Dopo le due mostre dedicate negli anni scorsi a “Il Presepe e la neve” e “Il presepe e i segni del tempo”, la mostra che l’assessorato alla cultura del Comune di Castelnovo ne’ Monti propone quest’anno nel periodo natalizio prevede l’ambientazione di una serie di presepi nei luoghi e nei borghi dell’appennino reggiano, la “patria” di uno dei più apprezzati presepisti italiani, Antonio Pigozzi. Sono diorami e scene aperte, in prevalenza di piccole e medie dimensioni nei quali, accanto ad alcuni presepi provenienti da collezioni private, Pigozzi ha allestito alcune nuove scene realizzate per l’occasione ed ispirate ad angoli, particolari architettonici e scorci suggestivi di antichi borghi rurali dell’appennino che accolgono le figure della Natività: tra questi vanno citati, per il forte impatto scenico, la bella e raccolta corte di Monchio dei Ferri (Casina), la minuziosa rappresentazione di scene di vita a Casa Manari (Busana), un piccolo borgo ai piedi della Pietra di Bismantova, un paesaggio appenninico di fantasia che pare contaminarsi con particolari di ambientazione alpina. In queste e in altre vedute elementi provenienti da luoghi diversi vengono accostati e fusi fino a ricreare una sorta di borgo ideale. Una delle scene più belle è ambientata nell’aia dei caduti di Cervarolo, il borgo montano nel quale, durante la seconda guerra mondiale e la lotta di Resistenza, si è consumata una sanguinosa strage nazista: e a questo luogo dove è stato versato tanto sangue innocente Pigozzi cerca di restituire con le figure della Natività una visione di pace, di speranza e di riconciliazione con la vita.
“La decisione di creare nuove scene ispirate a scorci della nostra montagna – osserva Francesca Correggi, assessore alla cultura del Comune -, scaturisce dal desiderio di associare il sentimento del Natale al fascino del nostro paesaggio: un paesaggio appenninico di grande e poetica bellezza, tanto da poter essere considerato un presepe a cielo aperto e un dono per il quale provare sempre gratitudine e rispetto”.
Assieme a Pigozzi espongono alcuni apprezzati presepisti italiani, che collaborano da tempo nell’ambito del gruppo “Cammino ad Oriente”: Pellegrino De Risi, Antonio Floris, Erminio Fracasso, Massimo Storti e Paolo Storti (ai quali si è aggiunto in ultimo anche Romano Bertola) propongono a loro volta alcune composizioni di ispirazione orientale e altre ancora di ambientazione appenninica, realizzate secondo le rispettive tecniche e sensibilità.
La mostra è composta anche da una parte fotografica, esposta sui pannelli che contornano la sala: alcune immagini riproducono parti delle scene di presepe realizzate da Pigozzi e ospitate nella mostra permanente del Museo del Presepio di Gazzano, alla visita del quale si rimanda lo spettatore. Con questo accostamento si traccia infatti una sorta di ponte ideale con il “paese del presepe”, dove la visione degli episodi della storia sacra rappresentati (alcuni sviluppati in diorami di grandi dimensioni) può suscitare emozioni e riflessioni per l’intensità dei momenti narrati, per la bellezza delle scene, per il realismo delle proporzioni e delle prospettive e per il valore scenografico e paesaggistico.
Alcune fotografie di James Bragazzi, il noto fotografo di Casina, riproducono poi alcuni dipinti che rappresentano composizioni diverse di Madonne con Bambino provenienti da chiese e oratori dislocati nel territorio comunale. Le immagini sono tratte da “Pale e paliotti d’altare della devozione locale”, una ricerca realizzata da Bragazzi nel 2004 in collaborazione con l’Istituto comprensivo di Castelnovo ne’ Monti ed esposta quell’anno presso il Centro culturale polivalente.
Infine, alcune immagini della giovane Linda Zanni, una studentessa che frequenta un corso di grafica pubblicitaria ed esprime un particolare interesse per la fotografia, riproducono alcuni alberi e le relative cortecce, finestre e frammenti di muri di vecchie case diroccate, proponendosi di richiamare con i suoi scatti alcuni degli elementi scenografici che ricorrono nelle composizioni presepistiche, dove il significato simbolico dei ruderi di case e palazzi sta nella contrapposizione della caducità delle cose terrene all’eternità della divinità.
Completa infine il percorso espositivo - che come negli anni scorsi si inserisce nel più vasto programma de “La Via dei Presepi” promosso e coordinato dalla Comunità montana dell’Appennino reggiano - l’accensione, già dallo scorso 8 dicembre, presso la Chiesa delle Resurrezione di Castelnovo ne’ Monti, della grande scena di presepe, anche questa di ambientazione appenninica, che Pigozzi ha realizzato nel 2007 su commissione della Parrocchia di Santa Maria Assunta e che è stata presentata per la prima volta a Castelnovo in occasione della prima edizione de “Il presepe e la neve”.
La mostra si inaugura nella sala di Palazzo Ducale in Castelnovo ne’ Monti, via Roma 12/B, sabato 18 dicembre 2010 alle ore 17 e prosegue fino a domenica 30 gennaio 2011. Sarà aperta tutti i giorni (tranne Natale e Capodanno) dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18. Le classi delle scuole potranno prenotare le visite presso la Biblioteca comunale “A. Campanini”, alla quale ci si potrà rivolgere per ogni altra informazione (tel. 0522610204-9-273, mail: [email protected]).