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I forestali del Parco contro la cattura degli uccelli con le reti nel Parco nazionale dell’Appennino

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Negli ultimi mesi il Coordinamento territoriale per l'ambiente di Cervarezza Terme ed i comandi stazione forestali dipendenti hanno intensificato le attività tese al controllo ed alla repressione delle attività venatorie abusive poste in essere all’interno del Parco nazionale dell'Appennino tosco-emiliano. Dopo lunghe attività ricognitive e di controllo, il Comando stazione di Corfino (LU) ieri, 30 ottobre, ha accertato tale reato a carico una persona individuata in località Rifugio Cella, nel comune di Villa Collemandina (LU), non lontano dal confine regionale Toscana/Emilia-Romagna.

Al cacciatore sono stati sequestrati n. 10 uccelli, di cui 5 già morti (3 tordele, un merlo ed una cesena), un richiamo elettromagnetico e le reti usate quale mezzo di caccia. Le reti da uccellagione erano state occultate sotto un faggio, a circa 40 minuti di cammino dal rifugio M. Cella (sul versante emiliano). Gli uccelli vivi, contenuti in sacchetti di rete, sono stati immediatamente liberati sul posto (4 tordi sasselli e 1 tordela). L’individuo è stato identificato e denunciato all’autorità giudiziaria competente per i diversi reati commessi.

Il coordinatore territoriale ha dichiarato: ”Questi episodi di repressione di gravi episodi di caccia abusiva nel Parco nazionale, esercitata tra l’altro mediante mezzi che possono catturare e danneggiare indiscriminatamente anche specie particolarmente protette, indicano la necessità che il Corpo forestale dello Stato mantenga alta l’attenzione su questa problematica”.