Riceviamo e pubblichiamo.
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Durante il Consiglio comunale (di Castelnovo ne' Monti, ndr) del 28 settembre 2010, in risposta ad una nostra interpellanza sul ripristino di via Pignedoli a Felina, interessata da un’importante abbassamento della sede stradale che ne ha causato la chiusura per tre mesi, il vicesindaco Cosetta Gattamelati ha fornito una risposta semplicemente sconcertante. Abbiamo atteso di poter esaminare i verbali della seduta per trovare conferma a quanto affermato dalla Gattamelati ed evidenziare così un comportamento dell’Amministrazione a dir poco originale. Il testo virgolettato che riportiamo di seguito è la fedele trascrizione dei verbali della seduta del Consiglio e sono da tutti facilmente consultabili e verificabili. Alla richiesta di spiegazioni, da parte del consigliere Tamburini, in merito ai ritardi dei lavori per permettere la riapertura di via Pignedoli, la Gattamelati così risponde:
“…Abbiamo verificato, attraverso una serie di sondaggi, e si è voluto anche arrivare ad una verifica vera e propria di quello che era successo, si sono verificate tutte una serie di ipotesi che poi, attraverso dei sondaggi geologici abbiamo portato alla luce. Il tutto perché si riteneva necessario stabilire di chi erano le responsabilità rispetto all’abbassamento di questo manto stradale. E’ chiaro che l’opera di risistemazione si vedeva già ad una prima analisi che avrebbe avuto un importo di un certo rilievo, non indifferente per le casse di questo Comune…”. Il vicesindaco continua affermando che: “…le indagini hanno portato ad una verifica di una causa oggettiva che ha portato all’abbassamento del manto stradale dovuta al fatto che gli interventi a valle della ditta Termomeccanica di Giangolini e C., nella loro opera di sistemazione della parte esterna del loro comparto gli scavi fatti avevano portato ad una rottura del piede che teneva alto l’argine della strada provocando questo abbassamento. Quindi le altre cause che si erano identificate inizialmente in realtà erano soltanto collaterali…”.
La risposta della Gattamelati è molto chiara e attribuisce la responsabilità dell’accaduto alla ditta, spiegando poi che “…si è avviato un percorso di assunzione di responsabilità che ha portato ad un’accordo con la medesima ditta che ha presentato poco prima della metà del mese di giugno una DIA per il rifacimento e il rimodellamento della scarpata che sarebbe stata necessaria prima del rifacimento del manto stradale…”.
Fin qui tutto bene, perizia tecnica, individuazione della responsabilità oggettiva, percorso di assunzione di responsabilità avviato e concluso a carico del privato che ha causato l’abbassamento del manto stradale e quindi ci si aspetta che anche l’onere economico del ripristino sia a carico del responsabile del danneggiamento. Il vicesindaco invece arriva a rispondere alla seconda parte dell’interpellanza che tendeva a conoscere l’ammontare del ripristino sorprendendoci e lasciandoci di stucco con il seguente testo: “….Per quanto riguarda i costi che il Comune ha dovuto sostenere rispetto a questa opera, la prima parte, quella operata dalla ditta ACEA, quindi di regimazione delle acque ed anche l’intubazione della parte elettrica, ha avuto un costo di 6000 euro; la sistemazione invece da parte della ditta Magnani, che ha l’appalto straordinario per l’asfalto del nostro Comune, ha avuto un importo di 9800 euro”.
Pertanto il ripristino del manto stradale di via Card. S. Pignedoli in Felina pur in presenza di una responsabilità oggettiva individuata, accertata in capo ad un privato, ha originato per le casse del Comune una uscita di euro 15.800,00 (quindicimilaottocento). Chiederemo quindi all’Amministrazione e alle consigliere di Felina, che tanto si erano risentite per essere state sollecitate ad intervenire su un’opera che riguarda il loro paese, secondo quale logica, dopo aver accertato le responsabilità della ditta Termomeccanica, le spese per il rifacimento della sede stradale se le deve accollare la comunità andando ad incidere su un bilancio che, a detta di tutta la maggioranza, è in grave sofferenza.
L’adeguamento della scarpata sottostante è un atto dovuto affinchè, in futuro, non debba più verificarsi l’abbassamento, ma anche le spese devono, a nostro parere, essere a carico di chi ha provocato il danno. Al più presto faremo un’ulteriore interpellanza sull’argomento affinchè il vicesindaco venga a riferire in Consiglio su un fatto che appare molto grave, alla luce dell’atteggiamento ricorrente di questa Amministrazione che trova sempre giustificazione nella mancanza di fondi per cassare proposte da noi e da altri portate alla discussione, come per esempio l’aiuto a famiglie in difficoltà, e poi impiega in modo pessimo risorse che dovrebbero meritare miglior destinazione. Pochi soldi e spesi male.
(Lista civica “Persone e montagna”)
Complimenti…
…per l’attualità del tema, per la facilità con cui restate “sconcertati”, per la costanza con la quale ve la prendete con “le consigliere di Felina” (che peraltro non ne risentono affatto…), per l’immediatezza nel costruire una polemica senza approfondire le informazioni…
(Jean Jaurès)
Complimenti…
…a Jean Jaurès a cui ultimamente sono affidate le risposte istituzionali. Naturalmente guardandosi bene dal firmarsi e dall’entrare nel merito delle questioni. Secondo questo signore, o signora, se i nostri amministratori hanno sperperato 15800 euro quattro mesi fa, l’opposizione deve ritenere il fatto ormai in prescrizione…
(Vida)
Jean Jaurès
Jean Jaurès era solito arringare la folla impugnando una bandiera rossa. Peccato che il novello militante, che condivide evidentemente le stesse passioni politiche, si accontenti di farlo nascondendosi DIETRO la stessa bandiera. Si faccia coraggio e scenda in campo.
Cordialmente.
(Federico Tamburini)