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“Perchè il Pd non prende la parte dei giovani?” / Giovanelli: “Il rimborso del Parco lo devolverò a un progetto utile per l’Appennino”. Interviene anche Simone Ruffini, segretario locale Pd

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La questione dei due anziani che hanno animatamente discusso alla presentazione della serata del lupo, conclusasi col felice epilogo di una stretta di mano, di fatto sta generando una nuova baruffa che, inevitabilmente, cade sul presidente del Parco Giovanelli, finito suo malgrado sotto i riflettori.

Scrive a Redacon Alessandro, un neolaureato iscritto al Pd disoccupato e, lamenta, delle cariche dell'ex senatore, presidente del Parco e ora rientrato nei ranghi degli insegnanti.

"Perchè - scrive in un commento Alessandro - noi andiamo in piazza a protestare, a lamentarci per il conflitto di interesse, e per la politica dei favori e poi abbiamo un ex senatore, che prende la pensione, è presidente del parco, e adesso andrà ad insegnare a scuola?".

"Io - prosegue il lettore - sono tesserato Pd, neolaureato in economia, e disoccupato. Quando vedo che il Pd difende chi ha la poltrona da 30 anni, e non me, possono girarmi le scatole?"

"Non è questione di favori, io sono a casa da 8 mesi, e quando vedo che sono sempre le stesse faccie sulla scena, e sempre le stesse persone a cui si perdonano e difendo gli errori, mi girano ancora di più... per poi sentirli alle assemble lamentarsi che a livello nazionale non c'è ricambio??"

Poi una provocazione:
"Perchè queste persone, se sono così in gamba, non si mettono in proprio invece di sfruttare il supporto e l'appoggio del partito per sistemarsi? E non lasciano a noi giovani la possibilità di crescere?". Una domanda ancora: "io non chiedo garantismo ma opportunità, e ricambio a ogni livello, non ho le competenze per sostituire chi comanda nel Pd, ma non mi va siano sempre gli stessi a comandare".

E per finire: "Perchè il Pd non diventa il partito della novità, invece che la vecchia nomenclatura post muro di berlino ancorata alla sedia??"

Avrà risposte il lettore? Comunque sia di una cosa siamo certi: tutto va "circostanziato".

* * *

Scrive la sua risposta ad Alessandro Fausto Giovanelli, presidente del Parco Nazionale, senatore e, ora, di nuovo insegnante nonchè esponente Pd e, prima ancora, del Pci/Pds.

Un solo incarico e i suoi perchè...

"Caro Alessandro, non ho tre incarichi. Ne ho uno: la presidenza del Parco Nazionale, per la quale posso presentare un curriculum più che rispettabile. Ma vorrei fosse valutato soprattutto per come è svolto. Ho anche un lavoro: insegnante di diritto, economia e scienza delle finanze al Cattaneo.

Non è un incarico e non me l'ha dato il partito. Laurea, abilitazione, insegnamento da precario per qualche anno... tutte cose fatte senza raccomandazioni o appoggi di chicchessia. E non è affatto vero che "ho tenuto occupato" o "rubato il posto di un giovane". È vero il contrario: ho lasciato ad altri giovani e meno giovani il mio posto, per rientrarvi nel momento in cui uno di questi lo ha lasciato per andare in pensione. Infine ho - e ne sono orgoglioso - il vitalizio parlamentare, alla pari di tutti coloro - non serve fare i nomi - che hanno rappresentato con onore Reggio Emilia nel Parlamento.

Ci terrei anche che fosse valutato analiticamente il lavoro di 14 anni a Roma. Non ho dunque tre incarichi. È vero che ho tre redditi diversi. Non sono il più ricco nè a Castelnovo Monti, nè a Cervarezza, nè alla "Sarzassa" dove abito. Sono redditi pubblici, misurabili, trasparenti, tassati al 100%; ma soprattutto sono il corrispettivo di lavori veri e di impegnativa quotidianità. Potrebbe bastare.

Ma al Pd devo di più: non basta legalità e trasparenza dei redditi. Bisogna anche destinarne una parte alla nostra causa politica e sociale. È quello che ho fatto. Dal '75 all '80 sono stato contemporaneamente insegnante e funzionario del Pci. Due lavori per uno stipendio perché tutto il compenso da insegnante è stato versato al partito. Ho lavorato per il Pci fino a 39 anni per il compenso da funzionario parametrato a quello di un impiegato metalmeccanico di 5a cat.

