Sotto la barba del Babbo Natale che rallegra la piazza Peretti e le sue casette natalizie, con un campanaccio in mano, pronto a regalare un sorriso a chiunque passi, si nasconde il Dr.PIERRE ACHIARY, laureato in psicologia clinica all’Università Sorbona di Parigi, con numerose altre lauree e altre specializzazioni. E sa parlare 5 lingue. Colpiscono la sua affabilità e la sua semplicità. oltre all'immediata capacità comunicativa.
Il dottor Achiary frequenta a titolo privato ed amichevole la comunità MartaMaria di Maro, che accoglie persone disagiate attraverso un percorso di vita comunitaria, basato sul lavoro a stretto contatto con la natura, sulla spiritualità, sulla condivisione delle piccole cose e sul servizio vicendevole.
Ci ha incuriosito questo omone dal sorriso dolce e siamo andati a fargli qualche domanda.
Da Parigi alle casette di Piazza Peretti, qual è il viaggio che l'ha portata qui, dottore?
“Il mio approccio clinico delle persone in difficoltà integra i lati biologici, psicologici e sociali. Di conseguenza, mi sono specializzato in neuropsicologia (tesi sulla possessione), in clinica (psicoterapia della schizofrenia) e in socio-cognizione (mediazione interculturale). Non sopporto l’opposizione feroce odierna fra biologia, psicologia e spiritualità. Una persona è un’insieme complesso unico, irrepetibile, al quale uno si deve avvicinare con profonda umiltà, rispetto ed apertura mentale. A questo titolo, pur essendo laico, mi sono integrato con la comunità di Maro, vivo la loro vita quotidiana e partecipo pienamente, come condivisione del loro universo, ai momenti di preghiera. Cosi facendo riesco a vivere in modo completo un’esperienza umana che potrebbe avere domani dei risvolti a livello teorico che certi professori d’università, psichiatri e preti definiscono come di frontiera, difficile ma interessante."
Ma perché proprio Babbo Natale?
"Se faccio Babbo Natale, è per tre ragioni: la prima, se uno vuole aiutare una persona, bisogna mettersi in gioco e scendere dal piedistallo. Solo cosi si può immaginare e costruire insieme un’alleanza fatta di complicità, di amore, di umorismo, di emozioni, nozioni secondo me primarie nelle relazioni d’aiuto.
La seconda: le fondamenta del mio credo è che tanti problemi sociali attuali derivino dall’arroganza, dalla paura, dall’angoscia, dall’individualismo sfrenato. Abbiamo ucciso la magia del vivere. Babbo Natale è uno degli archetipi maggiori, e basta guardare la luce meravigliata degli piccoli occhi dei bambini di Castelnovo per capire che si trova lì, il futuro.
Infine, il materialismo odierno ha offuscato la spiritualità, e cosi facendo ne cancella il senso. Solo recuperando valori eterni, etici, religiosi (sotto qualsiasi nome si voglia dare a Dio e qualsiasi forma si voglia dare al rito), si possono contrastare le difficoltà che siamo chiamati a fronteggiare, nel tentativo, che è quello della comunità Martamaria, di recuperare e fare trionfare il sacro e la spiritualità dell’uomo. Inoltre ridere è una gran bella terapia, venga anche lei con me! Ci si diverte moltissimo, più di quanto si può immaginare! Questo vestito da Babbo Natale costa 10 euro, venga domani, ci divertiamo, facciamo un po' di confusione insieme!"
Quest'anno Babbo Natale fa il 'buttadentro' e invita tutti a entrare nelle casette natalizie, con abbracci terapeutici. I regali più belli e caldi in questi giorni freddi.
Passiamo a salutarlo in Piazza Peretti! Ci accoglierà con un bel sorriso e uno spiccato accento parigino! Quasi quasi ci ha convinti a vestirci come lui e giocare con grandi e piccoli.