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“La statale 63 non finisce a Castelnovo ne’ Monti!”. Scrive Claudio Bucci da Busana

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Molto spesso sulla stampa locale ricorre il tema della SS. 63, della sua inadeguatezza, della sua tortuosità, della sua pessima manutenzione da parte dell’Anas. Quasi sempre si ragiona sul tratto di accesso alla città, dal Bocco a Vezzano; da Puianello a Rivalta o di altri tratti tra Castelnovo ne’ Monti e Ca’ del Merlo. E’ ovvio che ogni tratto ammodernato o rifatto è un beneficio per tutti e tutti i tratti sono importanti ed utili.

Vi è però soltanto un tratto di SS 63 che può in ogni momento franare completamente e lasciare isolata e senza collegamenti alternativi praticabili una parte del territorio provinciale e paradossalmente di questo quasi non si parla più. Mi riferisco al tratto fra Collagna e Cerreto Alpi.

Come ben noto l’8 dicembre del 2008 una grossa frana in località Piagneto di Collagna tagliò irrimediabilmente in due la SS.63 lasciando isolati Cerreto Alpi e Cerreto Laghi dal proprio Comune e dal proprio territorio provinciale. A quel tratto di strada , considerato dai tecnici irrecuperabile, si è ovviato ripristinando un vecchio tracciato della Statale dismesso da 30 anni. Tale tratto è molto impervio, con curve a gomito che specie per autobus e autotreni richiedono di fare manovre con il rischio, specie in inverno, di restare bloccati. Per di più tale tratto fu dismesso anche perché a monte dello stesso vi è una linea di frattura del pendio roccioso molto estesa.

Ora, ripeto, tutti gli interventi di ammodernamento della SS 63 sono utili ed importanti, ma questo è assolutamente prioritario in quanto insicuro per chi lo percorre (ad esempio lo scuolabus lo percorre quotidianamente) ed a rischio di crollo disastroso.

Pur non essendo un tecnico, l’entità e la gravità del dissesto complessivo del versante è talmente evidente che solo attraverso una galleria che dal ponte Biola, superando gli Schiocchi, arrivi alla località Oratorio di Cerreto Alpi (circa 1,5 km.) si può risolvere il problema.

Vorrei ricordare l’ultima firma del Protocollo di intesa tra il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Sonia Masini, e quello di Massa Carrara, Osvaldo Angeli, siglata a Collagna nel febbraio del 2009 col quale si impegnavano, nel quadro di un ammodernamento complessivo dell’intera SS 63 nei due versanti reggiano e toscano, ad una soluzione anche per il tratto a cui faccio riferimento, con “interventi progettuali sicuri ed affidabili nel medio e lungo periodo”.

E vorrei riportare testualmente i punti fondamentali del Protocollo su cui i due Presidenti si impegnarono:
p1. promuovere l’impegno di tutte le istituzioni interessate, a partire dal Governo, dall’ANAS e dalle Regioni, affinché la SS.63, attraverso varianti di valico del Cerreto che uniscono i territori del Comune di Collagna e di Fivizzano, venga adeguata strutturalmente in modo da costituire effettivamente una connessione fra due importanti ambiti territoriali che possano in tal modo ulteriormente promuovere sinergie nei campi dell’economia e della valorizzazione territoriale;
2. si impegnano pertanto a predisporre con la massima tempestività le ipotesi progettuali di varianti funzionali finalizzate alla costruzione del traforo del Cerreto, sulle quali far convergere, anche in un arco di tempo pluriennale, le necessarie risorse economiche utili al tempestivo avvio delle opere, ormai indispensabili per le esigenze e per lo sviluppo delle proprie comunità;
3. si impegnano a sottoporre le proprie ipotesi progettuali ai dipartimenti Anas competenti per territorio, affinché la stessa Anas le assuma e le finanzi attraverso i propri programmi pluriennali”.

Siamo alla vigilia del terzo inverno senza che si intravedano soluzioni!

(Claudio Bucci)

3 COMMENTS


  1. Per me il Cerreto é la via di casa, lo faccio 25/30 volte l’anno; Bucci, come sempre, é concreto e analitico e va al nocciolo del problema. Una statale non può essere lasciata nelle pessime condizioni in cui versa; dall’altra parte, in Toscana, non é sicuramente migliore come percorso e come tortuosità ma almeno é curato; non si arriva mai alle buche della Gabellina e, per esempio, i mezzi antineve sono precisi e tempestivi; i presidenti di provincia hanno evidentemente un interesse diverso e la nostra non sembra molto sensibile, soprattutto rispetto alle affermazioni preelettorali dello scorso anno, quando si pubblicavano pure i possibili progetti di traforo; il Cerreto, come tante altre statali, é strategico per il nostro Appennino e lo é pure per il Parco che ora c’é ed é attivo; sembra invece che, al di là dei propositi elettorali, del nostro splendido comprensorio non importi nulla a nessuno; che senso ha essere Parco senza una viabilità matura; il Parco é tra Fivizzano e Castelnovo e non prima dei due centri; sveglia presidenti!! Dovete valorizzare anche Voi una realtà cui é riconosciuta la dignità di Parco.

    (Lino Giorgini)

  2. Bravo Claudio
    Bravo, è importante ricordare gli impegni presi, ma ancor più importante è ricordarsi delle INNUMEREVOLI promesse fatte alla nostra terra, ai nostri concittadini, solo promesse e null’altro!!! Ce ne dovremo ricordare tra qualche anno, quando dovremo apporre la croce sulla scheda elettorale.
    Buona Natale.

    (Roberto Malvolti)