VETTO (17 gennaio 2010) – Un video capace di togliere il fiato a molti vettesi e non. E’ quello che ha caricato un utente su You-tube, Manuguaz, 44enne francese, che racconta in immagini di una Vetto rurale che non c’è più. Il video è postato da alcuni vettesi su Facebook e ce lo segnala il nostro collaboratore Paolo Maria Ruffini. E’ intitolato “Capanna di Casone” e, a giudicare da abbigliamenti e ambientazioni, pare girato con una camera amatoriale all’incirca una quarantina di anni fa.
Un garbata melodia lo accompagna, mentre alcuni testi in inglese descrivono ciò che si sta per vedere nelle diverse scene che, pare, siano tratte da una vacanza di una famiglia villeggiante (francese?) nel nostro Appennino in quegli anni. E per chi ha avuto il piacere di assaporare quel periodo c’è allora da commuoversi nel vedere i terrazzamenti ancora coltivati. Il fiume prima dei grandi prelievi di ghiaia degli anni Ottanta. I vigneti. Il capoluogo, Vetto, prima dell’insediamento delle aree residenziali. Quindi una famiglia che cammina con i caratteristi vestiti di fine anni Settanta. E, quindi, un paio di appuntamenti imperdibili nei dintorni: il lago del Ventasso con il faggio che ancora si lanciava sulle acque invase dalle alghe, molto più che ora. E, al pascolo, si riconosco attorno bovine rosse e bianche (mentre oggi sono in prevalenza di razza Frisona). C’è una meravigliosa inquadratura della sfalciatura con macchina da segare che, da non molti anni, coadiuvava le famiglie contadine nelle operazioni di fienagione. Ma anche anziani e giovani al lavoro con rastrello e forca. I più piccoli che giocano nei campi (e faranno il bagno in maestella) e un cingolato di bassa potenza che porta a casa il fieno, su un carro rigorosamente non omologato, con tutti i bambini sopra… Si riconosce pure qualche vettese noto e naturalmente vivente. D’intorno le immagini degli abitati di Braglia e al Bresse. Il filmato si chiude con la magnificente scena della trebbiatura nell’aia e uno scorcio alla Pietra di Bismantova, quando ancora la vegetazione non ne aveva nascosto i sassi, come ora.
Per finire un testo in italiano: “Un pensiero per tutti quelli che sono partiti ma che sono ancora nei nostri cuori”. Da vedere.
Grazie!!!! Che emozione!!!
Mamma mia che emozione!!! Su quel trattore potevo esserci io, a Rosano, anzi… al Ciàster! A tirare su il fieno con Otello il fattore di mio zio che abitava a Pineto e con i cui figli giocavo tre mesi all’anno. Con noi anche i francesi che venivano in ferie a Santo Stefano e gli altri che avevano la casa a Montepiano: chissà se sono loro… l’età era quella, 9-10 anni nel 1970. Grazie davvero!
(Roberto Tedeschi)
Complimenti, davvero emozionante… e quella bimba per mano al suo cuginetto, che dopo trent’anni sarebbe diventata mia moglie…
(Andrea Agostini)
Che bel video!
Come eravamo, come siamo diventati: che bel video. I bei ricordi di un ragazzo che da giovane villeggiava nella nostra montagna.
Uno scorcio di inizio degli anni ’70 di un Appennino rigoglioso e… coltivato.
(Alessio Zanni)
Scene come queste le abbiamo un po’ tutti, impresse nelle menti e nei cuori… Un pezzo d’Italia, d’Appennino, di montagna che non ci sono più.
(Luca Casazza)
Très belle vidéo, qui me rappelle tant de souvenirs de vacances de mon enfance.
Emouvant aussi la scène de la batteuse, qui me rapelle qu’elle venait dans la cour de mon arrière grand père, a Sole Sopra.
(Bruno Ruffini, de France)
Grazie
…sono immagini bellisime, mi ricordano la mia prima infanzia. Come diceva qualcuno prima di me… purtroppo è un mondo che non c’è più. Abbiamo perso per strada tutti i valori di allora: la famiglia… la capacità di apprezzare le cose semplici… ecc…
Grazie ancora, mi avete toccato il cuore.
(Alessandro)
Bellissima è anche la ripresa del Lago del Ventasso con la sua Madonnina che saluta da sempre ogni viandante, i suoi prati, il forte Monte e la pace che si respira e che tutt’ora lo circonda.
(Lara)
CHE DOLLLORE!!!, direbbe Boldi. Guardo e riguardo come eravamo, come ci vestivamo, come eravamo smilzi, anni pieni di certezze gli anni in cui ho trovato il mio unico grande amore: questo piccolo grande amore!!! Non si torna indietro???
(Luciano Azzolini)
Veramente bello… Sarebbe fantastico poter tornare indietro per rivivere quei momenti di fatica ma che, con un bicchier di vino e due risate, ti rimangono nel cuore e nella mente.
Grazie.
(Giuliana)
Grazie, Manu, per averci fatto rivivere l’emozione dei ricordi indelebili, intrecciati e scritti nelle nostre storie.
La nostra Braglia, la nostra infanzia, il letto della mamma alla finestra, il trattore del papà davanti alla porta… il nostro mondo! E l’attesa, la contentezza di vedervi finalmente arrivare… Un mese in compagnia: era tempo di festa, era tempo di giochi per me e Betti, Lina e Luciana erano già impegnate a lavorare, con tanto sacrificio ma con gioia!
Un abbraccio grandissimo a te Pepo, la Ghighitte, Paolo, Alberto, Giovanni, Katia, Elio, Loredana e una preghiera per Bruno, Anna e Antonio che da lassù ci guardano.
Vi aspettiamo. Con affetto.
(Giovanna Guazzetti)
Bravo Manu!!
Io credo che in quegli anni non ero neanche in programma, ma vedere il mio babbo e mamma che alla mia eta (di adesso…) facevano di quei sacrifici con il sorriso sulla bocca fa apprezzare quello che oggi ho. Ammetto che io in primis, e le generazioni di oggi, MAI SECONDO ME riuscirebbero a “costruire” ciò che i nostri genitori ci fanno trovare tutti i giorni e che noi riteniamo scontato… Beh, forse non è poi cosi scontato!!
Un grazie a Manu e ovviamente ai miei genitori (fornitori dei filmini originali girati con cinepresa…). Bei tempi, direi… Oppure, si stava meglio quando si stava peggio…
Ciao a tutti.
(Luca Guazzetti)
L emozzione e sempre forte cuando guardo cuesta video e sono molto contento di vedere la vostra dentro gli vostri commenti . E vero Che in questi tempi era possibile di divertirsi à lavorare in buona compania e à aiutare gli altri : tutti cuesti riccordi sono nell le teste e cuori fine alla vita e podasso anche dopo . Pero abbiamo sempre la possibilita di fare nascere altri belli momenti di vita ogni giorno che abbiamo la fortuna di vivere …. Baccioni à Tutti
(Manuel (Manu) Guazzetti dalla Francia)