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“Testamento biologico, la strumentalizzazione politica del fine vita”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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E’ stato proposto e votato dalla maggioranza e dal consigliere Bizzarri un documento politico che il Pd ha presentato e sta presentando in fotocopia in tutti i comuni amministrati della Regione. E’ chiaro che ci si avvicina a passi spediti ad una verifica elettorale e il Pd ha la necessità di piantare una bandiera di laicità sul territorio e di misurare la pressione ai cattolici compagni di viaggio: non ne ha fatto mistero nemmeno con la discussione in Consiglio riconoscendo esplicitamente l’inefficacia dello strumento delle D.A.T. in assenza di una legge nazionale e definendo il documento un forte segnale politico ed istituzionale che il Pd deve dare, insieme alle altre forze di opposizione, al governo centrale contro la legge che sta seguendo l’iter parlamentare. E’ stato quindi usato un tema oltremodo sensibile come quello del fine vita a scopi propagandistici e politici. Tutto ciò rappresenta una situazione valoriale preoccupante.

Ma vediamo come sono andate le cose. Si incomincia esattamente nel novembre 2009, un anno fa, quando il consigliere Bizzarri presenta la mozione sull’istituzione del registro delle D.A.T. e, in conferenza dei capigruppo preliminare al Consiglio, si concorda di posticipare la discussione della mozione stessa all’organizzazione di alcuni incontri informativi con la cittadinanza alla presenza di serie testimonianze a favore e contro l’introduzione di tale registro. Informare, ascoltare e condividere con i cittadini scelte così importanti dal punto di vista etico ci sembrava irrinunciabile e non delegabile ad un Consiglio eletto per amministrare una comunità ma non le anime e le coscienze. Passa il tempo ma gli incontri per un motivo o l’altro non si materializzano e passa un anno.

Novembre 2010. Il consigliere Bizzarri ripresenta la stessa mozione e in conferenza dei capigruppo, stante la sua assenza, non si ragiona che di routine organizzativa. Siamo in Consiglio ed il capogruppo Alice Manfredi esordisce presentando un nuovo documento della maggioranza sull’istituzione delle D.A.T. e Bizzarri ritira il suo dicendo di riconoscersi in quello emendato dalla Manfredi. Nella presentazione della mozione appare chiaro ed esplicito in diversi passaggi che il documento è esclusivamente politico e contro il governo. Quando il sindaco Marconi propone correttamente di riprendere il filo della partecipazione dei cittadini alla discussione sul tema rinviando eventualmente la discussione e votazione della mozione, interviene il vicesindaco Gattamelati che, stroncando la proposta, chiarisce inequivocabilmente l’obiettivo da raggiungere: ”E' ora di finirla con i tentennamenti, in politica contano i voti e allora dobbiamo votare e così ci contiamo”, dice col piglio di chi prende in mano la situazione e vuol vedere chi ci sta e chi no. Evidentemente rivolto ai cattolici in maggioranza. Crediamo che anche Bizzarri, che peraltro ha toccato alcuni temi bioetici e biogiuridici degni di riflessione, sia stato in qualche modo “usato”.

Siamo convinti che si debbano distinguere le ragioni della politica da quelle del rispetto della persona umana evitando di piegare quest’ultima al desiderio di maggiore visibilità politica. La forza politica, se ha qualità, deve resistere alla deriva di omologare tutto allo scontro politico e ai regolamenti di conti interni sui temi etici.

Adesso alcune obiezioni tecniche:
A) il testo di legge sul “testamento biologico” approvato dal Senato è attualmente in discussione alla Camera in sede di Commissione affari sociali. Si prevede vada in aula verso giugno/luglio, pertanto in assenza di legislazione in materia il registro comunale non ha validità giuridica;
- in assenza di legislazione in materia nessun medico è tenuto ad osservare dichiarazioni di un cittadino/a ancorchè rese davanti ad un dipendente comunale;
- non è possibile nominare un “delegato quale fiduciario del testamento biologico” in quanto figura giuridicamente inesistente e non può essere normata da un consiglio comunale che non ne ha i poteri (solo una legge può);
- c’è poi un tema rilevante costituito dalla privacy. L’intera procedura dovrà essere compatibile con le richieste del garante che in mancanza di una legge nazionale finirebbe col consegnare l’ultima parola sull’efficacia degli atti redatti secondo la delibera dei giudici col rischio di pronunce divergenti in presenza di medesimi accadimenti.

L’Amministrazione comunale di Castelnovo ne’ Monti, se non sarà in grado di rispondere in modo soddisfacente a queste ed altre obiezioni, potrà rinunciare all’istituzione del registro oppure dichiararne espressamente lo scopo che non è quello di offrire un servizio al cittadino bensì di pressare politicamente il governo nazionale al di fuori del rispetto di principio di legalità.

