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Lezione di crac

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Proprio nei giorni in cui si è aperto a Milano il processo per bancarotta fraudolenta a carico di Walter e Giovanni Burani, Stefano Campani, dell'Ufficio studi economici della Camera del Lavoro di Reggio Emilia, coautore del libro "Mariella Burani Fashion Group. Storia di un crac" (Ediesse edizioni), ha tenuto ieri l'altro – su invito di alcuni docenti dell’Istituto superiore "Cattaneo-Dall'Aglio" di Castelnovo ne' Monti – una lezione agli studenti delle classi IV e V ragioneria sulle vicende che hanno portato all'amministrazione straordinaria del gruppo di Cavriago. In aula, a stimolare il dibattito con domande e osservazioni, anche i professori Marianna Ferrari e Domenico Rossi.

L'incontro si è soffermato in particolare, oltre che sull'esplosione del debito verso le banche conseguente al vorticoso processo di acquisizioni, sui bilanci 2006 e 2007 di Mariella Burani Fashion Group e in primis sull'inserimento delle plusvalenze finanziarie nelle voci "ricavi netti" e "altri ricavi operativi" del Conto economico che produceva un effetto distorsivo sugli indici di redditività dell’azienda.

La discussione ha poi approfondito le prospettive delle società inserite nell'area di consolidamento di MBFG o collocate sotto l'ombrello della controllante BDH, dichiarata fallita dal tribunale di Milano, soffermandosi sul destino incerto dello stabilimento di Cavriago, dove è previsto il rientro in fabbrica, al termine della cassa integrazione e della ristrutturazione prevista dal piano industriale dei Commissari, per meno della metà degli oltre 200 dipendenti alle dipendenze e le opzioni di rilancio che sembrano invece possibili per le aziende controllate o partecipate Antichi Pellettieri e Mosaicon (scarpe e borse in pelle, queste ultime passate in gran parte sotto il controllo del fondo 3i).