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Dal Pianello a Talada, lungo il Secchia, a piedi, a cavallo o in mountain bike, per 10 km, in un paesaggio incantevole

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Presentazione, presso la sede della Comunità montana a Castelnovo ne’ Monti, del progetto per la realizzazione di un percorso naturalistico tra Talada, frazione di Busana e Ponte Pianello, in comune di Villa Minozzo. Un tracciato pedonale e ciclabile, di quasi dieci chilometri, che si snoda lungo il fiume Secchia (attraversato con un guado a Molino di Porcile) e sotto i magnifici Gessi Triassici. Il primo segmento di un ampio percorso che in futuro, secondo le intenzioni già espresse in un “Accordo di programma” metterà in collegamento “dolce” il Parco Nazionale con la Riserva delle casse di espansione del Secchia, cioè l’alto Appennino con le città lungo la via Emilia.

300.000 euro il costo previsto dell’intervento il cui progetto, predisposto dal Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano e sostenuto dall’Unione dei comuni dell’alto Appennino e dalla stessa Comunità montana, concorrerà al bando della Regione Emilia-Romagna nell’ambito del Programma di sviluppo rurale 2007-2013. Parcheggi alle estremità, recupero di strade poderali esistenti, rifacimento di un tratto eroso dalla piena del 2009, attrezzature per la sosta e l’osservazione della fauna (particolarmente ricca nella zona), cartellonistica illustrativa: sono gli elementi costitutivi dell’intervento che renderà il tracciato fruibile da tutti, indipendentemente dalla condizione e dall’abilità fisica.

“Con un investimento contenuto di risorse” – ha dichiarato Alessandro Govi, sindaco di Busana e presidente dell’Unione dei comuni dell’alto Appennino reggiano – “si darà il via al primo elemento di un sistema di grande interesse e valore. Un percorso aperto a tutti, completo e soprattutto bello, unico nel panorama nazionale per il contesto in cui si inserisce e gli aspetti ambientali che rende fruibili. Inoltre, si tratta di una modalità che favorisce una fruizione sostenibile in quanto poco invasiva e che recupera opere esistenti. Insomma: un intervento che bene rappresenta l’idea che abbiamo di gestione del turismo in un’area protetta”.

Per Fausto Giovanelli, presidente del Parco nazionale, “"L’alta valle dei Gessi, nel suo insieme unico di ambiente fluviale intatto e di formazioni geologiche molto speciali, é un gioiello di natura incastonato nel paesaggio dell’Appennino reggiano, da cui si differenzia per una secolare prevalenza dei fattori naturali sulle attività umane. Un percorso naturalistico agevole attraverso la valle può concretizzare un inestimabile valore di richiamo turistico e supportare la attività esistenti e la nascita di nuove imprese nel turismo in tutta la vallata”.

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LA SCHEDA DI PROGETTO

PROGETTO per un PERCORSO NATURALISTICO DEL FIUME SECCHIA E DEI GESSI TRIASSICI nell’ambito del PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007-2013 della REGIONE EMILIA-ROMAGNA
MISURA 216 - SOSTEGNO AGLI INVESTIMENTI NON PRODUTTIVI
AZIONE 1 - ACCESSO AL PUBBLICO E GESTIONE FAUNISTICA

Un percorso per l'osservazione della natura protetta e del paesaggio ai Gessi Triassici e nel medio corso del fiume Secchia

L’intervento ha come riferimento un “accordo di programma”, sottoscritto tra Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, Unione dei Comuni dell’Alto Appennino Reggiano, Comune di Villa Minozzo, Comune di Castelnovo ne’ Monti, Comunità Montana dell’Appennino Reggiano, Provincia di Reggio Emilia, relativo alla realizzazione di un percorso per la mobilità dolce nella valle del fiume Secchia.
In termini generali, l’accordo si propone di creare un percorso ciclabile, pedonale, equestre per una fruizione turistica e didattico-ambientale, lungo il fiume Secchia, dalla Riserva Naturale Regionale delle Casse di Espansione (Comune di Rubiera) al Parco Nazionale, mettendo dunque in connessione l’Alto Appennino con le città lungo la Via Emilia. In questa ottica è stato realizzato, all’interno del progetto “14 Porte del Parco Nazionale” e nello specifico nella “Porta n.4 dei Gessi Triassici”, un percorso pedonale e ciclabile, in sede propria, all’interno della pista Gatta – Pianello. Il percorso inizia in corrispondenza delle “Fonti di Poiano” e prosegue verso monte sino alla SP n. 108 in località Ponte Pianello.

