Te la ricordi ancora la prima volta? Il giorno in cui sei arrivato, con gli occhioni spalancati, la tua valigia e uno zainetto pieno di dubbi sul futuro. Londra allora sembrava immensa, una giungla pronta a mangiarti e le domande nella tua testa erano divoranti. Ce la farò? Avrò fatto la scelta giusta? Certo che la mia cameretta, a casa, con mamma che cucina e stira, papà sempre pronto a dare una mano… sembrava di aver lasciato il paradiso per una strada piena di difficoltà. Probabilmente era vero, le difficoltà per chi arriva sono sempre molte, ma la città è molto più accogliente di quanto non sembri a prima vista. Oltre ai bus rossi, ai mille segni lasciati dalla potenza dell’impero, alle idee che avevi arrivando, alla swinging London che rimane sempre l’ombelico del mondo, Londra ha dato più di quanto abbia preso a ognuno di noi.
Non importa quanto possano essere stati difficili gli inizi, oggi è con soddisfazione che giri per le strade riconoscendole come le “tue” strade, quelle che ti portano a casa, al pub con gli amici, al lavoro e lo fai con la consapevolezza che c’è una cosa che questa città è riuscita a darti che non pensavi nemmeno esistesse più. In una Londra grandissima e in continuo mutamento hai ritrovato il valore della solidarietà. L’essere esuli, destino che viaggia nel nostro DNA da molte generazioni, diventa uno stato d’animo che porta apertura e bontà di cuore. Si torna al darsi una mano, si riaprono le porte delle case, si ritrova il piacere di condividere. Portar su un panettone diventa un evento che richiede la presenza degli altri, ritrovarsi soli a Natale diventa inaccettabile. E così si creano famiglie alternative, fatte di amici e nuovi amori, gente di tutte le età accomunata dal fatto di essere straniera in una terra bella e meravigliosa che ti fa comunque ricordare con nostalgia le tue radici e di essere felice anche solo di poter parlare la propria lingua davanti a una birra. Londra ha regalato a tutti il piacere di riscoprirsi italiani, di godere di quelle cose che ci rendono unici e di dividerle insieme ma soprattutto, Londra ci ha regalato la voglia di aprire di nuovo la porta e fare entrare gli altri. E’ per questo che davvero riesci a sentirti Londoner, perché anche qui hai la tua famiglia.
(Cristina Finazzi)