Riceviamo e pubblichiamo.
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Sono pienamente d’accordo con il Sig. Stefano Tacchio: è ora che la discussione sulla centrale elettrica a biomasse di Fora di Cavola avvenga su informazioni corrette dal punto di vista tecnico, ambientale nonché procedurale e amministrativo.
Per questo motivo, chiedo alle istituzioni che hanno proposto e sostenuto il piano riguardante l’area produttiva ecologicamente attrezzata di Fora di Cavola e tutto ciò che questa dovrebbe realizzare compresa la centrale a biomasse, svolgano una presentazione pubblica del progetto.
E’ noto che questi enti sono la Provincia di Reggio Emilia cui spetta la programmazione, Comunità Montana dell’Appennino Reggiano (promotrice e titolare dei fondi regionali), il Comune di Toano competente in materia urbanistica ed Enia che è la concessionaria per la realizzazione della centrale.
Lo chiedo perché sono convinto che sia compito dei partiti essere fautori di discussioni costruttive tra i cittadini e tra essi e le istituzioni; sono poi dell’opinione che i progetti ambientali devono essere approfonditi e dibattuti.
Le cose che ha chiesto Walter Ganapini a Felina, rispetto alla trasparenza e all’istituzione di un forum permanente su energia e rifiuti, sono patrimonio del PD Emiliano il quale le pratica da tempo nelle amministrazioni locali.
Ciò detto resto convinto che il piano per l’area APEA di Fora e la centrale a biomasse siano un ottimo progetto perchè persegue l’autosufficenza energetica locale (anche con il fotovoltaico), è distante da luoghi abitati, ha certezza nell’approvvigionamento di materia prima, può rilanciare in parte la coltura dei boschi in montagna, diminuisce l’impatto delle attività industriali già insediate con la depurazione delle acque.
A questo proposito ricordo che stiamo appunto parlando di un area industriale e se anziché una piccola centrale a combustione avesse chiesto di insediarsi una grande fabbrica con grosse ciminiere ne avrebbe avuto piena titolarità.
Aggiungo che per gli ultimi provvedimenti di legge la centrale di Fora potrebbe essere realizzata in area agricola con una semplice dichiarazione di inizio attività.
Al Sig. Tacchio e al Sig. Costi chiederei un atteggiamento di ascolto delle ragioni degli enti sopra citati; scrivere che “Fora è la Terzigno della montagna” non mi pare mettersi in un ottica di confronto pur dialettico, ma di alzare polveroni.
Personalmente ho avuto la documentazione riguardante l’APEA e la Centrale chiedendola agli amministratori, non credo di avere avuto particolari privilegi.
Al Sig. Costi , sorpreso della mia apparizione (ma al quale posso assicurare di essere al mondo da tempo, di abitare e lavorare in montagna da sempre e di occuparmi d’ambiente da almeno 25 anni), voglio poi dire che adesso conosce la posizione che ha il PD sulla questo tema. Sull’opinione degli altri partiti ne sa qualcosa?
(Valerio Fioravanti, coordinatore Pd zona montana)
Che sia “distante da luoghi abitati” parliamone!!!!
(Commento firmato)
Se lei come dice ha i dati del progetto non avrà problemi a dire quante tonnellate di sfalci/scarti della lavorazione del legno servono per far andare l’impianto e quante tonnellate ne produce mediamente il crinale… Se i due dati si equivalgono senza dubbio l’impianto può avere un senso, ma se gli sfalci arrivano da Boretto o Brescello credo vada a farsi benedire il concetto di filiera corta che tanto ben funziona in alcune località del Trentino. Sarebbero solo decine di camion in più che circolano in lungo e in largo per la provincia, solo per produrre un po’ di corrente (pensare al teleriscaldamento no?).
(Commento firmato)
Le idee su forum e discussioni sono sempre ben viste ma il ritardo con cui arriva questa disponibilità è evidente… Come dire: meglio tardi che mai! Poi lei mi chiede se so cosa pensano gli altri partiti?… Io non sono un politico e non devo fare campagna elettorale e non mi presto a questo gioco; come cittadino mi limito a controllare quello che viene fatto sul mio territorio e sento il diritto e il dovere di comunicare ciò che vedo e penso. Il fatto che si possa aprire una centrale come quella di Fora in zona agricola con questa facilità non dovrebbe far piacere nemmeno a lei, basti guardare a cosa è successo a Pavia dove la Polizia e la Forestale hanno sequestrato l’inceneritore di Riso Scotti Energia che era stato costruito sulla carta per bruciare solamente la lolla del riso e poi non riuscendo “a starci dentro” hanno iniziato a bruciare anche rifiuti.
(Andrea Costi)
Già detto… alla buon’ora
I toni sono sempre gli stessi… Sembrate infastiditi dai cittadini che senza appartenere a nessun colore politico cercano di capire e informrsi su cosa accade. L’arroganza di volerci sempre mettere la politica e che passa in certi ragionamenti e certi atteggiamenti e proprio quella di chi vede sciamare il potere avuto per anni… I cittadini usano il cervello anche senza di essa e soprattutto trasversalmente… Dovete prenderne atto… Punto. La popolazione in montagna non è più quella di una volta che subiva tutto e basta… ora è fatta di tanta gente che per scelta ci rimane ad abitare, che la ama e si interessa dei progetti che la riguardano… Dovreste esserne orgogliosi… Un plauso ai ragazzi del comitato e anche a quelli di Felina per l’impegno che ci hanno messo per informarci tutti.
Saluti.
