tutto il volontariato cittadino. Lanciò progetti di prevenzione educativa promosse il sostegno a gruppi e associazioni neonate.
Come spiegare una così intensa attività congiunta a una straordinaria capacità di rapporti personali con i giovani? Era senz’altro dotato di un carisma che gli consentiva di entrare in tutti gli ambienti e in particolare di incontrare i giovani. Poteva improvvisare con il suo estro anche eventi impegnativi. E soprattutto era l’uomo della totale disponibilità alle richieste, fino ad accumulare nello stesso giorno impegni diversi. Con il suo entusiasmo e ottimismo travolgente sapeva contagiare chi lo avvicinava.
Nel settembre 2003 giunse come un fulmine la notizia che i Salesiani, chiamati a nuovi campi di lavoro, in particolare in Etiopia, erano costretti a lasciare Reggio. Hanno salutato la diocesi sabato 13 settembre, nell'assemblea di inizio dell'anno pastorale, proprio all'Oratorio cittadino e la comunità di Santa Croce domenica 14. Don Vittorio, rimasto solo, ha potuto protrarre, per concessione eccezionale, la sua presenza per un anno; poi pure lui se n’è andato, lasciando una scia di rimpianti e una impronta ancora vivissima dopo 8 anni, durante i quali ha fatto qualche apparizione, non potendo sottrarsi a pressanti inviti.
La diocesi, profondamente commossa e piena di gratitudine, affida alla misericordia del Signore questo sacerdote misericordioso con tutti.
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I MESSAGGI
In ricordo di Don Vittorio
Ho appena appreso la triste notizia della morte dell’amico don Vittorio Chiari, solo pochi giorni fa gli avevo telefonato: la voce e lo spirito erano ancora vivaci. Si lamentava perché doveva stare fermo in un letto d’ospedale, mentre la sua mente vulcanica continuava a progettare.
Ripenso agli anni in cui insieme a don Vittorio come Coordinamento Giovani della Città abbiamo progettato e realizzato le tante “Tre Sere Giovani” che erano diventate negli anni atteso appuntamento, momento cruciale di riflessione comunitaria e che vedevano radunati al palazzetto dello sport tantissimi giovani provenienti da tutta la Diocesi.
Durante la preparazione di questi eventi, noi “ragazzi” del Coordinamento Giovani eravamo contagiati dalla grande vivacità e dall’entusiasmo di don Vittorio.
Un anno abbiamo tappezzato le chiese del centro con i manifesti realizzati dai ragazzi delle parrocchie della città!
Cercava sempre di chiamare a Reggio per parlare ai giovani e confrontarsi con loro personaggi importanti, significativi, che potessero dare la scossa alla platea: il cardinale Martini, Edo Fiano, mons. Luciano Monari, l’ing. Molla, marito della santa Gianna Beretta Molla; l’incontro si concludeva sempre con uno spettacolo, fra tutti ricordo “Jesus Christ Superstar”.
Caro don Vittorio: ci sarebbe ancora oggi bisogno di queste “Tre Sere” per chiamare a raccolta i giovani, offrire loro momenti di incontro e riflessione, avere un gruppo di giovani –come eravamo noi- che si impegnino per i loro coetanei; c’è tanto bisogno di persone: sacerdoti e laici, che come hai fatto tu con entusiasmo e gioia portino ai giovani il messaggio di Cristo.
Ciao don Vittorio.
