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Bisogno di tenerezza

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Riceviamo e pubblichiamo.

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E’ tempo di caccia. Nei fine settimana, al mattino, si sentono echeggiare gli spari nei boschi. Non è una bella sensazione, preferirei sentire cantare gli uccelli e vedere i caprioli nei campi intorno, anche se qualcuno sostiene che danneggino irrimediabilmente le colture (di quali campi coltivati parlino non si sa, poiché ormai nessuno più si occupa di questo settore nelle nostre zone).

La convinzione dei signori cacciatori di essere salvaguardia dell’ambiente non riesco proprio a digerirla. In primo luogo perché la pretesa di sostituirsi agli equilibri che la natura ha stabilito è patetica e ormai purtroppo ne vediamo i risultati. Poi ci basti vedere come questi personaggi trattano quelli che sostengono essere i loro migliori amici: i loro cani. Spesso non rientrano dalle battute di caccia e allora li vediamo vagare spaventati e affamati per la strada a decine in questo periodo e non è facile avvicinarli per poterli aiutare poiché i metodi di “addestramento” che subiscono li rendono diffidenti e timorosi al punto di scappare comunque da qualsiasi presenza (soprattutto maschile). La maggior parte di loro va incontro ad una fine orribile per fame e freddo.

Ma se riuscite ad avvicinarli e ad ottenere la loro fiducia vi renderete conto (a me è successo) di quanta fame di carezze e di amore abbiano queste creature. Perché è di questo che parliamo: creature viventi che qualcuno utilizza come se fossero strumenti a loro uso e poi abbandona o sopprime se non servono più.

Non c’è bisogno di dire altro: pensateci.

(Nicoletta Onfiani)

15 COMMENTS

  1. Bisogno di tenerezza
    Mio marito, cacciatore, ha pianto come un bambino quando la sua cagnolina, purtroppo azzannata da un cinghiale, è morta… Ma non l’ha lasciata nel bosco… L’ha voluta seppellire in giardino. Alla cagnolina che possiede tutt’ora ha comprato il giubbotto antizanna e, per non rischiare di perderla e non ritrovarla, addirittura il localizzatore satellitare… Per non parlare della cura che ha nell’alimentazione, nella salute e nella pulizia quotidiana… E dei complimenti e delle carezze quotidiane… Se non è amore questo!!!!

    (Anna Canovi)

  2. Non condivido
    Io, invece, non condivido per nulla. La funzione del cane è stata anche quella sin dalla sua origine. Non perchè alcuni addestrano male i loro animali o perchè qualche cacciatore non ha cura degli animali i soliti “perbenisti-animalisti” possono insorgere contro questa pratica vecchia quanto la specie umana.

    (Alessio Zanni)

  3. Risposta per Alessio Zanni
    …lasciando stare il “ruolo” che l’uomo ha IMPOSTO alla specie lupo (tramutatasi in cane…) mi sento di affermare che qui nessuno è perbenista: e la scusa che la caccia sia una pratica vecchia quanto la specie umana rimane tale, in quanto anche la lapidazione è una pratica vecchia come la specie umana, l’omicidio, la pedofilia, ecc. Perchè quindi tutti questi crimini devono essere (giustamente) puniti e il crimine caccia invece no? Siamo o non siamo esseri superiori (per definizione non di certo per i fatti!!!) in grado di civilizzarci ulteriormente???
    Grazie.

    (Commento firmato)


  4. Non entro nel merito dell’episodio perché ogni avvenimento si completa da solo e non consente di generalizzare. Voglio solo esprimere un pensiero riguardo al “crimine” caccia: uccidere animali allevati dall’uomo per nutrirsene ha forse una valenza diversa, più nobile, del cacciarli? Chi si schiera tanto apertamente contro la caccia sarebbe disposto a rinunciare completamente alla normale dieta onnivora di noi esseri umani? Io personalmente non vedo grandi differenze tra il comprare e cucinare carne ed il cacciare per divertimento… paradossalmente mi sembra più “umana” (brutto termine, ma tant’è…) una pratica che lascia all’animale la possibilità di fuga rispetto ad una che lo alleva con il solo scopo di ucciderlo per consumarlo.