(Monica Comastri)
Ben arrivato signor Valerio…
L’illustrazione del progetto… ma quale progetto? Glielo chiedo per l’ennesima volta… La scheda di presentazione del progetto Apea… la bozza uscita successivamente… O il fantomatico progetto esecutivo di cui parla lei e che nessuno sembra aver visto? Oppure illustriamo altri dati che chiunque sia entrato nell’argomento ha detto di avere e che erano quelli esatti? Su cosa e con chi ci si dovrebbe confrontare visto che la Comunità montana ha negato un consiglio comunitario aperto sul tema? E poi lei mi parla di trasparenza…(?)
Signor Fioravanti, invece di preoccuparsi di cosa ne pensano gli altri partiti si preoccupi di una Comunità montana e di un assessore provinciale che minacciano di bypassare l’autorità di un’amministrazione comunale regolarmente eletta e che ha deliberato all’unanimità contro la parte di progetto relativa alla centrale a biomasse e non contro l’intero intervento. Se necessitiamo dell’autosufficienza per l’energia elettrica possiamo potenziare la parte di fotovoltaico inserita in progetto… nessuno sarebbe contrario. Mi può spiegare perchè si vuole tanto bruciare a tutti i costi visto che l’energia così prodotta viene anche pagata meno? Sono mesi, esattamente da quando si è venuti a conoscenza del progetto, che si chiede di poter avere un incontro ed un confronto… Ora, visto che lo propone lei, speriamo che si faccia. Potenza e misteri della politica…
(Antonio Manini)
Per il Sig. Fioravanti
Forse lei non lo sa ma il 29/10 era in programma proprio la presentazione di questo progetto, a Cavola di Toano. Dovevano essere presenti esponenti della Comunità montana, della Provincia, di Iren… Autorità che non si sono presentate. Quella stessa sera il sindaco di Toano assieme a tutta l’Amministrazione ha invece dichiarato di essere contrario al progetto seppur, all’epoca, “momentaneamente”. La mia domanda è dunque questa: perchè le suddette istituzioni non si sono presentate in quell’occasione? Perchè non si sono ancora espresse in una discussione pubblica in tutti questi mesi, come la cittadinanza auspicava? Forse perchè si aspettavano che il sindaco Lombardi non potesse davvero accantonare questo progetto… Progetto dai dubbi vantaggi energetici ed economici, dagli effetti negativi su ambiente e salute e dall’INESISTENTE risposta occupazionale (ricordo che per la gestione ordinaria della centrale verrebbero impiegate 4-5 persone e non necessariamente della nostra montagna…)! E, soprattutto, progetto nei confronti del quale, per i motivi elencati, si è riscontrata una pressochè unanime contrarietà da parte dei cittadini!!!
Sicuramente ci si aspettava che in questa GRANDE FAMIGLIA nessuno potesse permettersi di decidere in modo tanto distante dalla linea di partito… Ed invece è andata così, Sig. Fioravanti, controcorrente rispetto alle logiche di favore e di colore che dominano la nostra politica di ogni schieramento e a tutti i livelli, da quello locale a quello nazionale… E l’aggettivo “democratico”, che contraddistingue il nome del suo partito, è proprio quello che più si addice a questa presa di posizione dell’Amministrazione di Toano e che ora voi contestate. Quindi ben vengano i dibattiti, anche se ampiamente in ritardo, in cui ciascuno può illustrare le proprie argomentazioni e le proprie ragioni, ma la decisiva posizione del sindaco fortemente supportato dai suoi cittadini è questa e dovete prenderne atto. Posizione assolutamente non presa a priori, ma dopo aver preso coscienza di quelli che sono i REALI difetti di questo progetto, dati alla mano (evito di riproporglieli in questa sede perchè è stato già ampiamente fatto altrove, sia da membri del Comitato EcologicaMente di cui faccio parte, sia da Stefano Tacchio, sia da altre associazioni ed enti).
(Sara Benassi)
Repetita
Gentilissimo sig. Fioravanti, non mi-ci lasci nell’ignoranza, visto che é l’unica persona che possiede il progetto “esecutivo di Iren”, lo renda pubblico… come da mia precedente richiesta, grazie. Ci ripete che é “un ottimo progetto che persegue l’autosufficienza energetica locale”, senza specificare quanta energia consuma, in totale, almeno il solo comune di Toano; che “é distante da luoghi abitati” come se tutti i lavoratori, almeno per le otto ore lavorative, della zona industriale fossero dei fantasmi ininquinanti; che “ha certezza nell’approvvigionamento di materia prima”, mentre la certezza rimane di 1.473,8 Tn/anno. Se desidera rilanciare “la coltura dei boschi”, mi trova pienamente d’accordo, se in funzione anti dissestro idrogeologico e future frane ricorrenti nelle nostre montagne e non in funzione di futuro combustibile. Ascoltare le ragioni
degli enti é il nostro intento di base democratica, se è a doppio senso e reversibile. Devo constatare che l’unico ente disponibile a ciò è stato il Comune di Toano. Infine, per Sua informazione, esiste, è stata ratificata ed é in vigore “La Convenzione di Aarhus” che prevede ed OBBLIGA, sui progetti ambientali, l’informazione ed il coinvolgimento di tutti i cittadini ante progetto definitivo-esecutivo. L’obbligo é per tutti gli enti pubblici (Iren compreso) e per cui i singoli cittadini possono appellarsi-opporsi al TAR.
Resto in attesa della resa pubblica del progetto ESECUTIVO.
(Stefano Tacchio)