Poi per 14 anni ho avuto l'indennità parlamentare. Per metà è stata versata anticipatamente al Pds-Ds. Ho fatto per 8 anni il presidente di Matilde Spa rinunciando all’indennità prevista. Se rimarrò nell'insegnamento - a questo punto è doveroso che ci rifletta - sarò coerente con quanto ho sempre fatto e l'indennità dal Parco andrà per intero a finanziare un progetto utile per l'Appennino. Puoi/ potete contarci. L'ho deciso da subito. Non l'ho ancora fatto perché la possibilità di proseguire nell insegnamento è stata ed è ancora oggi - a maggior ragione - da verificare. Perché, pur potendo andare in pensione(già nel '92), mi sto misurando con la fatica e la sfida del fare scuola? Amo insegnare diritto, economia e scienza delle finanze ai giovani. La Costituzione, le regole della vita sociale ed economica, il bilancio dello stato e degli altri enti pubblici, sono da sempre oggetto di una mia passione personale e politica. Mi è sempre piaciuto parlarne con chiunque e a qualunque ora, nei partiti, negli enti locali, in parlamento e nelle piazze.

In un momento come questo in cui l'orizzonte della politica è oscuro, mi è sembrato motivante parlare davvero coi giovani dei "fondamentali" del vivere comune, dei problemi e delle umiliate eccellenze dell'Italia. Qualcuno non ci crederà? Non importa. Questa è la ragione fondamentale per cui sono rientrato nell' insegnamento ordinario nelle scuole di Castelnovo Monti. Potrei finire qui, anche se ho almeno altrettanto da dire. Sento e capisco che ci sono equivoci e incomprensioni. Mi serve un po’ di tempo per riflettere ... Ascoltando la scuola che ha un potere e una responsabilità precisa su questo punto; e naturalmente anche altri. Per chiunque voglia capire e saperne di più e per te, Alessandro, sono a disposizione"

(Fausto Giovanelli)

* * *

LA LETTERA DI SIMONE RUFFINI

Gentile Alessandro, mi chiamo Simone Ruffini, ho 28 anni e sono segretario del Circolo del Partito democratico di Castelnovo ne’ Monti. Nella tue domande vi sono sicuramente alcuni spunti di riflessione su cui è interessante ragionare. Comincio col dirti che all’interno del Partito democratico vi sono tanti ragazzi che occupano posizioni di responsabilità come o maggiori della mia; puoi dare un’occhiata anche alla composizione delle giunte o dei consigli comunali e troverai tantissimi giovani esponenti del nostro partito che occupano posizioni di rilievo.
La politica è molto bella e faticosa, richiede dedizione, sacrifici, responsabilità, mediazione e tem$po, donato dalla maggior parte di noi in modo gratuito o quasi del tutto. Ti posso assicurare che è così, il sottoscritto ad esempio non riceve nulla in termini economici e non si sogna di chiederlo, gli amministratori dei comuni di piccole o medie dimensioni come quelli montanari ricevono rimborsi che non arrivano a ripagare le spese telefoniche, per non parlare dei consiglieri comunali.
L’impegno prestato da tante persone è uno dei motivi che mi rende critico verso buona parte della classe dirigente del centrosinistra italiano che ha fatto fatica nell’interpretare i cambiamenti della società globalizzata. Molti dirigenti non hanno avuto la capacità di dare spazio ad un necessario rinnovamento interno; molte volte hanno curato più che altro gli interessi di bottega o di corrente ma non hanno utilizzato la politica in modo illegale, per arricchirsi personalmente o per sostenere un governo di leggi ad personam. Occorre prestare comunque attenzione, senza cadere in legittime ma fuorvianti generalizzazioni. Militando ho scoperto che vi sono figure esperte dotate di una visione della società in grado di fornire un quadro storico e sociale; la politica appare così come uno strumento fondamentale per buon andamento della società. I giovani in un partito di centrosinistra hanno bisogno di queste persone perché la politica deve avere una valenza progettuale che si sviluppa con l’esperienza e il confronto. Prima di entrare in politica ero anche io molto diffidente nei confronti di esponenti come Giovanelli o di altri “big” locali, ma devo ammettere che con la maggior parte di queste persone è possibile discutere anche fino a tarda notte, e, quando lo ritengono opportuno, non esitano a muovere le loro critiche verso chi come me ha posizioni di responsabilità, ma devo dire che nulla fino ad ora mi è stato imposto e da loro è possibile imparare molto. Certo la scelta del senatore Giovanelli di tornare a insegnare può essere opinabile; personalmente non l’ho condivisa perché l’ho ritenuta inopportuna; però è bene sottolineare che questo è il mio parere personale ed un partito non può permettersi di imporre scelte di vita ai suoi iscritti, a nessuno di loro. Alla differenza tra sinistra e destra credo ancora molto. E la situazione di oggi - tagli a scuola, enti locali, sanità, invece che alle rendite finanziarie - ne è una valida dimostrazione.
Spero di aver risposto, almeno in parte, alle tue osservazioni e ti invito a partecipare alle nostre iniziative, assemblee e dibattiti che in questi mesi stiamo organizzando.