Con il nuovo progetto si vuole realizzare il tratto di percorso che dal citato Ponte Pianello (Villa Minozzo) raggiunge Talada (Busana) lungo l’alveo del fiume Secchia in uno dei suoi tratti più belli dal punto di vista naturalistico e paesaggistico (area dei Gessi Triassici). In questo tratto il Secchia presenta già delle caratteristiche di medio corso con un alveo ampio e “braided” (a treccia) in un contesto privo di intromissioni antropiche se si eccettuano alcuni coltivi e qualche raro fabbricato rurale. E’ insomma un tratto di fiume allo stato quasi completamente naturale, con un alveo ad una quota altimetrica situata tra i 400 ed i 500 mslm; una situazione assai rara in Emilia-Romagna.

L’obiettivo è quello di consentire la fruzione per tutti ad una delle zone più ricche di biodiversità della provincia per la presenza di fauna (ungulati, micromammiferi, uccelli) e per gli habitat presenti (di ambienti in acque in movimento, in acque ferme e in zone boscate) nonché per la unicità geologiche, geomorfologiche e carsiche (Gessi Triassici, alveo fluviale).
Attualmente la fruizione della zona è divenuta problematica per vari motivi: in particolare la riduzione dell’attività agricola con il progressivo abbandono dei fondi meno accessibili, quali quello in fregio al fiume; la scomparsa di alcune attività tradizionali come quella dei mulini e opifici che sfruttavano la forza dell’acqua; la grande dinamica dell’ambiente fluviale che modifica da un anno all’altro le morfologie e la vegetazione presente.
In questo contesto la presenza di cavedagne, stradelli e sentieri ben conservati, manufatti fondamentali per una possibile fruizione, è estremamente problematica. Di qui l’idea di creare un percorso di facile praticabilità, sicuro e costantemente manutenuto, essenziale per garantire una corretta fruizione a quest’area che costituisce uno piccolo tesoro di biodiversità e di specificità paesaggistica nella Regione.
Oltre al percorso, che consiste nella manutenzione straordinaria della strada interpoderale esistente, parzialmente abbandonata o erosa dal fiume, il progetto prevede la creazione di aree per la sosta dei visitatori e per l’osservazione della fauna e del paesaggio (piazzole e capanni per l’osservazione e il bird watching), e la realizzazione di una specifica cartellonistica informativa.

L’area interessata, in gran parte compresa nel perimetro del parco Nazionale dell’Appennino Tosco-emiliano e totalmente inclusa SIC “Gessi triassici”della Rete Natura 2000, si presta in modo particolare all’osservazione dell’avifauna stanziale (airone cenerino, rapaci, falco pecchiaiolo, astore e corvidi), è particolarmente frequentata da caprioli, cinghiali e anche dal cervo. Le molte cavità e tane presenti nell’area dei Gessi danno inoltre rifugio ad una grande quantità di chirotteri.
Poiché l’area e quindi la carraia che l’attraversa non presenta dislivelli impegnativi o morfologie accidentate il percorso si presenta adatto anche per un utilizzo per tutti: famiglie con bambini, anziani o disabili motori.

Altro importante riferimento del progetto è l’Accordo agro ambientale sottoscritto da: Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, Comunità Montana dell’Appennino Reggiano, Unione dei Comuni Alto Appennino, Confederazione Italiana Agricoltori, Ambito Territoriale Caccia Re 4 Montagna, Ambito Territoriale Caccia Re 3 Collina, Coldiretti Reggio Emilia, Legambiente Reggio Emilia, Gruppo Micologico “Franchi” Reggio Emilia.
L’accordo, che prevede appunto un intervento per la creazione di “Percorsi per l’osservazione della natura protetta e del paesaggio alla Pietra di Bismantova, ai Gessi Triassici e nel medio corso del fiume Secchia”, elenca le seguenti specifiche finalità, alle quali risponde il progetto in questione:

- promuovere la fruizione informata e consapevole del Parco Nazionale e dei Siti Rete Natura 2000 da parte di tutti attraverso forme sostenibili e rispettose delle specie, degli habitat presenti nonché del paesaggio agrario tradizionale e moderno;

- creare un sistema virtuoso che valorizzi le risorse faunistiche, agricole e turistiche presenti con l’incremento dell’ecoturismo e del turismo naturalistico-didattico;

- qualificare gli interventi edilizi e infrastrutturali per la conservazione, il recupero e la valorizzazione del paesaggio, attraverso modalità condivise e con opportune agevolazioni e incentivazioni;

La situazione di fatto

Il percorso utilizza il tracciato di una strada interpoderale ed uso agricolo in fregio all’alveo del fiume Secchia. Nella fascia fluviale oggetto dell'intervento esistono attualmente diverse tipologie di viabilità a servizio delle superfici agricole in relazione alla proprietà.