    (Giuliano Gabrini)

  5. Orgogliosamente differente
    Gentilissimo Giuliano, quello che non funziona è che dei personaggi travestiti da tartarughe ninja e armati sino ai denti, a mo’ marines nel deserto, possano avere la libertà di ammazzare per boschi. Quel che è peggio è che, nel fare gli “ecologisti”, ammazzano per divertimento. La coglie la sottile differenza? Mi perdoni, ma io la penso orgogliosamente differente.

    (Fulminant La Penna)

    P.S. – Giova sapere che la cagnolina di cui sopra ora ha un giubbotto anti-zanna. Anche la Laika venne celebrata come un’eroe e ossigentata per tutto il viaggio nella navicella spaziale. Poi venne lasciata morire lassù.

  6. Divertimento
    Un divertimento potrebbe essere quello della caccia ad armi pari! Potrebbe essere un divertimento anche per chi sta a guardare; ve lo immaginate un cacciatore, tutto bardato, correre dietro una lepre per prenderla a mani nude? Uno spettacolo! Con i cinghiali potrebbe essere una cosa un po’ più seria, del tipo la corrida.

    (Elio Bellocchi)


  7. Gentile Fulminant, mi dispiace ma no, non colgo la differenza. Continuo a non vedere come il cacciare un cinghiale possa essere moralmente scorretto rispetto al macellare un maiale (o a comprarlo già macellato per mano di qualcun altro…). Non consideriamo poi gli stermini che compiamo nella nostra quotidianità nei confronti di insetti/aracnidi e simili perché, egoisticamente, ci infastidiscono. Non si tratta sempre di animali? La taglia è una discriminante? Io non caccio e non giudico chi caccia; trovo insensato avviare discussioni sull’eticità di questa disciplina quando vi sarebbero ben altre questioni da avviare prima e contemporaneamente (l’agire dell’uomo nei confronti degli animali in generale, su tutte). Diverso sarebbe il cacciare con il solo fine di uccidere, senza curarsi della preda e senza consumarla (questo, personalmente, mi infastidisce parecchio). Se dovessi mai indignarmi e dovessi farlo su @CRedacon#C, probabilmente sceglierei argomenti più eticamente discutibili delle battute di caccia, come ad esempio le “costituzionali” missioni di guerra petrolifera che coinvolgono la nostra nazione in Iraq e Afghanistan, dove il conto odierno delle morti umane supera nettamente la somma degli ungulati che potranno mai vivere nel nostro già sovrappopolato Appennino per decenni e decenni. Di cacciatori travestiti da tartarughe ninja non ne ho mai visti, mi pare scontato che la mimesi (e quindi il vestiario) giochino un ruolo importante nell’avvicinare la preda. Non da ultimo, vorrei ricordare che la pratica della caccia ha permesso alla specie umana di sopravvivere nell’antichità, di riprodursi e di giungere (attualmente) a disprezzarla; è giusto discuterne, certamente, ma tenendo presente che è da lì che veniamo. Un saluto.

    (Giuliano Gabrini)


  8. Allora, prima cosa bisogna dire che non tutti i cacciatori lasciano i cani nei boschi, perchè io conosco dei cacciatori che vogliono bene ai loro cani, quasi come dei figli. Seconda cosa, sì aboliamo la caccia, lasciamo girare caprioli e cinghiali indisturbati, che poi vi voglio vedere fra una decina di anni quando non ci saranno più alberi (perchè se lo sapete quando tagliano gli alberi, dopo gli fanno gli “impianti” per farli ricrescere e i tuoi amati caprioli mangiano tutti i germogli); a un mio collega gli hanno mangiato persino i germogli in cortile. E poi, terza cosa, dopo ho finito, quegli animali sono dei veri e propri autobus di zecche, io non so te ma quando ero piccolo e andavo per i boschi non mi capitava mai di prendere una zecca: sono uscito questa estate a fare un giro nel bosco e sono tornato a casa in compagnia, avevo “UNDICI” zecche in tutto il corpo… Valutate voi.