(Simone Ruffini)

17 COMMENTS

  1. Era ora
    Era ora che una persona si decidesse a dire quello che io ho detto 20 anni fa, 1990, anno che ho riconsegnato la tessera dell’allora P.C. E pensare che ancora adesso ci sono le stesse persone al comando di quella che dovrebbe essere la sinistra… Ciao e auguri per il futuro.

    (Luciano Franchini)

  2. Beata ingenuità
    Caro Alessandro, la tua buona fede e ingenuità mi commuovono. Perdona il ragionamento un po’ cinico, ma è ovvio che da che mondo è mondo prima ci si sistema tra parenti e amici e amici e parenti degli amici, poi i tesserati, e POI si parla di ideologie. Chi prende 4 o 5 stipendi, se la legge lo consente, va in giro a declamare ai quattro palmenti che “è un suo diritto”. Poi meravigliamoci che la sinistra è alla frutta. Almeno il premier lo dice apertamente che se può aiuta “i suoi”. E con arroganza estrema dice anche che ama le belle donne e almeno non è gay. E’ lì al tg che sostiene le sue verità, indisturbato, è stato eletto dal popolo italiano. Lì i giochi sono chiari, a priori, piaccia o no. E molti lo applaudono anche, è un simbolo di virilità, anche se tardiva e coadiuvata dalle nuove risorse. Ma dov’è, invece, la coerenza tra i sedicenti eredi dell’ex Pc? Cosa è stato messo in comune? Le belle donne così la poltrona sotto al sedere fanno gola. Qualunque targa vi sia. Bontà individuale se uno, una volta eletto, non se ne approfitta. Ma chi elegge si faccia due domande. E chi ha orecchie per sentire, pure.

    (Germano C.)

  3. E circostanziamo…
    …circostanziamo agli ultimi, diciamo, venti anni che, in politica, dovrebbero rappresentare un’eternità? Non ci vuole particolare spirito d’osservazione per notare come nel Pd un ricambio generazionale vero non c’è stato. Non c’è stato neanche quando esponenti nazionali hanno commesso errori madornali: vogliamo ricordare la Bicamenrale presieduta da D’Alema? O la prima caduta del governo Prodi prontamente rimpiazzato dallo stesso D’Alema? O l’imposizione del candidato sindaco di Bologna di un fedelissimo del sempre presente D’Alema che consegnò, per la prima volta nella storia, la città al centrodestra? O le primarie in Puglia, patria del perenne D’Alema, in cui stravinse Vendola? Vogliamo parlare di Veltroni, di De Mita o più semplicemente di persone della nostra provincia che cominciano ad assomigliare ai “Rotoloni Regina”? D’altra parte se le 2500 persone riunite da Renzi vengono definiti “rottamatori” qualcosa da rottamare ci sarà pure… e normalmente non si rottamano auto in rodaggio…!
    A scanso di equivoci credo che nel centrodestra non vada molto meglio, eh? Ci sono partiti in cui “se sei fedele” puoi fare carriera, partiti nei quali “se sei il figlio del capo” puoi fare carriera, partiti nei quali “se cambi bandiera in un senso” sei un eroe ma “se cambi bandiera in senso contrario” un traditore, eccetera, eccetera. Vedo anche che in Europa, nei maggiori stati, i premier sono tutti stati eletti da quarantenni. Persino le due più grandi potenze belliche mondiali hanno eletto premier dei quarantenni. Noi no. Noi trattiamo accuratamente con potente colla le “poltrone” prima di ogni elezione. Un Paese che non pensa a far crescere i giovani (e si cresce meglio avendo dirette responsabilità) presto si troverà alla mercè di un destino non felice. Rimarranno gli anziani, soli. Perchè i giovani non crederanno più in loro. Sono già molti quelli che rivolgono le loro attenzioni a tutto tranne che alla politica. Questo a qualche miope potrebbe anche far comodo ma… quale sarà il prezzo che tutti dovremo pagare? Gli “anziani” hanno un’opportunità unica: mettere il loro “sapere” al servizio delle loro tasche ma dei giovani che devono diventare persone “su cui tutti contare”. Meglio gratuitamente, se le loro condizioni glielo permettono. Meglio se a farlo fosse un partito con la storia del Pd.