(Gabriele Rossi)
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Esprimo il dolore, mio personale e di tutta la comunità provinciale, per la Scomparsa di don Vittorio Chiari. Alla guida dell’Oratorio cittadino e della parrocchia di S. Croce per lungo tempo don Vittorio ha assicurato un aiuto fondamentale a tanti ragazzi reggiani. Lo ha fatto - con passione e creatività, competenza ed affetto - attraverso progetti ed iniziative che hanno dato un contributo importante al sistema educativo reggiano e che, anche dopo la sua partenza da Reggio, continuano a dare sostegno e speranza a tanti ragazzi in difficoltà. Proprio la preziosa eredità lasciata alla nostra comunità da don Vittorio colma, in parte, il vuoto che la sua scomparsa lascia in tanti reggiani
(Sonia Masini, presidente della Provincia di Reggio Emilia)
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“Scompare un grande testimone, ma resta la sua straordinaria testimonianza di carità, di attenzione agli ultimi e soprattutto a quei giovani di cui ha saputo cogliere i bisogni e valorizzare ogni risorsa con una sempre sorprendende creatività che è propria di chi educa per amore all’uomo, alla sua grandezza e alla sua fragilità”. Così Giuseppe Pagani, Consigliere regionale e presidente della V Commissione regionale, cui fanno anche le politiche giovanili, ricorda la figura di Don Vittorio Chiari. “Un sacerdote che ha saputo parlare a tutti e che ha ascoltato tutti”, sottolinea Pagani, “divenendo così un punto di riferimento per centinaia di giovani, per le loro famiglie e per le stesse istituzioni impegnate in campo educativo e nell’area del disagio giovanile”. “Di Don Vittorio – conclude Pagani – restano tutte le opere, ma è importante resti viva anche quella passione e quella prossimità agli altri che è principio cristiano ma anche valore universale”.
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La notizia, arrivata questa mattina, della scomparsa di don Vittorio Chiari ha profondamente colpito tutta la comunità dell'Appennino. Don Vittorio è stato un grandissimo uomo ed un sacerdote esemplare, che ha sempre accolto tutti con il suo grande sorriso, che siamo sicuri neppure la morte gli avrà tolto. Ci piace ricordare in questo triste frangente il suo profondo legame con la montagna, con i ragazzi del Meeting dei Giovani cui aveva dato vita, con il Santuario di Bismantova che tanto amava, con le Case della Carità, l'Unitalsi di Castelnovo, il Gaom, associazioni con le quali ha continuato a collaborare anche dopo la sua "partenza" da Reggio. Proprio oggi, nella ricorrenza della Madonna di Lourdes, è uscito un libro che ricorda l'attività dell'Unitalsi, a cui aveva collaborato con una sua prefazione. L'intero Consiglio comunale, nei giorni scorsi, gli aveva fatto pervenire un telegramma per trasmettergli la vicinanza della comunità di Castelnovo, e lui lo aveva gradito moltissimo. Ora la sua morte suscita grande cordoglio, lo ricordiamo con tutto l'affetto che merita, pregheremo per lui, ma siamo anche consapevoli che con la sua esperienza terrena ha lasciato una eredità che rimane fulgida e continuerà a crescere.
(Gian Luca Marconi, sindaco di Castelnovo ne' Monti)
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“Ora Reggio è un po’ più triste: nelle sue parole l’accoglienza per le persone in disagio”
“Prima del tempo del lavoro c’è il tempo della giovinezza e don Vittorio ha saputo fare da padre ed educatore a tanti giovani che, ora, hanno tesoro e utile dei suoi insegnamenti”. Sono le parole di Margherita Salvioli Mariani, segretaria provinciale della Cisl, nel ricordare don Vittorio Chiari, spentosi stamane a Milano. “E’ più triste pensare oggi a Reggio e al mondo senza i suoi sagaci commenti che, sempre, faceva giungere nella nostra provincia, anche attraverso internet. Parole, le sue, che rimandavano sempre all’infinita misericordia di Dio di cui la sua penna e il suo volto sono riflesso. Forse proprio per questo le persone in stato di disagio in lui trovavano accoglienza: la figura del padre che ascolta, comprende, perdona, aiuta. Esprimo il cordoglio di tutto il nostro sindacato per questa grave perdita”.
