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Cenone di fine anno: chef montanari all’opera

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APPENNINO REGGIANO (31 dicembre 2010) - Quale il menù dei montanari nel secondo decennio del 2010? Quali le prelibatezze che caratterizzano questo cenone di fine anno? A giudicare da prezzi e portate, pare che con un po’ di ottimismo si guardi alla ripresa.

A giochi ormai fatti sbirciamo tra i menù di alcuni noti locali che hanno risposto alla nostra intervista. Il cenone di fine anno è soprattutto all’insegna del tipico, anche se gli chef non hanno disdegnato alcune particolarità gastronomiche o, addirittura, osato nella scelta del pesce.

Per gli antipasti c’è chi propone involtini di bresaola e formaggio caprino e spiedini vegetariani (Onda della Pietra), ma anche un’invitante culaccia di 36 mesi (Osteria da Geremia, a Castelnovo, che spazia anche verso un menù di mare con antipasti caldi e freddi di pesce), o flan di zucca e castagne con tartare di verdure croccanti e cotechino alla brace (Podere Elisa, a Vezzano), fagottino di pasta fillo con cotechino e lenticchie Culaccia Crostino con mousse di salmone (La Baita d’oro, La Sparavalle di Castelnovo).

Nei primi (evviva) a farla da padrone è il menù emiliano: ecco i cappelletti caserecci in brodo (Onda della Pietra e Foresteria San Benedetto), ravioli di cappone nostrano (La Baita d’Oro), gnocchi di patate al tartufo bianco e tortelli verdi (da Geremia), cappellacci alla crema di tartufo e alla salsa di noci (Foresteria San Benedetto). Ma il Podere Elisa propone invece primi toscani.
Un buon sorbetto (singolare di uva e melograno con granita di ananas e pepe lungo quello proposto dal Podere Elisa) per spezzare questa cena particolare e via che si riparte con cotechino con crema di patate e lenticchie e filetto al balsamico (La Baita d’Oro), zampone con lenticchie di “buon augurio” e purè arista ripiena con dadolata di verdure (Onda della Pietra), stracotto di bue grasso piemontese al Barolo con lenticchie, guanciolo di vitello brasato a bassa temperatura con purè di patate gialle e viola e piccola caponata di legumi (Podere Elisa) e di nuovo tradizionale cotechino con crema di patate e lenticchie (Foresteria). Tra le curiosità: chi propone vini particolari ad ogni portata, il brindisi di mezzanotte (auspichiamo anche con malvasie locali), danze con dj o gruppi più o meno famosi.

Non molta la fantasia nella scelta dei dolci dove, con un po’ di impegno per chi ama il tipico, si arriva al massimo alle torte casarecce. Nei menù ci paiono assenti zuppa inglese, tiramisu, croccante montanaro e altre delizie tipicamente nostre, tortellini compresi. Il tutto? Tra i 45 e i 70 euro. E dopo, naturalmente, dieta!

Se qualcuno volesse ricordarci, invece, il proprio programma nei commenti, saremo parimenti lieti di scoprire cosa prevede il menù casalingo di noi montanari.

(Gabriele Arlotti, hanno collaborato Monica e Luca Benassi)

4 COMMENTS


  1. Il mio menù di fine anno, tutto rigorosamente fatto a mano e in casa: spaghetti allo scoglio, insalata russa e salmone, panettone genovese, spongata, uva, mela grana, brindisi: con una bella bottiglia di Ferrari fresca di cantina.

    (Annamaria Olivieri)


  2. Anche il nostro menù tutto fatto in casa prevedeva: antipasti di tartine condite da maionese e salsa tonnata, olive, capperi, acciughe, cubetti di formaggio e mortadella, filettini di salmone affumicato. Per i primi: rosette alla pancetta e cannelloni delicati al forno, sorbetto di limone, poi arrosto di vitello in verdure, patate al forno, umido di fagioli misti, insalata, peperoni grigliati. Per finire scorzette d’arancia candite immerse nel cioccolato fondente, torta di ricotta al ribes rosso, tortelli di castagna, frutta secca, mandarini e caffè. Brindisi con vini locali…

    (Elisabetta Marmiroli)

  3. Attonita!
    Mi associo ai “complimenti” di Adele sul menù scelto da Elisabetta. Spero per lei, Elisabetta, che i suoi ospiti non abbiano assaggiato tutto quel… ben di Dio, altrimenti ora potrebbe veramente avere scrupoli di coscienza… In poche parole: tutt i trop, stropiane.

    (Lilia)