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“A proposito della centrale di Fora di Cavola…”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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La produzione di energia rinnovabile da biomasse è potenzialmente positiva e interessante laddove - utilizzando scarti di lavorazione o sfalci comunque effettuati di aree verdi pubbliche o private - mette in valore una risorsa diversamente destinata ad essere perduta o, peggio, trasformata in gas ad effetto serra. Non è altrettanto positiva laddove rischia di incidere sulla qualità e quantità del patrimonio forestale, in Appennino come altrove. Ove non ci sono mature filiere di lavorazione del legno, la produzione di cippato deve inoltre affrontare costi superiori a quelli di mercato. Per questo alle preoccupazioni ambientali vanno aggiunte quelle di natura economica. E’ sulla base di questo approccio che il Parco nazionale guarda con occhio aperto, ma non acritico, ai progetti che vengono proposti sul territorio.

Circa il progetto discusso a Fora di Cavola, in una partecipatissima assemblea domenica scorsa, sono disponibilissimo a rendere pubblica la mia opinione. Non ho ritenuto di farlo nel corso di quell’assemblea perchè ho voluto soprattutto ascoltare e perché nessuna delle istituzioni anche più direttamente coinvolte vi ha partecipato tra i relatori o tra gli intervenuti. Nel merito penso che ogni valutazione vada fatta su base di dati e assunti precisi e condivisi. Il Professor Valerio – introducendo – ha parlato di una centrale di 25 MW di potenza. A me risultava e risulta che il progetto riguardi un piccolo impianto da 1 MW. Troppa differenza di assunti di base per poter discutere seriamente! Faccio un esempio: tra il bere 1 bicchiere di vino e berne 25 c’è differenza; parlando degli effetti dell’alcool non si può prescindere dalle quantità di cui si parla. Così è anche per le biomasse in questione.

In sintesi: se il progetto di Fora di Cavola è della dimensione di 1 MW e utilizza in grandissima parte sfalci e potature di aree verdi che già arrivano quotidianamente nelle isole ecologiche, si ha un buon effetto di chiusura del ciclo con recupero di energia (mi pare difficile produrre compost utile e utilizzato per 10.000 tonnellate di sfalci all’anno). Se la produzione dovesse attingere significativamente da altre fonti si dovrebbero fare discorsi diversi e certamente più critici e impegnativi. Dal punto di vista della salubrità dell’aria mi pare che il contesto ambientale, la qualità e le dimensioni molto contenute dell’impianto (se di 1 MW) mettano al riparo da rischi apprezzabili. Ogni combustione può proporre problemi, ma anche qui decisivo è misurarli. Senza misura non si può valutare, né decidere, né governare. Ho insistito in varie sedi (e per molti anni) sulla necessità di sistemi di contabilità ambientale territoriale, proprio per garantire quanto sopra, cioè conoscenza, trasparenza e responsabilità. Conoscenza condivisa, trasparenza verificata, responsabilità dei decisori e dei cittadini. Per loro stessa natura i problemi ambientali ed energetici hanno assolutamente bisogno di una valutazione costi/benefici in una visione d’insieme, e dunque non puntuale e caso per caso. Diversamente, si spezza il valore di coesione sociale e solidarietà intergenerazionale che motiva l’esistenza stessa di politiche per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile.

(Fausto Giovanelli, presidente del Parco nazionale dell'Appennino tosco-emiliano)

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18 COMMENTS

  1. Alla buon’ora!!!!!
    Non entro nel merito dei dati tecnici forniti da lei o dal dottor Valerio, non ne ho la competenza per farlo. Quello che però mi viene da dirle è questo: perchè su un argomento così importante di crescita collettiva, dal punto di vista ecologico e ambientale, ne parliamo solo ora dopo che dei semplici cittadini (impiegando loro tempo e denaro) hanno deciso di informare gli abitanti dei comuni interessati? Questo per me è il punto della questione… Se si ritiene importante che la popolazione aumenti la propria coscienza e conoscenza dal punto di vista ecologico/ambientale la si deve coinvolgere, istruire e soprattutto informare. Queste cose da parte delle istituzioni e da parte della azienda costruttrice (Iren) non sono state fatte. Viene un po’ da chiedersi il perchè. Penso molto onestamente che questo modo di fare le cose sia antiquato e non educativo… sempre che si ritenga importante che la gente sappia e capisca. Ho guardato attentamente il video del Comune di Capannori, credo che dei risultati del genere siano frutto di grande collaborazione. La sensazione che si ha di fronte ad atteggiamenti così poco coinvolgenti, da parte delle istituzioni quindi anche dal Parco, è quella che noi come abitanti della montagna siamo tenuti solo a fare dei sacrifici per rimanerci, a pagare quando è ora e soprattutto a rimanere ignoranti anche su quello che viene fatto a casa nostra.

