Riceviamo e pubblichiamo.
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Gentile redazione, approfitto del vostro spazio per condividere una riflessione. Da qualche tempo ho fatto l’abbonamento al centro benessere di Castelnovo ne' Monti. Contenta di poter dedicare un po’ di tempo alla salute, alla forma. L’età, gli acciacchi, insomma mi sono convinta. E devo dire che l’ho fatto soprattutto per poter accedere alla zona SPA, un moderno acronimo che deriva dal latino, Salus per aquam, poiché gli antichi romani erano fanatici delle terme.
Avevo già sperimentato in giro qua e là il piacere di una sauna in qualche albergo del nord e ne ho sempre apprezzato i benefici. Così, entusiasta della nuova possibilità, ho accolto felice l’opportunità di farla qui vicino a casa. E devo dire che all’inizio ho passato bei momenti di relax benedicendo l’iniziativa. Tuttavia col tempo le cose sono cambiate. Se all’inizio mi trovavo spesso sola o con qualche altra signora anzianotta coetanea, ora l’usanza si è diffusa e la SPA entusiasma non solo me.
Sempre più spesso mi reco a godere del mio rituale benessere e mi ritrovo circondata da un’allegra baldanzosa brigata, chiacchierona e ridanciana. Il riso fa buon sangue, è vero. Fare due chiacchiere è un piacere. Al bar, o in piazza, magari. Ma in un luogo ristretto due metri per due, ascoltare gente che blatera diventa un supplizio. Arrivano le due amicone che si scambiano ricette dentro al bagno turco (ma proprio adesso?). Poi i conoscenti vicini di casa che passano in rassegna tutta la parentela e i defunti (pace all’anima loro, ma proprio qui?). Magari due giovanottoni che discutono di calcio o della sbornia del sabato precedente (che meraviglia!).
Pazienza che per decoro si sta tutti col costume e la sauna si fa con la lycra appiccicata al corpo, per dovuto senso del pudore, mentre nei paesi nordici è severamente vietato entrare in sauna con indumenti sintetici (paese che vai usanza che trovi; qui sarebbe sconveniente trovarsi nudi col salumiere, con il farmacista del paese, ci si conosce, tutti, ahimè, proprio tutti).
Il vero dramma è che nonostante cartelli sobri che invitano al rispetto del silenzio nella zona SPA, c’è spesso una fiera che sembra di essere al bar della piazza il giorno del mercato. Il saunista dell’ultima ora arriva sciabattando, saluta calorosamente i conoscenti (tanti), entra sbattendo le porte e si dirige subito alla zona del tè, la saletta dove in teoria uno si può sdraiare con una musichina rilassante e chiudere gli occhi per continuare a sudare e finire così il processo fisiologico messo in atto dal calore.
In realtà i ciabattoni arrivano con un passo che sembra debbano prendere il treno in corsa, imprecano se la tisana è finita, fanno scherzi ai conoscenti spaventandoli con manate e pacche da buontemponi mentre sono assopiti e se ne escono fischiettando per fiondarsi nel bagno turco o in sauna. Se entrando si imbattono nei famosi conoscenti, iniziano conversazioni dettagliate incuranti se nel piccolo spazio c’è qualcuno con gli occhi chiusi (che in teoria si sta rilassando dopo una giornata di lavoro o per staccare dai bambini urlanti a casa). Se invece non c’è nessuno che conoscono, certi si sentono in dovere di dover dire qualcosa, magari anche di simpatico (la categoria peggiore) o altri iniziano a fare commenti su che caldo che fa (!), e quanto scalda la sauna oggi (!), finiti i commenti, certuni iniziano poi a smaniarsi per il caldo, produrre dei rumori animaleschi tipo sbuffare, sospirare, fiatare rumorosamente senza porsi il minimo problema del proprio impatto ambientale, se disturbano con i rumori e movimenti prodotti, contorcendosi come fossero sottoposti a torture atroci (se poi sono fumatori e fiatano in faccia a chi gli sta di fronte a un metro, tale sauna può diventare quasi un’esperienza mistica!).
Qualche coraggioso, finita la sauna, si butta lesto sotto la doccia svedese, un secchio di legno pieno di acqua gelata, ululando e emettendo versi tipo Tarzan per compensare l’emozione del gelo.