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DarVoce, Centro di Servizio per il Volontariato di Reggio Emilia, si unisce alla tristezza e al cordoglio che ha pervaso l’intera comunità del territorio reggiano dopo l’improvvisa scomparsa di Don Vittorio Chiari, mancato nella mattinata di venerdì 11 febbraio. Fra le tante preziose attività di Don Chiari a Reggio Emilia, DarVoce ricorda con enorme affetto come Don Vittorio sia stato proprio fra i fondatori dell’associazione DarVoce, a cui è stato affidato l’incarico della gestione del Centro di servizio per il Volontariato. Don Vittorio, con il consueto entusiasmo e generosità, aveva voluto partecipare anche a questo progetto a favore della collettività, del terzo settore e di chi quotidianamente, si impegna a favore del prossimo. E lo fa anche grazie a modelli reali, concreti come lo stesso Don Vittorio Chiari. Anche ora che il suo lavoro lo aveva portato lontano, rimaneva una presenza e un ricordo importante per le persone che con lui avevano iniziato il cammino di DarVoce. Ora rimane una grande tristezza e il ricordo di una grande persona.
(DarVoce Centro di Servizio per il Volontariato per la Provincia di Reggio Emilia)
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“Di ricordi tristi non ne abbiamo. E nemmeno di paure o dolori o morte che ci facciano perdere la certezza, l’allegria e l’amore per la vita. Pensando a don Vittorio mi vengono in mente queste parole. La tenacia e la fiducia con cui si è dedicato ad ogni ragazzo, ad ogni bambino, anche il più ‘scassato’. Fiducia che da ogni storia triste poteva nascere un poeta, un attore, uno sportivo, un marito, un imprenditore di successo. Ci siamo abbracciati dopo il nostro ultimo incontro-conferenza per i cinquant’anni della parrocchia di Sant’Antonio, nel novembre scorso, salutandoci e facendoci i complimenti: ‘Hai detto delle belle cose’, ‘Ma va là don! non prendermi in giro…’. Ci è mancata in questi anni questa sua leggerezza, tanto più strana in un grosso uomo, questo suo incoraggiarci, questo spingerci ad andare avanti senza mai chiudere gli occhi su quanto male siamo tutti, e non solo i ragazzi del carcere, capaci di fare. Col sorriso e con fiducia, ciao don!”.
(Graziano Delrio, sindaco di Reggio Emilia)
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"Ci siamo uniti nella preghiera affinchè il Padre di cui ha tanto parlato ai giovani lo accolga fra le sue braccia. A noi resta il ricordo di come una persona anche nella terza età possa parlare e farsi ascoltare dai giovani. Questa capacità gli veniva dal trasmettere con entusiasmo il Cristo che lo aveva incontrato e che Egli proponeva a tutti. La nostra tristezza è grande come la certezza che riceverà il premio che il Signore riserva a chi lo ha servito in vita con gioia ed entusiasmo. Grazie Don Vittorio".
(Loris Cavalletti, segretario Fnp Cisl)
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Sono stati diversi i momenti passati assieme a don Vittorio Chiari all’ombra del campanile di S. Croce, dove oltre a discutere di problematiche dei giovani si realizzavano concretamente iniziative a loro riservate. Talvolta, forse quasi sempre, cerando di portare qualcosa di diverso, anche di prorompente, che potesse farli meglio riflettere. La voglia, la forza, la passione di don Vittorio di offrire ai giovani tutto ciò che era possibile ci ha sempre contagiato, consentendoci di condividere con lui lunghi tratti del suo cammino. Di questo e delle tante occasioni di incontro con i giovani che ci ha regalato, gli siamo immensamente grati.
(Roberto Rocchi, Ispettore superiore, comandante Polstrada Castelnovo ne' Monti)
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- Castelnovo ne' Monti, 13 febbraio 2011, ore 7 (13 febbraio 2011)
Arrivederci
Un uomo che mi ha dato tanto, insegnato di più. Lo conobbi in una torrida estate all’oratorio Don Bosco di Reggio, dove mi insegnò soprattutto a valorizzare quei bambini che, nella zona di via Adua, venivano da situazioni difficili. Me lo immagino là, ora come allora, assiso nel paradiso del Signore, tra candide vesti, in mezzo ai festanti bambini celesti, col suo classico sorriso in volto, a cantare “Obelix, Obelix, sei il più forte di tutti noi”… Eri davvero il più forte.
