Armando Ceccati di Cavola, Laura Antinogene e Enrico Lusuardi di Spezzano modenese, si sono incontrati grazie al cuore di Federico, loro figlio deceduto prematuramente. E hanno deciso di raccontare in un libro la loro vicenda. Una storia di una fine tragica che tuttavia diventa vita, con un gesto di estrema generosità.
La loro è la testimonianza di un evento traumatizzante come la sostituzione di un organo, che racconta il prima, il durante e il dopo l’intervento, ma soprattutto una storia vera atta a sensibilizzare la consapevolezza e a sottolineare l’importanza della donazione degli organi.
Infatti, "Il Trattore e la Carriola" è un’autobiografia scritta a sei mani e libera da giudizi etici.
Il racconto ha come teatro degli eventi l’area tra l’appennino reggiano e la pianura emiliana, e si dipana tra le sofferenze fisiche per una cardiopatia progressiva, che costringe il protagonista, Armando Ceccati di Cavola di Toano, a un trapianto, e le nuove sensazioni che il suo nuovo cuore gli procura dal momento del risveglio, narrate quasi come se l’organo fosse una entità che vive di vita propria.
Contestualmente viene riportato il vissuto della famiglia che perdendo il proprio figlio decide di donarne gli organi.
Le forti emozioni provate per quello che succede intorno al ricevente e le particolari coincidenze che sollecitano la sua curiosità, lo guideranno verso il sogno tanto agognato, ma altrettanto temuto.
La necessità di portare al pubblico tale esperienza, nasce dal desiderio di contribuire alla penuria di scritti che trattano di esperienze simili; pagine vergate per alleggerire l’animo di chi potrebbe trovarsi nelle stesse condizioni, e con l’ambizione di ampliarne l’offerta editoriale. Tale desiderio ha trovato condivisione nella Incontri Editrice di Sassuolo che ha pubblicato “Il Trattore e la Carriola - Un cuore per due” il 10 dicembre 2010.
Il volume si può trovare nelle librerie oppure on line al sito.
Tutte le royalties derivate dalla vendita saranno devolute in favore delle associazioni di volontariato che operano nel campo dei trapianti al policlinico S. Orsola di Bologna. La prima parte dei proventi è già stata versata all’Associazione nazionale trapiantati di fegato (A.N.T.F.) “G. Gozzetti“ di Bologna il giorno 23 dicembre 2010.
Gli aggiornamenti delle donazioni alle associazioni saranno pubblicate nella pagina Facebook in cui è possibile seguire l’evolvere della vicenda, gli appuntamenti con gli autori e le novità.
Presto la presentazione pubblica, al Teatro Bismantova di Castelnovo ne' Monti, con i protagonisti del racconto e i medici del Centro di riferimento regionale trapianti di Bologna.
Ho la fortuna di conoscere in diretta la storia lì raccontata, emozioni che non ti possono lasciare indifferente. Un libro da non perdere, si legge tutto d’un fiato. Con disarmante naturalezza vengono trattati temi forti, scomodi, si dicono cose che spesso rimangono nel non detto, per paura o per pudore per… Coincidenze incredibili, ma vere, rendono questa storia, pur nella tragicità di eventi, un vero inno alla vita. Proporrei di far incontrare l’autore coi nostri studenti di montagna… servirebbe forse a diffondere e riassaporare il profondo valore della vita.
Grazie Armando, credo che con questo libro tu abbia fatto un dono a chi vorrà leggerlo, ci hai regalato una storia davvero unica.
E, come diceva Alessandro Baricco(Novecento): nessuno ti può fregare quando hai una bella storia da raccontare… e qualcuno a cui poterla raccontare.
(Silvia Razzoli)
Mi ricordo ancora la sera quando sul telefonino comparve il messaggio di Andrea: “Armando è partito per Bologna per ricevere un cuore nuovo”. Era sera di prova al coro; ci siamo fermati ed abbiamo cantato il “Padre nostro” come preghiera perchè andasse tutto bene.
Grazie Armando per questa Tua testimonianza raccontata, scusa la battuta, con il cuore in mano.
(Vittorio Ravazzini)