Ma la vera chicca del saunista "de noiatri" è la categoria "telefonista irriducibile": colui che va a fare la sauna con il cellulare nella tasca dell’accappatoio. Al primo squillo random, si catapulta fuori per rispondere e, se si è abbastanza sfortunati, si può ascoltare il manager del momento in ciabatte e cuffietta intrattenere una bella conversazione sui prezzi dell’ultimo listino e sui tempi di consegna.
Di tutto questo i gestori non sono responsabili. Loro ci hanno provato a creare un’atmosfera soft, con luci e divanetti di rattan. Ci provano a tener dietro al rifornimento di succhi di frutta e tisana (salvo poi l’arrivo di chi ne beve anche cinque bicchieri, ruttando sommessamente o brutalmente a seconda delle usanze personali, noblesse oblige).
L’atmosfera e l’arredo non hanno nulla da invidiare ai centri delle maggiori località più note. Al folclore ci pensano gli utenti nostrani.
Caro Babbo Natale, è sacrosanto chiederti la pace nel mondo. Ma magari se ti avanza un regalo, porta un po’ di pace anche nella zona relax del centro benessere locale. O almeno un po’ di educazione, un minimo di consapevolezza a certi frequentatori. Che si rendano conto che chi va lì ha pagato per stare in pace e rilassarsi.
Proprio oggi un utente goliardico sbraitava da sotto la doccia emozionale all’amico immerso nel percorso Kneipp: "Ohu! Sembra di essere in Trentino, veh!”.
Uguale e preciso... Quasi.
(Lettera firmata)
Io sono stato sempre fortunato, negli orari in cui frequento la SPA non mi sono mai imbattuto in persone incivili. Purtroppo la maleducazione esiste (la mamma degli… è sempre incinta).
(Gianni Zannini)
Complimenti per la sua realissima descrizione sebbene però siano molti altri ancora i problemi di questa meravigliosa struttura e speriamo che qualcuno presto cominci a prenderne atto… Io faccio parte delle persone che lentamente frequenta sempre meno il luogo… Peccato.
(Monica Cavana)
Ringraziamo la Signora per l’articolo e per la giusta considerazione che sottolinea i nostri sforzi per far sì che la zona SPA sia luogo di giusto relax. Riteniamo sia questo il modo di aiutarci a migliorare: attraverso la critica costruttiva! Ci spiace per il giudizio della Sig/ra Monica che purtroppo non è nostra abbonata ma che invitiamo a contattarci perchè con la Sua preziosa collaborazione possiamo tentare di risolvere tutti i problemi a cui accenna.
(Roberto Zanini)
Apprezzamento
Sig. Zanini, è apprezzabile il suo atteggiamento di ascolto e disponibilità. Chieda ai suoi utenti che venga RISPETTATO il silenzio, ricordi loro che chi va lì PAGA per stare tranquillo, per socializzare c’è il bar. E abbia cura di far rifornire l’acqua e le tisane promesse, non è un bel vedere tutti i contenitori vuoti e i clienti che ravanano nei cassettini in cerca di succhi di frutta fai da te. Abbiate cura che il bagno turco sia profumato ogni giorno con oli essenziali, a volte l’odore che c’è non è piacevole… Il centro benessere si basa su una sinestesia che unisce vista, olfatto, udito, tatto, gusto… Che siano TUTTI gradevoli e appagati, se uno ci lascia più di 500 euro all’anno! E per quanto riguarda il cliente… Una volta creato un luogo vanno “educati” anche i frequentatori. Se non avete tempo di tenerci dietro, mettete dei distributori di bevande automatici e la musica a ciclo continuato. Oppure se ci fosse una persona che fa qualche giro in più di sopra e invita a fare silenzio e rimette su la musica che si spegne di continuo sarebbe più di qualità il servizio che volete con attenzione e cura offrire. So che i cartelli sono pietosi, ma per un periodo transitorio appendetene una decina, appendete anche l’articolo scritto dalla signora sulla porta. Magari qualcuno prende atto, si rende conto, si fa due domande, e si vergogna anche. I provincialotti che vogliono fare i signori… @Cça va sans dire#C! E magari mettete la cassetta dei suggerimenti per eventuali richieste o suggerimenti. Così non vi trovate queste lettere su @CRedacon#C e avete il polso della situazione.
(Commento firmato)