Era il 1976 quando un gruppo di abitanti di Cervarezza decise di costruire una piccola baita sul terreno di proprietà degli Usi civici, in località Cadoniche, sulla sommità del monte Campestrino. I mezzi erano scarsi ma la volontà tanta e quindi, con l’utilizzo di materiali che oggi definiremmo “di recupero”, nell’arco di un’estate la struttura fu quasi ultimata. Tra gli ideatori del progetto figuravano Nino Galassi, attuale presidente del gruppo amici rifugio Canoniche, Riziero Mughetti, Benito Alfieri e i compianti Enrico Romei (a cui il rifugio è dedicato), Gino Primavori e Gisberto Rosselli.
Da allora e negli oltre 30 anni di vita, vuoi per la bellezza del posto, vuoi per la facile accessibilità, la struttura è sempre stata luogo di aggregazione e ritrovo per l’intera comunità di Cervarezza. Poi il tempo (e i ghiri) hanno cominciato ad intaccarne la solidità, così che negli appassionati del luogo è venuta lentamente maturando la convinzione che un radicale restauro fosse ormai inevitabile.
Il primo passo fu lo smaltimento del tetto in amianto e installazione di carta catramata fatto nell’agosto 2007, ma non era che l’inizio… A gennaio 2008, in seguito a votazione palese aperta ai paesani, fu eletto il Consiglio del neonato Gruppo amici rifugio Canoniche che si riconobbe, in segno di continuità, nel proprio presidente Nino Galassi. Nell’agosto dello stesso anno il Consiglio presentò un proprio statuto, successivamente registrato presso l’Agenzia delle entrate nella primavera 2010.
In accordo col Comune venne presentato un progetto che, una volta approvato dagli organismi preposti (Parco, Comunità montana, ecc.), prevedeva la demolizione dell’edificio e la costruzione del nuovo con l’utilizzo di pietra e legno, materiali da sempre in uso nell’edilizia montanara. I lavori, al momento quasi ultimati, sono iniziati nel maggio 2009 e hanno visto la partecipazione di numerosi volontari del paese e non (come ad esempio i disponibilissimi e competenti amici del Camping Le Fonti) che hanno scelto di dedicare parte del proprio tempo libero a questa iniziativa sociale veramente ambiziosa e impegnativa. L’incognita dell’impegno economico, in principio fonte di preoccupazione, è stata in gran parte risolta a dimostrazione che la risorsa umana è sempre la componente fondamentale in qualunque progetto. Il capitale necessario è stato recuperato, anche se non ancora integralmente, grazie a diversi interventi. In primis un tesseramento sociale che ha visto superare i 100 iscritti (e la tessera non era a buon mercato in quanto costava 30 euro…).
Il Comune, oltre che con un contributo, ha partecipato facendosi carico della fase progettuale, gli Usi civici di Cervarezza hanno pagato la copertura in legno lamellare. Offerte sono giunte anche da Pro loco e Fondazione Manodori. Sono state pure organizzate alcune feste paesane per lo scopo: eccellente la tortellata dell’Ara ‘d Ghinoia, originale la 1^ festa della castagna estiva (con marroni comprati in autunno e surgelati), con una piccola parte dell’incasso destinata all’acquisto di attrezzature ludiche a sostituire i giochi obsoleti e pericolosi situati davanti all’ex asilo. C’è pure stato un signore che lo scorso anno, vedendo lo stato di avanzamento dei lavori, ha chiamato il sottoscritto offrendogli un contributo personale di 500 euro…
Ma la cosa fondamentale, come già ribadito, è stato il grande apporto di manodopera gratuita da parte dei volontari, che ha fornito il vero motore all’impresa. D’altronde, come recita De Saint Exupery e come riportato nel retro della tessera sociale, “è il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha reso la tua rosa così importante…”.
(Pif – Tratto da “Oltre la Sparavalle”, dicembre 2010)
Grandi ragazzi!
Sono felice! Un grazie a tutti quelli che, in un modo o nell’altro, hanno contribuito alla realizzazione del nuovo rifugio. Ed un altro grazie davvero speciale a “quei bravi ragazzi” che lo hanno materialmente costruito!! Siete un esempio.
Vi voglio bene.
(Paolo Romei)
Cadoniche
Congratulazioni e complimenti a tutti quelli che si sono adoperati per il rifacimento del rifugio Cadoniche. Auguro che sia e diventi sempre più un luogo di aggregazione degli abitanti di Cervarezza e di tutti quelli che vorranno frequentare quel luogo… dalla fonte freschissima e pura.
(P. Dario)
Ricordi e speranza
Una storia di diverse generazioni splendidamente tramandata per anni ha mosso ragazzi verso quel rifugio: No Luce, e nessuna traccia di tecnologia. Era consigliabile partire qualche ora prima per avere tempo di preparare legna per alimentare il fuoco amico del camino. A distanza di anni i ricordi di quei momenti tra amici sembrano indelebili al tempo: risate, divertimento e, consentitemi pure, esami di maturazione per trovare se stessi in mezzo agli altri in uno degli aspetti più nobili di libertà. Era più facile scoprire le amicizie naturali al rifugio piuttosto che per le strade o nella routine quotidiana. Passando da quelle parti negli ultimi anni lo splendore di questi ricordi veniva offuscato da una innegabile percezione di abbandono. Grazie a voi ragazzi di quella lunga e grande generazione il “rifugio di Cervarezza” è tornato alla luce: sicuramente grazie alla forze dell’amore e al rispetto dei principi che ha sempre alimentato da dentro. Ora all’interno delle mura si apre una nuova sfida: presentarlo e farlo amare alle nuove generazioni.
(Marco Manini)
Le Cadoniche: un’oasi di pace
Chi non è stato dei montanari almeno una volta alle Cadoniche? Ebbene non potrà che dire che le Cadoniche sono un piccolo paradiso terrestre, un’oasi di pace. Questo paradiso è stato restaurato, reso più accogliente, più comodo, più sano. Il mio ringraziamento va a tutti i volontari che da molto tempo hanno voluto fortemente questa baita ed a quelli che l’hanno voluta mantenere e migliorare. Troppe volte ho goduto di questo luogo e in questo luogo cose meravigliose che vanno da quelle culinarie a quelle della compagnia sincera dei montanari. E che dire delle belle Messe celebrate lì sotto la volta del cielo? Grazie! Grazie ancora cari montanari di Cervarezza, mi sento unito a voi.
(B. Tozzi)
Quanto tempo passato in quel rifugio e mai perso, ma quanti ricordi di bellezza infinita condivisa coi migliori amici perchì chi ama quel posto sono tutti i miei migliori amici! Le Cadoniche sono qualcosa di veramente importante da condividere perchè possa essere di tutti per avere sempre di più dei migliori amici!
(Massimiliano Castagnini)