(Alessio Zanni)
Ciao grande Vittorio!
Mi ritengo fortunata per averti conosciuto e la tua amicizia per me è come un caldo rifugio che se anche è lontano dal cammino ti dà sollievo sapere che c’è. Quando ti abbiamo conosciuto in montagna sei arrivato come un bolide infuocato da un’enorme energia fatta di grande sensibilità, di empatia unica, di una disponibilità rara e preziosa e di una grande saggezza e simpatia. Ci hai accompagnato negli anni bellissimi del Meeting con i tuoi testi teatrali sempre profondi e magici facendoci vivere momenti di condivisione completa tutti insieme: credenti e non, giovani e non. Ci hai regalato tanto di te come fa un buon padre con i propri figli. E come spesso fanno i figli con i padri non ti abbiamo ringraziato abbastanza per tutto quello che ci hai dato. Lo faremo oggi pregando per te, lo faremo per tutta la vita pensando al grande esempio che è stata la tua esistenza.
(La tua Pimpi)
Non ho mai avuto il piacere di conoscerlo di persona. Ho sempre apprezzato, però, le parole che pronunciava. Sempre incentrate sui giovani e sulla loro educazione. Preghiamo perchè uomini di fede come Don Vittorio nascano tutti i giorni.
(Matteo)
Arrivederci a lassù
Ci ha lasciati un amico, una persona sempre pronta ad ascoltarti, disposta, nonostante tutto, a donarti il suo preziosissimo tempo. Grazie don per tutto quello che è stato.
(Simone della radio)
Sabato 18 agosto 2007 2^tappa del cammino a Loreto: Roteglia-Ca’ di Sola
“Ciao! Eccomi qui: sono venuto a liberarti…
No? Non Vuoi scendere? Guarda, che d’ora in poi non ti toccherà più nessuno.
Ti ho vinto io!….
Non vuol scendere! Dice che lui sta in croce per la salvezza degli uomini. Dice che lui è disposto a morire anche per una sola persona che ha bisogno di salvezza!…..è matto, più matto di me!….” (il Clown)
Frugando nella scatola dei ricordi ritrovo lettere che Don Chiari ci scriveva all’inizio o alla fine degli spettacoli, ritrovo il copione di “Quando il gallo canta” (spettacolo fatto dai giovani del Meeting e poi da quelli di Sinapsi); ritrovo “Giovanni saltimbanco per amore”; i libretti delle preghiere… Ogni mia esperienza, è stata condita dalla tua grande saggezza, dalla tua fede e dal tuo amore per i giovani.
Grazie di cuore!
(Chiara Cassinadri)
Sinite parvulos venire ad me
Grazie Don Vittorio. Ti avevo conosciuto da giovane, ai tempi del liceo, a Casteldaldo e mi hai fatto capire come si poteva imparare giocando, amare con una profondità unica, una dolcezza ferma ed irremovibile. I tuoi insegnamenti non si dimenticano, sono vita e la vita ci rimane dentro ovunque si vada. Hai dedicato la vita agli altri, ai ragazzi, ai ragazzi difficili che alla fine erano e sono uguali a noi; ci hai insegnato che laddove c’è amore e volontà si può fare la volontà di Dio, compiendo il nostro ruolo qui sulla terra. Nessun addio, perché una parte di te rimarrà sempre con me, solo grazie.
(Commento firmato)
Grazie Don Vittorio per quello che hai fatto per i giovani di Reggio e della sua montagna.
