"Persone e montagna", gruppo di minoranza in Consiglio comunale a Castelnovo ne' Monti guidato da Federico Tamburini, ha presentato alcuni documenti che saranno trattati, tra le altre cose, nella seduta di questa sera.
Via Pignedoli a Felina
"L’Amministrazione spieghi come spende le risorse pubbliche”, ad esempio, è il titolo dell'interpellanza colla quale il gruppo torna sulla questione di via Cardinal Pignedoli a Felina. Il testo recita: "Premesso che è stata pubblicata sulla stampa una nota di 'Persone e montagna' che ha provocato molto interesse nei cittadini che hanno segnalato la necessità di essere puntualmente informati sui fatti di Via Pignedoli a Felina; considerato che il corretto utilizzo delle risorse economiche pubbliche costituisce elemento fondamentale della buona e sana amministrazione; preso atto delle dichiarazioni del vicesindaco Cosetta Gattamelati che sono riportate integralmente nella nota allegata come da verbale del consiglio del 28 settembre 2010, mai rettificate ne’smentite, in ordine ai costi sostenuti dall’Amministrazione per il ripristino di via Pignedoli stante la responsabilità accertata a carico di terzi; i consiglieri Federico Tamburini e Mario Attolini chiedono di rispondere in Consiglio su tali fatti al fine di ristabilire la completezza dell’informazione e la coerenza delle scelte amministrative".
"Cementificazione di Felina"
Una seconda interpellanza, presentata congiuntamente col gruppo "Castelnovo libera" (cofirmatari Mario Attolini e Ivan Bertacchi), è volta a conoscere "quali motivazioni abbiano indotto l’amministrazione comunale a compiere scelte con impatto pesante sull’uso del territorio e sul futuro della popolazione di Felina".
Come di seguito vengono sottolineate:
1. costruzione di capannoni per attività manifatturiera nella piana di Felina (area Giangolini)
- il cambiamento del numero di occupati del comune di Castelnovo ne’ Monti a
seguito della costruzione di nuovi capannoni avvenuta dal 2005 ad oggi, rispettivamente, nella piana di Felina e nell’area artigianale di Felina;
- i provvedimenti assunti per curare l’ottimizzazione delle soluzioni costruttive per attenuare l’impatto nei confronti di un’immagine emblematica dell’Appennino reggiano;
- i provvedimenti assunti o da assumere per mitigare l’impatto ambientale delle attuali e future costruzioni (3.500,00 mq);
2. edificazione di una villa con piscina in località “Casoletta”, di un ampio piazzale sul colle sottoposto a vincolo dal Piano paesistico provinciale
- in base a quale principio e a quale procedura è stato autorizzato un vasto sbancamento su un terreno in forte pendenza sottoposto a vincolo idrogeologico;
- quale richiesta è stata presentata e quale autorizzazione ha consentito l’eliminazione di una parte della carraia d’uso pubblico che attraversava l’area dove sono stati realizzati l’intervento edilizio, l’ampio piazzale e che era parte integrante della “strada reale dei cerri”, percorso centrale della via Francigena lungo l’Appennino reggiano;
- in che modo l’Amministrazione intende tutelare la presenza sul suo territorio di quella storica via di comunicazione tra il crinale e la pianura, che offre importanti possibilità di valorizzazione turistica e a tal fine è stata oggetto di un apposito progetto da parte della Provincia, mentre al contrario sembra investita da interventi privati non accompagnati dalle necessarie progettazioni e autorizzazioni pubbliche;
- gli atti in base ai quali è stata acquisita alla proprietà comunale un’area adiacente a quella oggetto di intervento e di superficie molto maggiore ceduta dal privato in contropartita per la concessione edilizia;
- la possibilità che l’area di proprietà comunale venga sottoposta al cambiamento della destinazione d’uso per consentire la costruzione di altre abitazioni con caratteristiche analoghe a quelle autorizzate nell’area adiacente e se del caso con quali altri indici di edificazione;
- l’esistenza di un progetto per l’uso e le modalità di manutenzione dell’area di proprietà comunale che si trova collocata sul colle sottoposto a vincolo paesistico e ricoperta in prevalenza dal bosco;
- le finalità della costruzione di una nuova strada di collegamento tra l’area privata edificata e l’area di proprietà comunale che ha le caratteristiche necessarie per il transito di autoveicoli;
- chi ha la responsabilità della progettazione, dell’autorizzazione e della costruzione della strada di collegamento;
- su chi ricadono i corrispondenti oneri di costruzione e di manutenzione.