    (Elio Peri)

  4. Caro Alessandro
    Sicuramente con me sull’argomento da te trattato sfondi una porta aperta, anzi un portone. Sono anni che professo questa “fede” del rinnovamento, ma quasi mai ho visto il mio partito imboccare la via di Damasco. Anzi, ultimamente ho letto che una nostra nota amministratrice ritiene che a fine mandato per il BENE dei giovani e della SUA gente… DEVE continuare a fare politica. Mi astengo da qualsiasi ulteriore commento. Altra nota dolente, i nostri del Pd NON hanno inventato la GIRANDOLA delle poltrone, ma sicuramente la perorano con ottimi risultati e mai dico mai coloro che hanno manifestato conclamata incapacità se ne sono ANDATI, anzi si sono reciclati a nuovi incarichi e nuovi stipendi. Nell’ultima riunione del Pd a Felina ho manifestato il mio pensiero sul PORTA A PORTA di Bersani, chiedendo al segreterio: ma cosa andiamo a raccontare, tutto è vecchio e non abbiamo credibilità, là a Roma ci sono le stesse persone che hanno affossato il Pd, i vari D’Alema & C. Ma ragazzi come si fa a essere credibili, basta guardare a casa nostra, noi vorremmo che il popolo fosse solidale e poi I CAPI navigano navigano con stipendi e compensi d’oro.
    Alessandro… concludo auspicando il Porta a Porta con la raccolta differenziata dei nostri politici mummificati. Il nostro partito ha bisogno di questo, di aria nuova e vita nuova, ma ancor più ha bisogno di NOI giovani, anche di te, che hai avuto il coraggio di scrivere di questo problema…
    Non te la prendere se ti casseranno, tu hai RAGIONE e loro torto, i dati ti danno ragione.
    Saluti.

    (Roberto Malvolti, [email protected])

  5. Ah, ecco!
    Leggendo si capiscono tante cose. Stare a scuola per fare… una missione! Guadagnare per devolvere, verrebbe quasi da dire… parafrasando un noto motivetto politico “meno male che Fausto… c’è!”. Già che c’è, ex senatore, spieghi anche i pranzi e le cene che ovunque le vengono offerti (spontaneamente?), perché i ristoratori, a quanto dicono, non ne possono più. E neanche io che vivo con un solo stipendio e faccio fatica a tirare a fine mese. A me non offrono nemmeno il caffè, al massimo mi offrono il limoncino a fine pasto, in qualche pizzeria generosa (più uniche che rare).

    (Germano C.)