    (Iron)

  9. Equilibrio
    Giova ricordare che chi ha vissuto la caccia “in casa” poichè praticata da più generazioni della famiglia ne vive un aspetto romantico che qualcuno, che non ha mai vissuto, non può capire e rischia di limitarsi con superficialità al commento del gesto brutale sotto il profilo puramente etico. Giova ricodare che la frequentazione delle nostre campagne comporta al rientro a casa un’altra attività: la “conta delle zecche” un tempo inesistenti. Forse l’equilibrio dell’ecosistema si è spezzato alla comparsa di caprioli nei prati in quantità tale che neanche in Carinzia si riscontra? Giova ricordare che, nonostante gli sforzi di molti, il cane resta il cugino del lupo e non dell’uomo e l’utilizzo ai fini di caccia, per alcune razze particolarmente inclini, ne manifesta e realizza la piena natura mentre la insistente volontà di ricondurlo alla vita umana ne reprime le reali potenzialità comportando un vero stress nell’animale. I maltrattamenti di animali si pongono su un altro piano e vanno perseguiti e sanzionati nei termini di legge ma non è rappresentativa della realtà, anzi faziosa, l’equazione cane da caccia=cane maltrattato. Equilibrio… perchè qualcuno già molto tempo fa diceva che la verità sta nel mezzo.

    (Commento firmato)

  10. E’ sempre la solita storia
    Già, sempre la solita storia, sembra che i cacciatori siano degli esseri ignobili, che uccidono tutto, maltrattano tutti. Ma voi, signori e signore, che ne sapete della caccia, voi che blaterate e non sapete altro che criticare, criticare senza fare mai esame di coscienza, voi che con le vostre assurde macchine uccidete nella strada milioni di animali, voi che non siete disposti a mangiare vegetariano, voi dovreste guardarvi un po’ dentro e soprattutto informarvi, capire le cose prima di starnazzare parole, parole, parole. Serve un confronto, non sentenze.

    (Angelo Gambarelli)

  11. Qualcuno sta esagerando…
    Abito alla Croce e domenica mattina approfittando del bel tempo ho voluto fare un giro a piedi con la mia bimba (2 mesi) in direzione Boaro… Diciamo che appena oltrepassato il bivio per Costarella siamo dovuti tornare indietro di corsa poichè tra spari e cani e correvano da una parte all’altra della strada sembrava di essere in trincea. Ho personalmente visto un cacciatore che ha sparato ad una distanza di circa 50 mt da noi, è inammissibile.
    Mio padre è un cacciatore ma loro vanno nei boschi lontano da case, questi invece vengono a sparare in paese!
    Ma vi rendete conto?

    (Denis)


  12. Non mi stupisco delle critiche feroci nei confronti della caccia. Io amo gli animali, i cani in modo particolare, ed avrei, forse, espresso gli stessi giudizi se non avessi iniziato quasi per sfida e per desiderio di conoscenza e curiosità a seguire una squadra di cacciatori. Era l’unico modo per rendermi conto. Sono passati più di 20 anni, adoro il lavoro dei cani, l’amore, ricambiato, che li lega al proprietario, l’impegno e la fatica che l’allevamento e l’addestramento comportano, la perfetta sintonia tra uomo e natura, l’emozione di una ferma e… poca importanza ha un carniere vuoto rispetto a ciò che si è vissuto. Non tutti i cacciatori sono “rambo”!!!!!

    (Commento firmato)

  13. Basta aprire gli occhi!!!!
    Ne conosco ben pochi di cacciatori civili e che “trattano” bene i loro cani: trattare bene il proprio cane significa (per chi non lo sapesse, e mi sembrate in tanti) rispettarli prima di tutto; vengono trattati come carne da macello!!!!! E se per disgrazia “non vanno bene” vengono tranquillamente ceduti, regalati o soppressi! QUESTO E’ TRATTARE BENE IL PROPRIO CANE???????????

    (Commento firmato)