(Valterino Malagoli)
Carissimo Don Vittorio, Ti ricordiamo con grande affetto anche se in questo momento la tristezza non manca nei nostri cuori. A noi tutti hai dato “TANTO” e siamo certi che, anche dal Paradiso, continuerai ad assisterci.
(Coro Bismantova)
Grazie!!!
Grazie Don Vittorio! …Grazie perchè tanti anni fa sei voluto “arrivare” anche fin sulle nostre montagne… Grazie a te ho passato alcuni dei momenti più belli della mia adolescenza: il Meeting dei giovani della montagna, i “tuoi” spettacoli… Le repliche in giro per la Provincia di Reggio e oltre… Grazie per il tuo entusiasmo che ha trascinato tanti “montanari”… Grazie per il tuo esempio che vale più di tante parole… Oggi prego perchè i giovani della nostra montagna abbiano la fortuna di incontrare un Don come te… Che sappia lasciare gli stessi fantastici ricordi che tu hai impresso nel mio cuore!!! GRAZIE!
(Cristina, pescatrice in “Quando il gallo Canta”)
Castelnovo ne’ Monti, 13 febbraio, ore 7
Ho dormito poco e male… Ieri ero a Milano al funerale di Don Chiari, noi di Reggio abbiamo animato la liturgia nella chiesa di S. Agostino. Molta gente, rito imponente: tanti preti, il Vescovo, tutto in grande stile… A me queste cose mettono soggezione. Poi vedo Don Vittorio là, rinchiuso solo nella enorme navata centrale, davanti all’altare, lontano da chi invece vorrebbe stringersi a Lui. La celebrazione è perfetta: bei canti, i brani del Vangelo, ma da dietro l’altare, a parte gli occhi lucidi di alcuni cantori, sento distacco e freddezza. A fine messa le testimonianze più significative e una storiella divertente su Don Chiari che vuole far entrare i suoi piccoli barabitt in paradiso. Mi metto a lato dell’altare per sentire meglio e vedo le facce della gente tutte come la mia: occhi gonfi e un sorriso sulle labbra. Lui è sempre là, nella navata centrale, davanti all’altare ma non mi sembra più solo, l’abbraccio di tutti i presenti lo avvolge. Subito i sacerdoti sfilano lungo la navata seguiti da Don Vittorio per un ultimo saluto ai suoi amici. All’improvviso il Feretro viene fatto uscire da una porta laterale, lo seguo, lo stanno già mettendo sul carro funebre mentre in chiesa cantano ancora. Anche io ti voglio salutare da vicino! Salgono i familiari, il carro si immette sulla via cittadini e scorrendo sotto le finestre dell’istituto salesiano la sua vita si perde nel traffico indifferente di Milano. No! Non è così! Guardo la Pietra da dietro i vetri, albeggia e una dopo l’altra si spengono le luci dei lampioni, sotto i basi nuvoloni vedo in lontananza il volo di un uccello, siavvicina, poi vira verso ovest contro il vento freddo di montagna.
Ciao, Don Vittorio, ti voglio bene!
(Pimpi)
Arrivederci!
Ciao Don Vittorio! Scusa se non sono riuscita ad organizzarmi per venire al tuo funerale… Ci hai spiazzati, te ne sei andato troppo presto. Ieri, quando tanti della montagna erano a Milano, io sono salita al Salame di Felina e lì, in questo bel luogo verde e silenzioso che risuona dei rumori del paese, ho pregato per te. O meglio… ho pregato per noi, perchè siamo in grado di coltivare ciò che tu hai seminato, perchè continui a soffiare sulle nostre teste il vento caldo del tuo affetto e della tua sconfinata fiducia nel bene e nell’uomo. Ci hai dato tanto… Spero che tu lo abbia colto e capito, anche quando non ti arrivavano aperti ringraziamenti (come da parte mia). Ma chi sorride, parla e accarezza a nome di Dio non si perde in queste quisquilie…
Grazie di tutto e buon Paradiso, don Vittorio!
(Nazzarena)