  6. Gentile Alessandro, ma qual è la sua aspirazione? Quella di fare carriera nel Pd? E’ per questo che vorrebbe un ricambio generazionale? Ma lei è assolutamente certo che, rebus sic stantibus, qualora lei fosse nella posizione di Giovanelli non farebbe lo stesso? Mi lasci innanzitutto dire che mi risulta ostico comprendere come un giovane, oggi, possa essere tesserato di un partito. Di qualunque partito. Mi fa sorridere vedere come ancora qualcuno creda nei valori della destra o della sinistra, che qualcuno creda che esista la destra o la sinistra. La politica italiana è morta e la cinica rappresentazione della sua mediocrità la si è vista l’altro giorno in tv quando due gerontocrati sono stati chiamati a fare le vallette di uno spettacolo televisivo, a leggere la loro particina come alle elementari si recitava la poesia davanti alla maestra, rispolverando visioni del mondo che sopravvivono solo nella testa di chi ancora subisce la fascinazione di ideologie atte solo al mantenimento dello status quo.
    Ma ritorniamo al punto. Quello che lei imputa a Giovanelli è una questione etica e di opportunità ma dal punto di vista del diritto non ho dubbi che il presidente del Parco, e come lui tanti altri, non violino alcuna norma. Ma lei crede che il problema sia solo politico? Se così fosse si potrebbe essere ragionevolmente ottimisti, ma il problema è assai più grave e radicato. Il problema è probabilmente nella sua stessa famiglia, tra i suoi parenti e amici di una certa età. Il problema consiste nel fatto che coloro che oggi sono prossimi alla pensione e che sono la maggioranza in Italia hanno avuto benefici enormi dalla classe politica dei gerontocrati e a quel modo di fare politica e a quei politici non possono che essere enormemente grati. Lei è laureato in economia e non ha compreso la drammaticità della situazione? Si sta preparando uno scontro generazionale fortissimo tra coloro che in passato sono andati in pensione a 40 anni e coloro che forse alla pensione non ci arriveranno mai e se ci arriveranno otterranno forse un terzo del loro ultimo stipendio. Uno scontro tra i milioni di pensionati e i giovani che quelle pensioni dovranno pagarle. Uno scontro tra i dipendenti pubblici inamovibili e iper-tutelati e i precari interinali senza diritti e prospettive. Tutto questo perchè in Italia il diritto si è trasformato in privilegio, la solidarietà in spreco, i sindacati si sono trasformati in lobbies e la politica, ovviamente, in casta.
    Non è (solo) Giovanelli o una intera classe politica che si sta rubando il suo/nostro futuro ma, è doloroso ammetterlo, è una intera generazione che oggi non può e non vuole rinunciare ai benefici acquisiti. Oggi, per la prima volta dopo molti decenni, i giovani si trovano di fronte alla prospettiva di avere una futura qualità della vita peggiore di quella che hanno avuto i propri genitori, con minori diritti e peggiori prospettive economiche. Ma è inevitabile che sià così poichè i soldi che pareva non dovessero finire mai sono finiti e non si può chiedere a quella generazione, di cui anche Giovanelli è figlio, di rinunciare ai propri privilegi. Almeno non lo si può chiedere fino a quando Tremonti, a forza di tagli, tiene (fortunatamente) in piedi la baracca dei conti pubblici. Se si arrivasse al collasso greco allora si sarebbe costretti a riforme “lacrime e sangue” che però potrebbero andare a tutto vantaggio delle future generazioni.
    Al sig. Giovanelli vorrei invece dire che non è importante se lei devolve al partito o in beneficenza anche tutto il suo stipendio (giustificazione/intento che ricorre sempre presso coloro che vengono scoperti ad occupare due, tre o persino quattro incarichi); il punto è che lei occupa un posto che potrebbe essere legittimamente occupato da qualcun altro qualora lei si accontentasse del suo vitalizio da parlamentare e del suo emolumento da presidente del Parco. E’ mai possibile che nell’Italia dei fankazzisti ci siano persone che sono così desiderose di lavorare anche 13 ore al giorno? Faccia un passo indietro anche se la legge è dalla sua parte, ne guadagnerà in immagine.
    Salute.

    (R.S.)