Noi di "Persone e montagna" abbiamo votato contro questo documento politico improponibile e inaccettabile, disposti comunque al confronto sul tema di fondo emendato dalle valenze politiche e partitiche. Ci aspettavamo tuttavia una posizione più decisa dai cattolici in maggioranza che non una flebile, incolore, pilatesca “astensione”. Il provvedimento è passato con 10 voti favorevoli, 6 contrari e 4 astenuti tutti della maggioranza. Va da sé che sarebbe bastato un po’ di coraggio in più da parte dei medesimo cattolici in maggioranza che, votando NO, avrebbero di fatto bloccato il provvedimento e adesso saremmo qui a raccontare un'altra storia.

(Gruppo consiliare "Persone e montagna")

5 COMMENTS

  1. Ma di cosa si sta parlando?
    Sono meravigliato e sdegnato dell’impostazione faziosamente politica che sia la maggioranza che soprattutto l’opposizione stanno dando ad un argomento così importante come le Volontà personali di Fine Vita. Signori, qui non c’entra per niente l’appartenenza politica o religiosa, ma la semplice ed INVIOLABILE LIBERTA’ che ha ciascuno di noi di decidere del proprio corpo e della propria persona. Non mi interessa se la proposta del registro sia stata posta da destra o da sinistra o dal centro. A livello nazionale si DEVE attuare una legge che permetta ad ognuno di noi di decidere di se stessi. Deve essere una legge che parta dalla laicità dello Stato e che lasci liberi i cittadini di decidere, ciascuno per il suo credo. Ed ogni iniziativa atta a sollecitare questo intervento legislativo da parte del governo E’ BENE ACCETTA. Se il governo, qualsiasi governo, sentisse su di sè la pressione di tutti i comuni italiani che vogliono istituire il registro di fine vita, allora vedreste che la legge verrebbe presentata e posta al voto nell’arco di un anno. Lo dico spesso ed ora lo ribadisco anche ai NOSTRI politici locali: toglietevi il paraocchi politico che vi costringe, come i cavalli, a seguire una unica direzione. Spaziate il vostro sguardo e vedrete davvero cosa vogliono i vostri concittadini. Guardateci sotto questa veste e non solo come STUPIDI ELETTORI utili solo in prossimità di nuove consultazioni locali e/o nazionali.

    (Fabio Mammi)


  2. Noto con piacere che il tema del testamento biologico ha risvegliato l’interesse dei Signori Consiglieri di opposizione!!! Mi era parso il contrario quando, durante la discussione del testo, gli stessi sono usciti dall’aula discutendo di cose che probabilmente poco avevano a che fare con il tema all’oggetto, per poi “rientrare” e votare, sulla porta, con cappello in testa e giacca addosso. Un atteggiamento gravissimo, vista l’importanza dell’argomento, e ancor più grave se poi seguito da un comunicato strumentale come quello che leggo. Sarebbe più utile, cari Consiglieri, dare luogo alle discussioni politiche nelle sedi opportune e nel momento in cui proprio in quelle sedi dalle parole possa nascere una concreta utilità per i cittadini. Perchè è proprio in queste occasioni che si può avere la possibilità di confrontarsi. Ma forse noi non siamo ritenuti degni di dibattere con Voi e conoscere le Vostre opinioni… oppure non Vi eravate ancora preparati a sufficienza sull’argomento, chissà… Leggo inoltre, con molta sorpresa, che il tema della vita, secondo Voi, è stato utilizzato in maniera strumentale, a fini politici. State a mio parere assumendo un atteggiamento gravissimo e pericoloso, fomentando lo spirito di antipolitica, di menefreghismo, e assumendo un atteggiamento distruttivo nei confronti della “Cosa Pubblica”… Atteggiamento che va così di moda ultimamente e che porta a derive estremiste e distruttive. La politica DEVE occuparsi della vita dei cittadini. DEVE assumersi la responsabilità del proprio ruolo. DEVE metterci la faccia e prendere decisioni e noi, in primo luogo come cittadini e in secondo luogo come Consiglieri comunali, DOBBIAMO testimoniare l’importanza della politica e del ruolo attivo che ciascuno di noi deve assumere nei confronti di essa. Il vuoto legislativo in merito al testamento biologico prova che non è mettendo la testa sotto la sabbia che la politica diventa giusta, ma ciò accade solo se ognuno di noi affronta le questioni con senso di responsabilità. La politica per me non è un modo di operare di tipo mafioso; se pensassi così non farei di certo la Consigliera comunale, ma probabilmente farei la contestatrice. La politica per me è un importante strumento che DEVE davvero migliorare la società. E questo dovreste essere Voi ad insegnarlo a me e ai miei coetanei; ma nell’imbarbarimento generale della società e dei suoi valori salta anche il principio per cui una generazione più matura trasmette ad una generazione più giovane una serie di valori di vita positivi.
    Infine, mi stupisco di questa Vostra ennesima strumentalizzazione politica. Anche in questa occasione, anche su un argomento così sofferto e così impegnato, non parlate di contenuti ed evitate ogni considerazione di merito, facendo prevalere il Vostro “essere all’opposizione” a prescindere da tutto, ricostruendo gli eventi e ricreando gli effetti di una telenovela americana. Ai cittadini non interessa, ve lo posso assicurare io, nonostante la mia giovane “età politica”.
    In questo modo non Vi mettete al servizio della comunità e non fate gli interessi dei cittadini. E lo dico prima di tutto come cittadina. Che quadro desolante.