Nel Comune di Villa Minozzo la strada interpoderale non è accatastata, così come parte dalla strada provinciale 108 Cerrè Sologno, in sinistra idraulica del Rio omonimo. La strada lambisce il mulino della Gacciola e si stabilisce parallelamente al Secchia in destra idraulica. Subito dopo il mulino la strada non è manutenuta e presenta numerose buche, inoltre il manto d'usura è ormai costituito da terreno vegetale compresso a seguito del dilavamento delle piogge.
La continuità della strada è stata interrotta dalla piena dell'inverno del 2009 che ha provocato l'erosione di un tratto spondale di circa 500 m. Dopo il tratto eroso, la strada riprende il suo percorso attraversando campi coltivati a prato e giunge al mulino di Porcile.
Nel Comune di Busana la carraia interpoderale che parte dalla strada comunale che da Talada va verso il Mulino del Rosto è accatastata. Parte da una quota di circa 600 m e attraversa diagonalmente il versante in sinistra idraulica del fiume fino a giungere sul primo terrazzo alla quota di 500 m. Anche in questo caso costeggia campi coltivati a foraggere, utilizzati dagli allevamenti vicini. Pur mantenendo la continuità la strada presenta diverse criticità legate alla mancanza di drenaggi e di fondo solido. Anche la sezione è stata nel tempo ristretta dalla invasione di vegetazione.

I lavori di progetto

Nel Comune di Villa Minozzo l'intervento prevede le opere necessarie a ridare continuità ai due tratti di strada interpoderali e a restituire complessivamente l'accessibilità a pedoni e biciclette.
Per quanto riguarda la pista verrà eseguita una manutenzione straordinaria sul tratto esistente costituita dalla rimozione dello strato superficiale di terreno, dal riporto di pietrisco di fondazione e dalla costituzione di un manto d'usura in misto stabilizzato. Verranno costruiti fossi di drenaggio nei tratti dove questo è necessario. Il tratto eroso dal fiume verrà ricostruito sulla sponda superstite ad una quota di sicurezza, erigendo nel contempo opere di ingegneria naturalistica - quali gabbionate in sasso e palificate in legno - come difesa spondale, e palizzate e muri di sostegno come consolidamento delle scarpate.
In Comune di Busana la strada sarà ristrutturata mediante la rimozione del manto d'usura non idoneo, l’addolcimento di pendenze mediante riporti di pietrisco, la costruzione di drenaggi e tagliacqua, la completa ricostituzione del manto d'usura in pietrischetto e misto stabilizzato.
Verrà costruito ex novo un tratto di strada, necessario per raggiungere la sponda del fiume in un tratto ormai pianeggiante. Sarà costituito un cassonetto di ghiaia con soprastante manto d'usura in misto stabilizzato.
In corrispondenza dei punti di inizio del percorso verranno realizzate aree di sosta attrezzate con arredi (set panchine e tavolini in legno) e con la cartellonistica illustrativa del Parco Nazionale e del Sito Rete Natura 2000 (SIC) IT4030009 “Gessi triassici”.

Per dare continuità al percorso i guadi (non a carico del progetto) verranno realizzati con specifici progetti in accordo con il Servizio Tecnico dei bacini affluenti del Fiume Po.

Il costo previsto per i lavori e le forniture a base d’asta è di euro 220.000, per un costo totale, iva compresa, di 300.000 euro.

2 COMMENTS


  1. Complimenti, questo sì che è valorizzare il territorio! Rendere fruibile ad abitanti e turisti il nostro bellissimo Appennino significa in primis renderlo accessibile. L’accessibilità con mezzi non inquinanti (piedi, cavallo o mountain bike) preserverà la bellezza di tali zone. Infine tale intervento aiuterà ad incrementare il turismo, che da noi avrebbe potenzialità incredibili e potrebbe creare molta ricchezza e soprattutto molti posti di lavoro, aiutando i giovani (e non solo) a restare in Appennino. Procediamo su questa strada!

    (Giuliano Rossi)