  7. Solidarietà ad Alessandro
    Ciao Alessandro. Le domande che hai posto rispecchiano l’ideale di chi predica bene e razzola male. Mi riferisco ai nostri amministratori, in gran parte del Pd, partito che sventola ai 4 venti il problema del conflitto di interesse di Silvio Berlusconi e poi, nel suo piccolo, fa ben peggio. Sia chiaro: io non ho mai votato e mai voterò per Berlusconi. Tuttavia credo che questa evidenza sia innegabile. Già penso che sia ridicolo il fatto che una persona prenda il vitalizio da parlamentare una volta terminato il suo mandato: figuriamoci se poi ha anche altri 2/3/4 lavori… Ha dell’incredibile. Io ho sempre sostenuto e sostengo tutt’ora che nel nostro piccolo si rispecchino i luoghi comuni che ci sono a livello nazionale. E poi, leggendo la risposta del sen. Giovanelli, mi viene ancora più da ridere… Ma in 14 anni cosa è stato fatto per la montagna dai nostri politici di Reggio? Forse mi sono perso qualcosa… Abbiamo la peggiore viabilità d’Italia, non ci sono infrastrutture (autostrade, treni…), non ci sono servizi di collegamento e quelli che ci sono, se non ci fossero, sarebbe meglio! E poi udite udite: IL PARCO!!! Questo ente a quante persone della zona ha dato lavoro? E poi il bello è che l’unica cosa che avevamo ce l’hanno fregata quelli di Sassalbo!!! Bravissimi davvero. Non posso che complimentarmi con lei, sig. Giovanelli, e con tutti i suoi colleghi. A Collagna frana tutto, a Ramiseto hanno delle strade che in confronto le carraie sono messe meglio, a Ligonchio, per raggiungerlo, sembra di andare in guerra! A Busana pensano bene in momento di crisi di spendere 100000 euro per una fontana! Devo aggiungere qualcos’altro per chiedervi di andare gentilmente in pensione e lasciare spazio ai giovani? Quindi, caro Alessandro, tu quando passi per la strada puoi vantarti di andare in giro a testa alta, al contrario di qualcun altro che farebbe meglio a nascondersi in casa.
    Ciao a tutti e buon lavoro (per chi ce l’ha)!

    (Paola Bortolani)

  8. Ma quale ingenuità, il problema è vero…
    Caro Alessandro, innanzi tutto mi faccia dire che, al contrario di R.S., non mi fa sorridere, ma mi allarga il cuore “vedere come ancora qualcuno creda nei valori della destra o della sinistra”. E’ ben triste, e certamente votata al peggio, la società in cui quei valori vengono irrisi, quale che ne sia la ragione. E mi risulta ostico comprendere come qualcuno li possa irridere, dal momento che la storia ha insegnato, anche sanguinosamente, che non ne esistono altri con i quali sostituirli. Forza, dunque: si faccia sentire, rompa le scatole, si organizzi. Non risolverà tutto, ma è un pezzo di strada che va fatto. Detto questo voglio congratularmi perché ha posto, invece che dei problemi di cortile – come purtroppo se ne sono letti fin troppi in questi giorni – dei problemi politici, sui quali ha un senso ragionare anche fra persone che pure, da quel che vedo, hanno età, storie e idee molto diverse. Lo stesso R.S., dopo aver irriso alla “politica morta”, ha portato un contributo di politica assai serio e profondo, contribuendo a spostare il ragionamento sul rapporto fra generazioni e, soprattutto, sul futuro di quelle più giovani. Sinceramente di stipendi, compensi, incarichi e di sguardi dal buco della serratura in casa Giovanelli non se ne poteva più. Pur non essendo di Castelnovo una cosa tutto questo cicaleccio me l’ha insegnata: per chi non ama l’ex senatore ogni scusa è buona per dargli addosso; per chi lo ammira ogni mancanza ha una scusa. Non sono riuscito però a leggere una parola sul giusto o sullo sbagliato delle sue scelte là dove opera, cioè là (Parco, scuola) dove il suo operato ha sì una immediata e diretta rilevanza pubblica.
    Ma vengo al tema politico – e prima ancora sociale – della questione del rapporto tra generazioni. E’ troppo grossa questione per non capire che non si risolve con un appello al “fatti più in là” nei confronti degli anziani (o di chi ha due incarichi o di chi è onorevole). Per due ragioni contrapposte e complementari. La prima (forse più piccola, ma per me che ho quasi sessant’anni di un certo peso) sta nel fatto che sarebbe clamoroso e dannoso privare la società (la sua economia, la cultura, la formazione, persino la politica) del contributo di oltre il 30% dei suoi componenti, che sono portatori di esperienze, capacità e, in qualche caso, anche di voglia di lavorare persino 13 ore al giorno (non è il mio caso, ma che male c’è?). La seconda (più grande e, allo stato, come giustamente lei e R.S. avete sottolineato, ben lungi dall’essere presa in considerazione) sta nel fatto che è disastroso e può solo portare al fallimento della società la speranza che le energie più vive, fresche e aggiornate possano assumere il ruolo che compete loro solo grazie alla disponibilità degli anziani.
    Dunque la soluzione può stare secondo me solo in un rovesciamento delle priorità nazionali, in altri termini in una modificazione sostanziale dell’impiego delle risorse. Istruzione e formazione finalizzate, salari d’ingresso, quote d’impiego riservate, costi più alti a chi dà lavoro precario invece che stabile e ogni altro elemento (non sono un esperto) che impegni la società nel suo insieme – e non i singoli – a risolvere un problema colossale. Credo che se i giovani aspetteranno ancora un po’ ad organizzarsi per pretendere queste (o altre, magari più utili) decisioni, potrebbero arrivare tardi. E con loro tutti quanti noi.