    (Monica Comastri)


  2. A quanto pare il Sig. Giovanelli è stato l’unico tra le centinaia di persone presenti all’assemblea di domenica a non aver capito… Si è attaccato ad un lapsus del Prof. Valerio che parlando del continuo cambio di informazioni dateci dall’amministrazione sul tonnellaggio della biomassa da bruciare, nell’ultima cifra invece che tonnellate ha detto megawatt (basta pensare che l’ultimo dato fornitoci parla di 16.000 TONNELLATE, come detto anche dal Prof. Valerio, per capire che non si può produrre 25 MW ma ovviamente solo 1 MW – tra l’altro il professore aveva il progetto di Iren perché glielo avevamo trasmesso settimane fa…!!!). Sig. Giovanelli, ma davvero pensa che la gente sia così stupida?? Eppure dalla partecipazione di domenica non mi era sembrato, visto che tutti si sono comportati molto civilmente; tutti tranne lei, che alla faccia della correttezza e della trasparenza ha continuamente insultato chi aveva organizzato l’assemblea dandoci dei pagliacci e al prof. Valerio dell’incompetente. Il tutto ovviamente non apertamente. Perché non ha fatto come gli altri cittadini? Chi voleva sapere ha alzato la mano, aspettato il suo turno e chiesto ciò che voleva, ottenendo la risposta che cercava; l’assemblea era informativa, aperta a tutti e chi era veramente interessato ha partecipato e chiesto senza bisogno di inviti personali. Comunque, visto che non ha capito glielo ripeto: gli ultimi dati parlano di 16.000 tonnellate per produrre 1 Megawatt.

    (Lorena Lugari)

  3. Inceneritore
    Mi desta perplessità vedere che i nostri politici sostengono questo progetto e lo spacciano come ambientalista, quando invece è solamente il primo passo per costruire un inceneritore di rifiuti… Questo è dimostrato dal fatto che la montagna è in grado di produrre meno del 10% del combustibile necessario per far andare l’impianto; il rimanente da dove arrivera????? La risposta è: dalla discarica di Poiatica.

    (Commento firmato)

  4. Reminescenze
    Forse Giovanelli non ha ancora capito che fare il politico dove la stessa affermazione può dire tutto o il contrario di tutto fa parte del suo passato. Fare il presidente del Parco è tutt’altra cosa: fatti, dati tecnici precisi e specifici, informazioni dettagliate, coerenza, imprenditorialità: questo si aspetta la gente. Cosa significa “rischi apprezzabili”: questo è politichese; la parola “apprezzabile” significa tutto o il contrario di tutto. Ribadisco: fornire dati precisi e lasciare il “politichese” a chi di competenza.
    Cordiali saluti.

    (Enzo Fiorini)


  5. Al di là di ogni opinione politica vorrei capire 3 cose. Primo: come si alimenterà la centrale? Brucerà sfalci, etc. dei nostri paesi oppure occorrerà avvalersi di altre fonti prodotte altrove e quindi aumenteranno traffico di camion e inquinamento vanificando il tutto? Secondo: sarà di piccole o grandi dimensioni? Quanti immobili all’incirca andrà ad alimentare? Terzo: lo scopo è quello di ridurre i costi dell’energia per le famiglie oppure quello di lucrarvi? Se non l’avete fatto potete guardare sul sito http://www.report.rai.it la puntata di Report di domenica sera. Parlava proprio di queste argomentazioni. E sollevava appunto queste questioni per noi comuni cittadini.

