E’ in discussione in questi giorni, nell’ambito del Consiglio comunale di Reggio Emilia ed in quello di Castelnovo ne' Monti (in programma domani, 26 ottobre), la fusione tra gli Istituti musicali Achille Peri di Reggio e Claudio Merulo di Castelnovo. Una fusione che ha l’obiettivo di una maggiore integrazione e collaborazione tra queste due importanti realtà artistiche, ma anche di contenerne i costi così da garantirne il futuro. Ciò non significherà un abbassamento del livello di offerta formativa e dei servizi per l’istituto castelnovese, anzi potrà segnarne un miglioramento, come spiega il sindaco di Castelnovo, Gian Luca Marconi: “Oggi le nuove leggi varate dal governo sull'alta formazione artistica e musicale (i corsi Afam, che anche il Merulo come istituto parificato ai conservatori offre agli studenti), impediscono ad un ragazzo interessato di condurre questi studi contemporaneamente ad un altro percorso universitario, fatto che ha ridotto sensibilmente i ragazzi iscritti a tale percorso. Se si aggiunge anche un calo di accesso ai corsi di base, per la crisi economica nonostante le nostre rette siano invariate da anni, si comprende come, per mantenere un istituto di così alto livello come il Merulo, unico conservatorio in un comune da 10mila abitanti in Italia, sia necessaria una fusione con il Peri, come già avvenuto per realtà simili in altre province vicine, come a Modena ad esempio tra l’istituto musicale del comune capoluogo e quello di Carpi. Questa fusione manterrà tutti i corsi e gli insegnanti attualmente presenti a Castelnovo: la collaborazione con il Peri non produrrà alcuna riduzione dell’offerta formativa del Merulo; anzi se vi saranno richieste consistenti per attivare nuovi corsi in Appennino oggi non presenti, ma attivi a Reggio, grazie a questa fusione ciò potrà avvenire. Questa scelta però ci permetterà di risparmiare su alcuni costi organizzativi accessori, ad esempio avendo un unico consiglio di amministrazione, un unico amministratore e così via, mantenendo comunque pienamente attivo ed anzi consolidando questo grande patrimonio musicale, artistico e culturale in senso lato, che in decenni di attività, partendo come semplice scuola di musica grazie alla volontà ed all’impegno di tanti, tra i quali non possiamo non citare i maestri Paolo Gandolfi e Armando Gentilucci, ha valorizzato tanti talenti della montagna, ha educato e formato centinaia di ragazzi all’educazione musicale, ha portato corsi ed attività di alto livello in tutte le scuole di ogni ordine e grado. E grazie a questa fusione potrà continuare a farlo per molti anni ancora”.
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