    (L.B.)


  9. Non voglio criticare nessuno, non penso però sia giusto far finta di non vedere come veniamo presi per i fondelli. Ad ogni finanziaria si mette mano alle pensioni, prima con il sistema contributivo (una vergogna) poi con l’allungamento delle finestre e ci manca poco che tolgono anche i 40 anni di contributi, unica cosa giusta che avrebbero dovuto fare 50 anni fa. Il punto è che ci hanno fatto vedere come sono bravi in Parlamento a diminuirsi lo stipendio, ma quello che mi sorprende e che non ci sia nessuno che bolli come vergogna italiana andare in pensione dopo 2 anni 6 mesi e 1 giorno di governo a qualunque età e con la bellezza di 5 mila € mensili!!!!
    Non credo sia una questione di opportunismo, ma di onestà verso il paese; ormai gli italiani hanno capito che le uniche persone che non sono intenzionate a tagliare benefit, indennità parlamentari e baby pensioni sono proprio coloro che dovrebbero dare un esempio concreto a chi sta soffrendo in questo momento di grave crisi. Se vogliamo risollevare la testa lo dobbiamo fare tutti dal primo all’ultimo un sacrificio vero, a noi hanno già tagliato il tagliabile, ora tocca a chi governa, dal parlamento alla regione fino ad arrivare alla provincia e ai singoli comuni, fare qualcosa di concreto.

    (Nazzareno Carboni)


  10. Mi stupisco di chi osa dubitare della buona fede del nostro senatùr, così benevolo e generoso, che in tempi di crisi ha solo TRE redditi e a differenza di parecchi suoi ex-colleghi non è mai stato processato nè indagato. Grazie per la passione nell’insegnamento, sicuramente saprà trasmettere i valori dell’onestà, del senso civico e comune e del cambiamento sociale che tanto auspichiamo.
    Questo è il Pd-l,il piddimenoelle, bellezza
    (vergogna!).

    (A.L.)

  11. Per Paola Bortolani
    Cito da Paola: “IL PARCO!!!! Questo ente a quante persone della zona ha dato lavoro? E poi il bello è che l’unica cosa che avevamo ce l’hanno fregata quelli di Sassalbo!!!”. Non so quante persone della zona lavorino al Parco, ma qualcuno ci sarà! La “zona”, poi, essendo il Parco non locale ma nazionale, dovrebbe essere intesa in maniera più allargata. Non sono di qui, ma vengo spesso in questi luoghi dove mia moglie ha casa e mi domando invece perchè nessun operatore PRIVATO “approfitti” dell’essere in un Parco nazionale. Se dove sono io (hinterland milanese) ci fosse un Parco nazionale, lo scriverei da tutte le parti: nel mio negozio, nel mio ufficio, nel mio ristorante… La sede, signora, non penso risolva i problemi della disoccupazione (ma a Cervarezza Terme non c’è più???), mentre se imprenditori attuali e nuovi sapessero trarre dalle potenzialità del territorio e del Parco (come attrattore agli occhi di consumatori e turisti) forse sì che creerebbe, magari anche a sua insaputa, occupazione. L’imprenditoria comunque lasciamola al privato. Sugli stipendi del presidente non commento. Anche a mio avviso dovrebbe lasciare l’insegnamento e il posto a un giovane (o vecchio) disoccupato. Contesto però il giudicare il Parco in base al presidente.

    (Gianni F.)

  12. Domanda alla redazione: di cosa stiamo parlando?
    Non conosco il senatore Giovanelli, ma essendo appassionata di parchi e navigando in internet sono finita a seguire questo dibattito surreale. Voglio chiedere alla redazione di dirci, per favore, a quanto ammonta l’indennità (netta, per favore) di un presidente di Parco nazionale. Così almeno sapremo tutti un po’ meglio di cosa si sta effettivamente parlando.
    Grazie in anticipo.