    (Annalisa)

  6. Ascoltare… poi commentare!
    Caro Sig. Giovanelli, dopo aver letto il suo articolo mi sento in dovere di esprimere la mia opinione da persona interessata ai fatti. Ho partecipato personalmente alla riunione e, proprio come lei, ero lì per ASCOLTARE il parere di persone sicuramente molto competenti in materia. Ho trovato l’incontro particolarmente interessante, in quanto i cittadini sono stati coinvolti in prima persona, avendo così la possibilità di essere informati sulla situazione. Come ho già detto, e come lei ha precisato più volte nel suo articolo, ero presente per ASCOLTARE. A questo punto avrei un’annotazione da fare. Ho assistito all’assemblea dal soppalco alle sue spalle. Ho avuto così modo di osservarla durante tutto il corso della riunione, tolto il periodo di tempo in cui lei si è assentato (credo sia stato quando parlava l’assessore all’ambiente Alessio Ciacci). Quello che ho avuto modo di notare, e che sinceramente mi ha dato dispiacere, è stato il suo atteggiamento di fronte al lapsus commesso dal Prof. Valerio. Al di là del fatto che seguendo il discorso era chiaro che si era trattato di uno “scambio” di termini e che lei avrebbe benissimo potuto far presente la cosa con un breve intervento ad alzata di mano, mi ha stupito vedere come lei immediatamente abbia iniziato a scuotere la testa in segno di dissenso ad ogni affermazione del professore, basandosi solo ed esclusivamente sull’errore grossolano citato prima. Da questo momento in avanti non ha fatto altro che estraniarsi dall’assemblea rispondendo più volte al cellulare e utilizzando quest’ultimo a scopi personali per gran parte della durata dell’incontro. Come se non bastasse ho potuto osservarla mentre si assentava momentaneamente da quest’ultimo e uscendo ribadiva con alcuni partecipanti la non validità dei dati esposti dal professore. La cosa mi è molto dispiaciuta in quanto ritengo la sua opinione sull’argomento di fondamentale valenza, in quanto presidente del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano e “garante” dell’aria che respiriamo e del Paradiso in cui viviamo. Lei stesso afferma che il Parco guarda con occhi aperti ai progetti sul territorio… si spera anche che ASCOLTI con orecchie aperte (e cellulare in tasca!).
    Adesso che è stato chiarito questo fraintendimento, siccome lei stesso afferma di essere disponibile a rendere pubblica la sua opinione, le chiedo una sua analisi più critica e attenta ai dettagli sul progetto per la costruzione della centrale, alla luce di quanto esposto in materia di costi, inquinamento e esperienze analoghe sul territorio italiano. Tutto ciò perchè il suo articolo mi sembra vertere su un unico punto, dimostratole un semplice errore.
    Cordiali saluti.

    (Commento firmato)


  7. Cara Annalisa, vedremo se per chiarire i tuoi dubbi interverrà la “conoscenza condivisa, la trasparenza verificata… “Sino ad ora le uniche informazioni in loco le ha fornite un comitato che ha ribadito ancora una volta in assemblea essere APARTITICO… (che qualcuno però ritiene abbia approcci garibaldini) interessato solo al nostro ambiente. Concordo con Lorena: credo che il presidente Giovanelli fosse un po’ distratto se non ha capito le chiarissime parole del prof. Valerio… lapsus compreso.
    Cordiali saluti.

    (Fiorella Gilioli)

  8. Per Annalisa
    Se vuoi maggiori informazioni potrai partecipare alla manifestazione che terremo questo sabato 6 novembre 2010 davanti alla sede del Comune di Toano ore 10,30 (manifestazione pacifica e di sostegno affinchè il no temporaneo diventi definitivo). Ti verranno date tutte le info di cui hai bisogno, oppure puoi contattarci tramite mail all’indirizzo [email protected] o visitando il blog ecologicamente.bloog.it. Tutte le informazioni in nostro possesso sono comprovate da documentazione rilasciate da dottori non stipendiati da multiutility come IREN.
    A presto.

    (Eva, Comitato EcologicaMente)


  9. Mi meraviglio che persone come lei possano essere PRESIDENTI di un Parco NAZIONALE! LEI che dovrebbe tutelare i nostri boschi! LEI che per primo avrebbe dovuto allarmarsi! LEI che avrebbe dovuto sostenere l’assemblea di Cavola! E’ come mettere un alcolista al controllo della qualità del vino (sempre per rimanere in tema di bicchieri di vino).
    Sconcertante.

