Riceviamo e pubblichiamo.
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Occupando uno scampolo di 2010 che giunge al termine, l'associazione Amanzio Fiorini ha realizzato un'iniziativa originale e, a suo modo, inedita. Il tema dell'acqua, in svariate sedi ed occasioni approfondito e visitato, è stato percorso, nella serata di Busana, attraverso una chiave di lettura che è andata dal grande al piccolo e viceversa. Una regia poco artefatta ma efficace ha guidato lo svolgersi di una serata densa di contributi e davvero partecipata che è iniziata con la delicata poesia di Marta Alberti, poetessa di Busana, letta dalla nipote Gloria. Quindi altre giovani voci, quelle di Martina, Lucia, Melissa e Valentina, hanno arricchito questo viaggio nell'acqua intervallando gli interventi dei grandi con loro contributi, piccole e deliziose leggende popolate di lupi, di ruscelli, di boschetti e, naturalmente, di acque.
Il tema dell'acqua come risorsa importante del nostro Appennino, come ricchezza da difendere è stata l'impronta dell'intervento di Marco Leonardi, quindi le belle immagini e le riflessioni del documentario "una Goccia tira l'altra" del Cospe e di Ethnos, un percorso di cittadinanza attiva incentrato sul tema dell'acqua come risorsa, come gesto solidale, come diritto da difendere.
E poi il cuore della serata affidato all'esposizione di Claudio Bucci che, in qualità di presidente del Consorzio autonomo Ventasso, ha esposto la storia, i percorsi e le tappe che hanno portato alla nascita dell'acquedotto rurale di Busana, un acquedotto che ancora oggi porta l'acqua del Ventasso nelle case. Una storia che, via via che si snodava l'intervento, si popolava dei nomi dei fondatori, tutti gli uomini di Busana che nel 1952 decisero di portare l'acqua in paese scavando il percorso a mano dal Ventasso, che si materializzava con le immagini delle sorgenti, con la lettura dei documenti originali che hanno fatto la storia di un'esperienza di responsabilità e di cittadinanza attiva.
Una serata che si è conclusa con la condivisione di un pensiero: là dove un insieme di persone si prende cura del bene comune e della collettività, là esiste una comunità e con l'invito di Rosi Manari a contaminare altri luoghi dell'Appennino con esperienze che rimandano all'identità di questa terra. Un messaggio che è, anche, un invito ad arricchire il percorso progettuale dell'associazione Amanzio Fiorini con proposte e contributi.
(Associazione Amanzio Fiorini)
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Bellissima iniziativa, complimenti! L’acqua e gli ambienti acquatici sono certamente tra le risorse naturali più importanti del nostro Appennino e purtroppo anche tra le più trascurate. Sono un valore da difendere con le unghie e con i denti!
(Comitato difesa dei fiumi Emilia-Romagna)