    (Giovanna Ponzè)

    —–

    @CGiriamo la richiesta all’interessato.

    (red)#C

  13. No, lo chiedo alla redazione
    Per la verità, essendo un dato oggettivo, uguale per tutti i presidenti, pubblico, e al quale una redazione di giornale può facilmente accedere (al Ministero, in Regione, al Parco, in Prefettura o altrove) sarebbe preferibile non chiedere all’interessato. Grazie.

    (Giovanna Ponzè)

    —–

    @CSe la cosa per lei riveste tanta importanza, nulla la trattiene dal procedere per reperire il dato.
    Cordiali saluti.

    (red)#C

  14. Per Paola Bortolani 2
    Carissima Sig.ra Paola, prima di affermare pubblicamente che quelli di Sassalbo “hanno fregato” qualcosa a quelli di Busana, la preghiamo di riflettere attentamente sul significato delle parole che utilizza. La sua è una polemica vecchia che si aggiunge a una polemica nuova per rendere quest’ultima polemica ancora più polemica… Dia retta a noi: venga a rilassarsi qualche giorno nel nostro bellissimo paese. Da noi è tempo di castagne secche e farina dolce e un buon bicchiere di vino qui non lo si è mai negato a nessuno, tanto meno a un amico di là dal passo! Garantiamo che dopo non si sentirà più così polemica!
    Cordialmente.

    (Gli amici di Sassalbo)


  15. Gentile Simone, condivido ciò che dici. Ma mi chiedo: non credi sia opportuno, quando non si è d’accordo con la scelta di una figura di spicco come Giovanelli, rendere pubblico il proprio disaccordo? Sono molto felice che tu l’abbia fatto, dimostrando che non sono il solo nel Pd a pensarla così. Altrimenti la gente non farà altro che associare le scelte del singolo con quelle del nostro partito. Credo che chi fa politica lo debba fare con l’intento di essere un punto di riferimento per la gente e, come è chiarissimo dalla tua lettera, la politica è un sacrificio, lo si fa nel tentativo di fare qualcosa di buono per gli altri, non per se stessi. Infatti, non vorrei fosse stato travisato il mio intervento. Io non chiedo al Pd di trovarmi un posto di lavoro, chiedo quand’è che vi sarà un impegno concreto per un problema concreto, la disoccupazione giovanile sul territorio? Quando sarà, questa emergenza sociale, in cima all’agenda delle problematiche del Pd? Quando si organizzeranno incontri e dibattiti sul problema? E, infine, un partito attento alle esigenze dei lavoratori, come il nostro, con un’ideale propenso alla solidarietà sociale, che guarda alle difficoltà dei giovani, degli anziani, dei disoccupati, può permettersi di avere al proprio interno situazioni scomode, e difficilmente difendibili, come la scelta del senatore (per quando si evince dalla sua lettera, son certo abbia tutte le credenziali per insegnare, ma anche il presidente Prodi le aveva, ma non mi risulta insegnasse economia industriale mentre svolgeva il ruolo di presidente del Consiglio)? E l’ultima domanda, perchè questa questione è stata tirata fuori, solamente ora e da un tesserato, che a livello politico non ha nessuno visibilità come me? Perchè non è stato reso noto da subito, ai cittadini, che non tutto il Pd montano concordava con questa scelta del senatore, in un momento così difficile nel mondo del lavoro?

    (Alessandro)

  16. Passo e chiudo
    Strano modo di fare giornalismo. Una lettrice chiede alla redazione una informazione (non importante per lei, importante per la discussione che il giornale sta alimentando) e le si risponde di cercarsi i dati! Avranno i lettori il diritto di sapere se si sta parlando dei soldi del caffè o di quelli per uno yacht?
    Congratulazioni e buon lavoro.

    (Giovanna Ponzè)


  17. Caro Simone, per quello che può valere hai la mia solidarietà, qualsiasi altra parola non avrebbe senso. In questa nostra società c’è chi può giustificare tutto e chi niente, chi parla in un modo e poi razzola in un altro modo, ma cosa vuoi, lasciamoli fare. Oramai abbiamo raggiunto il fondo, in teoria dovremmo rialzarci ma con certe persone sarà dura.
    Un saluto.

    (Dario G.)