    (Commento firmato)

  10. Conoscenza
    Vorrei far notare che il presidente GIOVANELLI è un politico, il prof. FEDERICO VALERIO è un chimico ambientale c/o l’Istituto tumori di Genova. Il presidente GIOVANELLI dicendo che l’impatto ambientale è minimo fa capire che non abbia ascoltato o capito le spiegazioni scientifiche del prof. FEDERICO VALERIO. Vi fidate delle parole di un politico o di un PROFESSORE con le credenziali sopra descritte? A voi la scelta…

    (Massimo Govi)

  11. Solidarietà intergenerazionale e sviluppo sostenibile
    Ho una bambina di 15 mesi e sto acquistando una casa nei pressi di Cavola di Toano: ho scelto di ritornare a vivere in montagna, valutando che il bilancio tra benefici e scomodità continuasse a pendere a favore dell’aria pulita, del contatto con la natura e e della vicinanza con le istituzioni locali. Mi accorgo che tutto questo rischia seriamente di svanire nella fumata nera di un inceneritore che, con un’operazione di marketing, si preferisce chiamare “centrale a biomassa”. Ho partecipato alla riunione del 31 ottobre e assicuro ai lettori che non erano presenti che il lapsus di Valerio è stato a stento percepibile nell’economia del ragionamento: si è trattato proprio di uno scivolone a fine elenco, ma chi cerca trova sempre il pelo nell’uovo! Domando al Sig. Giovanelli perchè, anziché auspicare (senza poterlo garantire) che l’impianto progettato per Cavola sia destinato a bruciare (non solo inizialmente ma per sempre) unicamente gli sfalci provenienti dal nostro territorio, non si segue una via alternativa? Se il problema è la produzione di energia, meglio pensare al fotovoltaico o all’eolico; se invece si pensa allo smaltimento di potature e sfalci, allora perchè non pensare ad una centrale a biogas, visto che (Valerio docet) bruciare metano è meno nocivo che incenerire combustibili solidi?
    La domanda non è retorica.
    In attesa di una risposta saluto cordialmente.

    (Fabiana Ibatici)

  12. Esempi positivi
    Siamo tornati da Cavola domenica sera con una coscienza nuova, per nulla negativa, e questo grazie all’iniziativa del Comitato EcologicaMente di Toano. Primo motivo di contentezza nessun politico al tavolo dei relatori ma amministratori seduti insieme ai cittadini per ascoltare. Secondo motivo, quasi 400 persone silenziose e attente (poi è vero che qualcuno era più impegnato con l’I-phon che con l’ascolto e i risultati si vedono, pazienza!). Terzo motivo: l’esempio di Capannori ci insegna tantissimo, ci insegna che quando amministratori virtuosi insieme a cittadini virtuosi percorrono la stessa strada si arriva a risultati tangibili utili per tutta la comunità. Fare informazione “dal basso” ovvero con modalità svincolate dal sistema mediatico già occupato ampiamente da partiti e poteri radicati può dare molto fastidio perché crea solidarietà e consapevolezza tra i cittadini, tutti i cittadini, che possono sentirsi così protagonisti consapevoli delle scelte più opportune per tutelare i beni comuni come aria, acqua e risorse ambientali.

    (Ivana Micheletti)

  13. Perplessità
    Il discorso sembra sempre e solo di fini economici. C’è una convenzione/finanziamento per fare questo o quello. Ci serve?? Non importa, intanto lo facciamo e prendiamo il finanziamento. Questa sembra un po’ la politica degli ultimi anni che sinceramente non credo sia a beneficio dei cittadini. Ma alla fine il cittadino è contento così, perchè questi amministratori continua a votarli e ad appoggiarli a ogni tornata elettorale. Continua a lamentarsi e contemporanemente a fornire il voto alle elezioni.

    (Commento firmato)

