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Da un presunto abuso edilizio, a catena, altre denunce per tutta una serie di reati, anche fiscali e di sicurezza sul lavoro

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Sei denunce per diversi reati, inerenti materia edilizia, legati alla sicurezza e con probabili conseguenze in materia fiscale. Sono il risultato di una complessa indagine portata avanti dagli agenti del Servizio associato di Polizia municipale dei comuni di Castelnovo ne' Monti, Baiso, Carpineti, Toano e Viano. Tutto è partito in modo molto semplice, dalla segnalazione pervenuta alla Polizia municipale da parte dell’Ufficio tecnico di Castelnovo, per una sospetta opera edilizia abusiva che si stava portando avanti nella frazione di Casale.

La Municipale è intervenuta per un sopralluogo ed ha effettivamente verificato l’abuso, segnalandolo all’ufficio tecnico per l’assunzione di un provvedimento per illecito amministrativo (art. 16 L.R. 23/04). Il giorno seguente, 27 ottobre, l’ufficio tecnico ha emesso una ordinanza di sospensione dei lavori. Ieri, 29 ottobre, la Polizia municipale si è recata nuovamente sul cantiere per notificare la stessa sospensione, di primo mattino. Attorno all’ora di pranzo poi gli agenti sono ritornati un’altra volta sul posto per controllare che i lavori non venissero proseguiti ed ha invece trovato quattro persone intente a portare avanti l’opera, tra le quali due cittadini extracomunitari che, alla vista degli agenti, si sono dati alla fuga facendo perdere le loro tracce. Uno dei due però è stato riconosciuto dagli agenti, trattandosi di un volto già incontrato in precedenza.

Era infatti E.M., nato in Marocco il 25/2/1982, già fermato, denunciato e più volte arrestato per violazione delle norme sull’immigrazione. Completata l’identificazione dei lavoratori presenti, gli agenti hanno anche denunciato i destinatari dell’ordinanza di sospensione dei lavori, i committenti dell’opera, per la mancata ottemperanza alla stessa (art. 44, comma 1-B, D.P.R. 380/01). Una volta tornati alla centrale di Castelnovo, sono stati effettuati ulteriori accertamenti per risalire alle precise generalità ed alla posizione dell’extracomunitario riconosciuto, risultato clandestino e già colpito da più provvedimenti di espulsione.

Nella giornata di oggi sono state attivate le operazioni di ricerca, con particolare attenzione al domicilio di una sua congiunta, dove l’uomo è stato trovato nascosto in un vano scala, nel sottotetto. E’ stata quindi effettuata denuncia nei confronti della congiunta, per favoreggiamento personale e false indicazioni fornite agli agenti di Polizia (articoli 378 e 652 C.P.), mentre E.M. è stato accompagnato alla Questura di Reggio, dove è risultato già fotosegnalato e già destinatario di un provvedimento del Prefetto di espulsione per rifiuto di concessione del permesso di soggiorno (era già stato colpito da precedenti provvedimenti di espulsione prima di presentare la domanda) e da un decreto del Questore con l’obbligo di lasciare il territorio nazionale. L’uomo è stato denunciato anche per aver rifiutato di mostrare un qualunque documento.

Per ultimo, ma sicuramente non per rilievo delle sue azioni, il titolare della ditta che stava compiendo i lavori, e che era presente in cantiere al momento dell’ultimo sopralluogo della Polizia municipale insieme ai due extracomunitari fuggiti, è stato denunciato per sfruttamento di manodopera clandestina in base all’art. 22 comma 12 del decreto legge 286/98 testo unico sugli stranieri. Si tratta di V.G., nato il 16/9/1968 e residente a Castelnovo. Nei suoi riguardi è stata anche fatta da parte della Polizia municipale una segnalazione all’Ispettorato del lavoro, all’Agenzia delle entrate ed al nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza.

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  1. Bravi, in uno Stato in cui i politici chiudono gli occhi su tanti reati, voltandosi dall’altra parte per non vedere, fa piacere leggere queste notizie, anche se rammarica non sapere chi è il datore di lavoro indagato: sicuramente sarebbe un deterrente per molti altri imprenditori che se ne fregano delle regole.

    (Flavio Veronesi)