La mozione
Tamburini e Attolini hanno presentato inoltre, proponendola per l'approvazione, una mozione concernente il piano energetico comunale.
Eccola.
Premesso che in data 28.10.2010 è stato presentato per sommi capi dall'Amministrazione alla cittadinanza e alle minoranze il Piano energetico comunale col quale si intenderebbe ridurre i consumi energetici e la produzione di CO2 attraverso la realizzazione di n. 4 centrali di cogenerazione in prossimità degli edifici scolastici del comune; attraverso un processo anossico si otterrebbe SYNGAS e con la combustione di OLI VEGETALI si produrrebbe energia elettrica e calore per teleriscaldamento;
considerato che:
- Castelnovo ne’ Monti ed il suo territorio comunale sono inseriti a pieno titolo nel circuito delle Cittaslow la rete delle città e dei territori del buon vivere a partire dall’anno 2000;
- il sindaco di Castelnovo ne’ Monti, Gian Luca Marconi, ricopre la carica di presidente delle Cittaslow e a questo riguardo gli compete la responsabilità di monitorare gli scostamenti comportamentali degli aderenti in ordine al rispetto della filosofia di fondo del progetto;
- che i non meglio identificati OLI VEGETALI da combustione (generalmente colza, jatropha) non sono reperibili nel territorio montano nè in quello provinciale ma provengono in misura preponderante dai paesi dell’est europeo e dall’Asia, Africa, America del Sud, insomma dalla fascia tropicale;
- che il prezzo ambientale, sanitario e sociale pagato dai paesi produttori è altissimo e a questo proposito è fondamentale ricordare il fenomeno del “land grabbing”, denunciato anche dalla Banca mondiale, che, attraverso l’accaparramento (affitto od acquisto di enormi estensioni di terreno per lo più arabili) nella fascia tropicale da parte di multinazionali, costituisce di fatto una preoccupante espressione di nuovo colonialismo;
- che il “land grabbing” rafforza un modello agricolo basato sulla concentrazione della proprietà e su monocolture intensive, impoverisce il suolo, erode la biodiversità agricola e alimentare, inquina, alimenta la corruzione, compromette il diritto dei popoli all’autodeterminazione e alla sovranità alimentare, sfrutta le popolazioni più vulnerabili, aumenta a dismisura le superfici destinate alla coltivazione di cereali destinati alla produzione di AGROCARBURANTI, aggravando il dramma della fame e della malnutrizione;
ritenuto che solo con una seria politica energetica locale che renda efficiente e soprattutto SOSTENIBILE il modo in cui vengono prodotti energia e calore attraverso il rigido rispetto della filiera locale (entro il raggio di km 75) con l’obiettivo di provare a rispettare le scadenze nazionali ed internazionali per la lotta ai cambiamenti climatici;
impegna il sindaco, la giunta ed il consiglio comunale tutto
- a rendere indisponibile il territorio comunale a qualunque attività di produzione di energia elettrica e di calore per teleriscaldamento che si ottengano dalla combustione di OLI VEGETALI, AGROCARBURANTI IN GENERE salvo che provengano da filiera locale col limite di km 75, con l’obiettivo dichiarato di non modificare in peggio la qualità dell’aria e di non sostenere con l’utilizzo di tali carburanti lo sfruttamento internazionale di popoli e terreni;
- ad incentivare ulteriormente politiche di risparmio energetico, tese ad una maggiore autosufficienza energetica attraverso fonti rinnovabili PRESENTI sul territorio quali solare, idrogeologico, eolico, biogas, biomasse senza combustione con la condizione perentoria dell’attivazione sempre e comunque della filiera corta e del beneficio per i cittadini residenti;
- ad inviare la presente mozione ai sindaci della Comunità montana invitandoli a prendere in esame una uguale scelta di indisponibilità ad autorizzare l’utilizzo di tali OLI VEGETALI in centrali a biomasse.