  14. Nel merito
    Ho espresso la mia opinione nel merito. Chiedo di discuterne e confutarla liberamente ma nel merito. Ciò consentirà quanto meno di approfondire l’argomento.Il problema delle relazioni, clima, energia, territorio e ambiente non si approccia davvero con toni da tifoseria. Penso che lo sviluppo sostenibile sia un rebus a soluzione incerta da risolvere con la democrazia e si debba tenerne conto nei numeri e nei toni. Francamente che si tratti di 1 MW o di 25 MW in un caso come questo fa tanta tanta differenza. Differenza sulle emissioni, differenza sul combustibile e la sua attedibile provenienza. Se questo non è importante allora non capisco cosa è importante. È stato un lapsus? Forse… ma tutto il ragionamento è stato condotto “come se” si trattasse di un quasi inceneritore e non di un piccolo impianto che utilizza sfalci già esistenti. Non bisogna santificare l’energia da biomasse, ma neppure demonizzarla come è stato fatto. I rifiuti zero sono una speranza e un programma del futuro… ma ora come ora da ognuna delle nostre case escono ogni giorno rifiuti. Bisogna gestirli al meglio. Non esistono energie pulite e rinnovabili a costo ambientale zero! Non esistono i miracoli. Esistono priorità da adottare, valutazioni costi-benefici da fare in ogni caso. In questo caso – sbaglierò – ma le dimensioni sono determinanti. Allo stato delle mie conoscenze vedo una taglia di impianto idonea a recuperare energia dagli sfalci. Non vedo pericoli per la qualità dell’aria della zona. E non vedo alcun inceneritore. Considero che se si consuma energia bisogna anche produrla sul territorio. Considero che in assoluto la migliore energia da produrre sia quella che potremo risparmiare. Considero che in un bilancio ambientale bisogna considerare se un certo progetto migliora di poco la qualità media del sistema. Sono convinto in buona fede che la qualità dell’aria non sarà peggiorata. E che quando si parla di inquinamento da policiclici aromatici, benzene e polveri sottili bisogna dire da quali e quante fonti molto comuni diffuse e domestiche essi provengano, perché la gente possa fare un confronto e capire davvero la misura reale dei problemi. In definitiva accetto e propongo una discussione che non sia dividere il mondo in buoni e cattivi (in campo ambientale non funzionano). Non abbiamo bisogno di studi che scrivono le conclusioni prima dell’analisi, come sentenze rilasciate prima del processo. Non ho nessuna ragione nè istituzionale nè tantomeno personale per sostenere o combattere questo progetto. Ho fatto una (piccola) bandiera della contabilità ambientale. Credo sia utile a far crescere sensibilità, cultura e responsabilità per l’ambiente e la democrazia. Non ci rinuncio.
    Grazie per l’attenzione.

    (Fausto Giovanelli)

  15. Analisi e conclusioni o valutazione del rischio?
    Se i dati forniti (e solo su pressante richiesta del comitato, non per buona prassi di coinvolgimento democratico) dalle amministrazioni sul progetto fossero stati certi, probabilmente il Prof. Valerio avrebbe potuto condurci in un’analisi puntuale della situazione che andrà/andrebbe a verificarsi; purtroppo non è stato così e lo stesso esperto si è astenuto dal trarre conclusioni sul nostro caso, limitandosi a parlare in termini generali, salvo portare alcuni esempi concreti… Le conclusioni tratte sono state presentate sempre in termini generali per la stessa ragione: a tutti i presenti sarebbe piaciuto molto entrare nel merito… In ogni caso, come non si costruisce una casa per valutare a posteriori se la struttura reggerà, mi pare assurdo stare a vedere gli effetti che l’impianto avrà prodotto una volta avviato, senza preoccuparsi prima di una valutazione del rischio; e il rischio c’è: c’è il rischio che l’impianto non sia di modeste dimensioni o che non lo rimanga, c’è il rischio che la gestione da parte di una S.p.a. (suscettibile di controlli assai limitati da parte delle amministrazioni locali) ci faccia rimpiangere di non aver saputo dire di no quando ancora era possibile… In definitiva: un confronto nel merito con dati progettuali certi alla mano sarebbe sicuramente auspicabile. Da tempo si aspettano i dati e, alla buon’ora, è arrivato, forse, anche un invito alla cittadinanza per un confronto nel merito.

