Il Consiglio comunale di Castelnovo ne’ Monti – e quindi tutta la cittadinanza, di cui esso è espressione – ha deliberato formalmente l’adesione alla costituenda Fondazione Don Zanni per la ripresa della meritoria attività del compianto sacerdote che ha fatto la storia di Felina, e non solo, della seconda metà del secolo trascorso. Don Artemio Zanni accoglieva, come noto, persone ai margini, senza famiglia, bisognosi. Un’altissima opera di carità nel segno di un cristianesimo vissuto. Sulla scorta dell’iniziativa presa da associazioni (in particolare "Vogliamo la luna”) e singoli cittadini, da qualche tempo si sta cercando di ripercorrere tali passi. E il Comune ha deciso di essere della partita. Entrando come socio.
Il sindaco Gian Luca Marconi nell’introduzione ha parlato di “atto storico, fondamentale, per la nostra comunità”.“I dettagli verranno, oggi noi qui ci inseriamo in questo progetto che è anche un sogno e una missione aderendo alla Fondazione. Con una quota simbolica, 2500 euro, quel che occorre da statuto. Con l’impegno comunque di seguire l’iniziativa da vicino nel modo migliore che potremo, se possibile intensificando il nostro intervento”.
Diversi i consiglieri intervenuti: chi per fare voto di adesione esplicita, chi per ringraziare chi ha avuto l’idea, chi per ricordare lo scomparso sacerdote e alcuni aneddoti se conosciuto personalmente. Federico Tamburini ha accostato don Zanni a don Prandi: “Un’iniziativa che va nel senso di dare valore a qualcosa che davvero lo merita”. Alessandro Davoli ha dichiarato: “Con la decisione presa all’unanimità di versare il gettone di presenza, tutti i consiglieri presenti sono entrati come aderenti (soci) nella fondazione ‘Casa nostra’ Don Zanni. A nome e in rappresentanza di tutti i cittadini di Castelnovo ne’ Monti. Credo sia un esempio positivo di buona politica”.
Alla fine ci scappa pure l'applauso da parte del (come sempre sparuto) pubblico.