    (Lucia Attolini, Consigliera di maggioranza)


  3. In Italia non esiste una legge che regolamenti la validità del testamento biologico. Vi è però una giurisprudenza costante nella quale trova fondamento il diritto a manifestare preventivamente la propria volontà circa l’accettazione o il rifiuto di taluni trattamenti sanitari o terapie, in particolare:
    – nell’art. 13 della Costituzione della Repubblica italiana, che sancisce che “la libertà personale è inviolabile”, riconoscendo la libertà e l’indipendenza dell’individuo nelle scelte personali che lo riguardano, nonché nel successivo art. 32 che statuisce che “nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge” e che “la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”;
    – nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea che, all’art. 3, riconosce come diritto fondamentale del cittadino, accanto al diritto all’integrità fisica e psichica, il diritto del paziente al consenso informato in tutte le procedure sanitarie;
    – nella Convenzione sui diritti umani e la biomedicina di Oviedo del 4.4.1997, ratificata dall’Italia con legge 28 marzo 2001 n. 145, che stabilisce che i desideri precedentemente espressi a proposito di un intervento medico da parte di un paziente che, al momento dell’intervento, non è in grado di esprimere la sua volontà saranno tenuti in considerazione.

    (M.G.)

  4. Di Giordano Bruno ne basta uno
    «È molto importante, in particolare in questo momento di acceso dibattito, che dal prossimo anno il 9 febbraio sia la Giornata nazionale degli stati vegetativi. A volerla fortemente sono state le associazioni dei familiari delle persone che vivono in questa condizione, che hanno lavorato al Libro bianco del ministero della salute. Questa data ricorda a tutti noi l’anniversario della morte di Eluana Englaro, una ragazza affetta da disabilità grave la cui vita è stata interrotta per decisione della magistratura. Con questa giornata il ricordo di Eluana non sarà più una memoria che divide ma un momento di condivisione per un obiettivo che ci unisce tutti. Da oggi sarà un’occasione preziosa in più per ricordare a tutti noi quanto è degna l’esistenza di tutti coloro che vivono in stato vegetativo e non hanno voce per raccontare il loro attaccamento alla vita. Questa giornata sarà anche un appuntamento per fare il punto scientifico su tutte le scoperte su queste situazioni di cui sappiamo ancora troppo poco. E potrà rappresentare una finestra di visibilità per queste persone e le famiglie che le accudiscono amorevolmente, troppo spesso coscientemente accantonate dai media che si rivolgono al grande pubblico, come ha dimostrato la recente vicenda della trasmissione ‘Vieni via con me’».
    (Eugenia Roccella, sottosegretaria al ministero della salute.
    Di fronte a questa volgare strumentalizzazione politica di una vicenda drammatica come quella di Eluana c’è da restare senza parole. Da parte nostra abbiamo cercato nel nostro piccolo di rendere manifesta la volontà della parte maggioritaria della popolazione italiana compressa da un vergognoso suk politico, che si regge su di uno scambio di potere tra alte gerarchie ecclesiastiche e governo in carica. A farne le spese il libero arbitrio conculcato e vilipeso. Dispiace perchè con “Persone e montagna” ho riscontrato nella esperienza fin qui condotta in Consiglio comunale dai banchi di opposizione una sintonia forte su tante importanti tematiche. Cadere in questa polemica sul rispetto delle volontà individuali mi amareggia fortemente. Possibile che l’Italia debba essere sempre la pecora nera in tema di diritti civili?
    Quale maledizione ci accompagna? Possibile non si riesca a costruire una società aperta dove tutti rispettano le volontà degli altri, quando queste sono strettamente personali e sono solo il frutto della libera coscienza di ognuno?
    Perchè volere mettere le braghe al mondo?
    E con quale diritto? Questa volta, amici di “Persone e montagna”, mi sa che abbiate completamente sbagliato bersaglio e ciò mi amareggia fortemente. Spero di ritrovarvi in qualche battaglia più costruttiva e meno ideologica.

    (Luigi Bizzarri)

  5. Un semplice pensiero
    E’ complicata ma mi pare che la posizione possa esser quella che la politica e la legge non possono usurpare alla persona il diritto costituzionalmente previsto di decidere delle sue cure. Non si tratta di eutanasia, ma di permettere a chi ritiene di potere decidere in caso di incapacità del modo in cui e con cui essere tenuto in vita e/o curato. In fondo “laudata nostra sora morte corporale” (Francesco d’Assisi) ognuno dovrebbe potere viver con dignità la propria morte; x un cristiano si tratta forse del momento più importante della sua vita e non si capisce perchè vi sia questo tabù, questo accanimento terapeutico sulla vita, rischiando di fare perdere dignità alla morte. Sono pensieri molto liberi e personali, ma nella camera di un ospedale non dovrebbe entare la politica; d’altra parte in passato è sempre stato così… Quando eravamo alla fine si decideva di portare a casa i nostri cari per accompagnarli a morire in famiglia.

    (Mally Tagliati)