    (Fabiana Ibatici)


  16. Ho letto con attenzione il commento e le precisazioni del presidente del Parco sen. Fausto Giovanelli. Non avevo dubbi sul suo modo di esprimersi: un politichese che cerca da un lato di salvare una scontata posizione ambientalista che gli viene dall’istituzione che presiede e dall’altra una porta aperta a chi governa questa provincia. Dire di no ad Iren e a tutte le istituzioni dichiaratesi favorevoli all’impianto era troppo fuori dalle righe: ecco quindi l’espressione ambigua nel tentativo si salvare capre e cavoli. Il suo pensiero però io l’ho conosciuto bene allorchè amministravo Ligonchio quando, attingendo dai fondi del PSR, abbiamo deciso di costruire un piccolo impianto a cippato nel capoluogo ad uso riscaldamento con specifico riferimento ad uno simile costruito e funzionante nella vicina Garfagnana. Una cosa modesta, capace di riscaldare una palestra, una scuola elementare, una scuola materna, la così detta casa del Parco e poco altro. Niente produzione di energia. Ebbi modo di ascoltare in più occasioni il parere del Presidente “in toto” contrario a questi impianti se pure, ripeto, di modeste dimensioni. Ora, a non più di 20 km. di distanza, le cose sono cambiate o quanto meno si è aperta una finestra possibilista per un impianto molto ma molto più grande!
    Che dire, Presidente? Ieri no, oggi ni e domani? Se l’impianto di Cavola lo avesse proposto un ente, una istituzione o una azienda di destra o politicamente indifferente sarebbe prevalso l’iniziale veto ambientalista o sarebbe uscito dal cilindro il “ni” così ben giustificato? Io ho dei grossi dubbi. Così come non sono ancora del tutto convinto che il buon sindaco Lombardi, allineato come tutti i sindaci Pd della provincia, mantenga una così scomoda posizione: se lo farà avrà il mio plauso incondizionato ma non mi stupirebbe l’insorgere di motivazioni tali da giustificare un cambio di idea.

    (Ilio Franchi, capogruppo di minoranza a Ligonchio)

  17. Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire…
    Mi dispiace e mi delude molto sentire un senatore così senza argomenti e che pur di negare l’evidenza si attacca continuamente ad un lapsus del quale il professor Valerio ha chiaramente spiegato l’origine… Tra l’altro all’assemblea lei non ha avuto nemmeno la compiacenza di ascoltare, tanto che è stato richiamato più volte da persone del pubblico a lei vicine perchè continuava a parlare con i sui vicini disturbando e soprattutto non ha avuto il coraggio di intervenire e nemmeno l’umiltà di chiedere. Ha ragione nel dire che non esistono miracoli e che “rifiuti zero” (salvo Capannori) sono utopia… specialmente fino a quando i nostri politici saranno succubi di interessi di partito e faranno i procacciatori d’affari per multiutility invece di prodigarsi per l’interesse reale dei propri cittadini… Nel bar di Cavola le avevo posto per tre volte una semplice domanda a cui lei non ha risposto… Gliela ripropongo: mi dica un solo valido motivo per cui io montanaro che vive e lavora qui debba dire sì alla creazione di questa centrale a biomasse e per quale vantaggio… Anche uno solo ma valido e sostenibile, poi entreremo nel merito di tutto ciò che vuole. Però, in merito le ricordo ricordo che, due sere prima, non è stato il comitato a ritirare i propri relatori ma la controparte… Come mai? Si temeva il confronto oppure non si era in grado di dare ai cittadini le spiegazioni che chiedevano? Spiegazioni che erano dovute in considerazione del fatto che la posizione del sindaco Lombardi rimane ambigua… quasi come la sua.
    Per finire mi permetto di darle un piccolo suggerimento, senatore… Invece di fare supposizioni e commenti sottobanco, quando parlano gli altri, non disturbi più ed ascolti attentamente… C’è quasi sempre qualcosa da imparare.

    (Antonio Manini)

  18. Per i politici promotori
    Ripeto per i soli politici promotori: ci sarà abbastanza materiale nei nostri boschi o sarà necessario far fronte al fabbisogno con biomassa presa altrove? Se basterà la nostra, per quanto tempo basterà? Avrete uno studio in mano… immagino e spero. Che beneficio ne avremo NOI cittadini? Caleranno le tariffe?
    Risposte chiare, nette, scritte nero su bianco; e fate finta di parlare con vostra madre o nonna o comunque una persona che ha la terza elementare, così da non perdere contatto con noi..
    Grazie a chi vorrà rispondere!
    Noi attendiamo da VOI le risposte, perchè siete votati e pagati da NOI e per difendere NOI, non dovete aver a che fare niente con IRENE, ENNIA, ENELONORA se non giova a NOI. Capisciammè!
    Ringrazio delle risposte finora ottenute sia qui che in privato (tutti cittadini normali).

    (Annalisa)